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ASUC: l’unità si è sfaldata

L'approvazione della nuova legge sulle cave ha fatto emergere le contraddizioni interne delle Amministrazioni Separate di Uso Civico

Enzo Sevegnani, Walter Ferrari

Le recenti vicende che hanno interessato la zona del porfido, in particolare l’approvazione della nuova legge sulle cave, firmata Olivi-Viola, hanno fatto emergere contraddizioni che sarebbe deleterio tacere. Nello scontro durissimo con la potente lobby dei concessionari del porfido l’unità delle ASUC si è sfaldata mostrando il reticolo di interessi e condizionamenti con i quali i concessionari di cava influenzano pesantemente la vita amministrativa delle nostre piccole comunità. Soltanto i presidenti ASUC di Miola (Massimo Sighel), di Baselga (Armando Cadrobbi) e di Vigo (Giorgio Anesi) hanno saputo e voluto tenere dritta la barra del timone, mettendo al primo posto la tutela del bene comune.

Dieci anni prima era stato il presidente dell’ASUC di Tressilla ad aprire uno scontro fortissimo con i concessionari di cava mettendo al centro l’inadeguatezza dei canoni di concessione. Marco Avi sottolineava giustamente la loro irrisorietà, affermando come “un metro cubo di porfido” venisse “pagato quanto un caffè”. Da ciò era scaturito anche un durissimo scontro sulla proprietà di due lotti cava a San Mauro, scontro sostenuto con determinazione dall’ASUC di Miola (capofila degli Enti proprietari), conclusosi con la sconfitta delle pretese avanzate dai Comuni di Baselga di Pinè e Lona-Lases.

Uno scontro giudiziario protrattosi per dieci anni che, per la sua posizione ferma, è costato a Massimo Sighel il licenziamento nel 2008 con un seguito di pressioni e velate minacce, culminate nella pesante lettera anonima recapitatagli l’11 settembre 2017. Ciò che egli non si aspettava però era di trovarsi contro, più o meno apertamente, anche vari presidenti ASUC e per di più capitanati proprio dal presidente ASUC di Tressilla Marco Avi.

Da qualche anno si poteva intuire che qualche cosa era mutato, ma la conferma si è avuta soltanto l’8 aprile 2016 quando, all’incontro di presentazione della propria lista per il rinnovo del Comitato frazionale di Miola, Massimo Sighel si è trovato di fronte Marco Avi in compagnia di uno dei titolari della Cooperativa Porfidi Botteghi (ditta in contenzioso con le ASUC per il mancato pagamento dei canoni); per l’occasione Avi non esitava ad intervenire criticando pubblicamente l’operato del presidente ASUC di Miola. Ciò non valse ad impedire la rielezione di Sighel, che venne confermato per il suo terzo mandato la domenica seguente con ampio margine sul candidato rivale e così, sempre su iniziativa di Avi e Colombini (presidente ASUC di Sternigo), alcuni Comitati frazionali procedettero alla revoca della delega di capofila nei confronti dell’ASUC di Miola. Un atto di sfiducia nei confronti di Massimo Sighel non motivato da parte dei Comitati di Tressilla, Sternigo, Faida e Ricaldo, che ha contribuito ad isolare e rendere facile bersaglio il presidente ASUC di Miola.

Presidente nei confronti del quale, però, il 9 ottobre 2017 la popolazione di Miola e non solo, ha espresso il proprio sostegno partecipando in massa (quasi cento persone) all’assemblea pubblica indetta dal Coordinamento Lavoro Porfido per sostenerlo dopo il grave episodio della lettera minatoria.

Sottolineiamo l’importante testimonianza portata dal fondatore del Centro di Studio sui Beni Comuni e le Proprietà Collettive prof. Pietro Nervi e la significativa presenza dell’on. Riccardo Fraccaro e del consigliere provinciale Filippo Degasperi (M5S). Significativa anche l’assenza degli amministratori comunali di Baselga di Pinè, come pure dei presidenti ASUC di Tressilla, Sternigo, Faida, Rizzolaga, Montagnaga, Ricaldo, Lona e Lases, comproprietarie dei beni comuni dell’ex Comunità generale pinetana di cui Miola è capofila.

Recentemente lo scontro si è rinfocolato sulla questione della mancata realizzazione da parte dei concessionari delle piste di collegamento con la nuova strada del Castelet, che dovrebbe servire la zona estrattiva di San Mauro.

A tale proposito Marco Avi ha diffuso una delirante lettera nella quale, oltre ad attaccare Massimo Sighel, si è permesso pure di denigrare l’attività fin qui svolta dal Coordinamento Lavoro Porfido che si è sempre prodigato, con pochi mezzi, per la tutela dei lavoratori del porfido e del bene comune nel rispetto degli interessi delle comunità locali e dell’intera collettività. Si tratta dell’ennesimo gratuito attacco nei confronti di chi opera con senso di responsabilità e coerenza; un attacco che, come i precedenti, viene condotto impunemente grazie al silenzio complice del presidente di questa associazione, fino a un anno fa presidente dell’ASUC di Rizzolaga.

Ci dispiace dover prendere atto e sottolineare come, nonostante le enunciazioni contenute nelle sue “relazioni morali”, il presidente Roberto Giovannini non abbia mai preso una posizione chiara in tutte queste vicende. Egli si è distinto fin qui solo per la sua ambiguità, dando sempre sponda e spazio alle iniziative di Marco Avi che, ultimamente, hanno ben poco a che vedere con la tutela del Bene Comune!

Non sappiamo spiegare i motivi di questa sua condotta, di certo essa non giova alla formazione di giovani che sappiano con coraggio impegnarsi nella tutela dei beni collettivi, né tanto meno nel far sì che essi e l’ente chiamato ad amministrarli possano svolgere un ruolo positivo in futuro. Un ruolo potenzialmente importante di fronte ai problemi che si sono accumulati all’orizzonte, in primis quello del degrado ambientale e dell’assalto consumistico alle risorse, che brucia sull’altare del profitto il futuro delle prossime generazioni.

Soltanto se saprà coerentemente misurarsi concretamente con questi problemi attraverso una coerente azione di tutela di quella antica istituzione rappresentata dalle proprietà collettive, l’ASUC avrà legittimità ad esistere nel futuro; in caso contrario essa sarà ridotta ad un semplice ruolo di ratificatore di scelte calate dall’alto e dettate dagli interessi delle lobby economiche. A quegli amministratori ASUC che si impegnano in tal senso va tutto il nostro sostegno e la nostra riconoscenza.

Per il Coordinamento Lavoro Porfido: Enzo Sevegnani e Walter Ferrari

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