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Una lapide in memoria dei “ricorsisti”

Alessandro Giacomini

Da una parte ci sono i disoccupati i disabili le madri in difficoltà economica, insomma una buona parte di noi trentini; dall’altra ci sono i politici ed ex politici con i loro vitalizi, e una politica che ancora gode di ingiustificati privilegi.

Che la distanza tra la politica e i cittadini fosse enorme tutti ne erano consapevoli. Molti trentini però riponevano nella riforma dei vitalizi la speranza di ridurre questa distanza. Purtroppo così non è stato e ora domina l’indignazione. È insopportabile che alcuni nostri ex governanti si siano aggrappati alla giustizia per mantenere dei privilegi, anzi no, una sorta - mi si passi il termine - di bottino legalizzato, ricorrendo contro una legge dell’autonomia.

Appare evidente che i cosiddetti ricorsisti hanno causato un doppio danno: esternamente la nostra autonomia non appare più come un modello, ma al contrario è una fotografia la cui immagine appare come l’autoscatto della situazione italiana. Internamente, riconquistare la fiducia dei trentini che animano la vita sociale tra volontariato e spirito di servizio a livelli di primato, sarà impresa assai difficile; aver deluso questo tessuto significa aver ferito il cuore dell’autonomia e il timore è che la cicatrice resterà per sempre.

Allora che fare se lo sdegno, la raccolta di firme, le incursioni in Consiglio provinciale e le innumerevoli manifestazioni non hanno scalfito il senso morale di questi politici?

Abbiamo scelto l’unica strada percorribile e sicuramente incisiva a livello psicologico, attivando un comitato con un referente per ogni Comunità di valle, per non dimenticare questa squallida vicenda. Chiederemo a tutte quelle amministrazioni trentine che ancora respirano la voglia di giustizia di attivarsi allo scopo di dedicare, a tutti i ricorsisti, una targa a memoria dei fatti e di esporla con ampia visibilità presso gli spazi pubblici, cosicché resti a imperitura memoria e sia di monito alle future generazioni, perché non sempre una lapide ha un intendimento elogiativo.

Il referente del comitato dovrà insistere presso le Comunità di valle e le amministrazioni locali e al limite, dove non sarà recepito tutto ciò, coinvolgere gruppi di privati cittadini sensibili alla tematica.

Sulla targa o lapide dovrà essere ben visibile il nominativo del politico accompagnato da questa scritta: “Questo ricordo dovrà vivere per sempre nelle nostre menti: nell’anno 2017, con caparbietà e sprezzo delle istituzioni, il ricorsista, nonché, purtroppo, nostro conterraneo XY, difese con determinazione degna delle mitologiche amazzoni [se donna] o di Thor il guerriero nordico [se uomo] il proprio vitalizio e mai volle restituire ciò che la stessa legge morale gli imponeva. Non lo ricorderemo per quello che ha fatto, ma sarà giudicato per quello che avrebbe dovuto fare”.

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