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QT n. 10, ottobre 2018 Cover story

22 liste e 11 presidenti: come scegliere?

Un questionario e alcune interviste per orientarsi in un mare di offerte politiche non sempre indispensabili

Quale Trentino ci viene proposto dai candidati alle imminenti elezioni provinciali? Per rispondere a questo quesito abbiamo sottoposto un test con 20 domande programmatiche ai candidati e ai partiti.

Questo test è disponibile anche ai lettori e ai cittadini, che potranno così vedere a quale posizione politica sono più vicini. Insomma, sulla scorta di quanto già sperimentato da Openpolis (un osservatorio civico della politica italiana, vedi www.openpolis.it) nelle Europee del 2014 e nelle Comunali di Milano del 2016, un servizio all’elettore, che potrà vedere, per ogni domanda, e globalmente per l’insieme delle venti domande, la distanza tra le proprie convinzioni e quelle dei partiti e dei candidati. Il test è disponibile al seguente link: 20domande.questotrentino.it

Qui invece presentiamo le risposte dei candidati (vedi la tavola riassuntiva nelle prossime pagine), e ne discutiamo.

Innanzitutto una precisazione: nelle risposte non troverete quelle di alcuni candidati (Castaldini di CasaPound che si è rifiutato, e De Laurentis che ha approvato ma non ci ha fatto pervenire alcunché). Anche Ugo Rossi non ci ha risposto, ma lo ha fatto Franco Panizza che è il segretario del suo partito, il Patt, e tanto ci basta. L’unica mancanza significativa è quella del favorito Maurizio Fugatti, che non si è fatto vivo pur dopo molteplici sollecitazioni; dovrebbero tuttavia arrivarci le risposte da parte del suo partito, la Lega, ma non sono ancora giunte al momento di andare in stampa.

Detto questo, ragioniamo sulle tante risposte (20 domande, per 7 candidati e 9 liste).

La prima differenza, forse financo banale, è quella tra governativi ed oppositori. Rilevabile dalle risposte alle prime due domande (il giudizio sulle giunte Dellai e Rossi, come pure la loro subalternità ai poteri forti trentini, Isa, Itas, ecc) e alla domanda 15, sulle azioni della Provincia in merito alla qualità dell’aria.

Ordunque, come prevedibile il più governativo, filo-Rossi e filo-Dellai, è proprio il partito di Ugo Rossi, il Patt. Segue con meno sicurezze Giorgio Tonini del PD, e con molte meno ancora Paolo Ghezzi di Futura 2018: il che fa capire – se ce ne fosse ancora bisogno - perchè PD e Upt dopo un iter troppo travagliato abbiano scaricato Rossi, ma scelto invece di Ghezzi il più rassicurante Tonini. All’interno dei “governativi” figurano anche (stranamente?) entrambe le due liste fassane: sia il candidato Ferruccio Chenetti, che la lista Fassa, che pur appoggia Fugatti. Tutte le altre formazioni danno giudizi più o meno negativi dei vent’anni di centro-sinistra (di cui erano all’opposizione), i più radicali LeU (Liberi e Uguali) Altro Trentino a sinistra e UdC, il più tenero Progetto Trentino, riconducibile tra gli altri all’ex assessore Silvano Grisenti.

E la differenza destra\sinistra? Esiste ancora?

Prima di addentrarci in questa disputa, vediamo alcuni temi. Innanzitutto l’ambiente, che viene trattato nelle domande 9,10, 11, 14, 15 (impianti sciistici, orsi e lupi, agricoltura bio, PiRuBi, qualità dell’aria). I più ambientalisti sono i più a sinistra, LeU e Valer, un po’ più moderata Futura 2018 (Ghezzi), più moderati ma ancora decisamente pro-ambiente Tonini e Ottobre. Molto più neutri gli altri o decisamente contro. Fuori da questa rappresentazione destra-sinistra i 5 Stelle, che sono super ambientalisti al pari di LeU.

Meno radicali, invece, le differenze sul tema cultura, ricerca, istruzione trattato nelle domande 3, 4, 13 (Festival dell’Economia, ricerca, scuola). I più tiepidi sono Agire, Patt, UdC, Progetto Trentino e Degasperi.

E la xenofobia? O meglio la “sicurezza”, l’”invasione”, che l’abilità mediatica leghista ha sospinto in cima ai temi elettorali? A questo argomento abbiamo dedicato ben cinque domande: 5, 6, 7, 8, 12 (sulle moschee, la correlazione bassa natalità-immigrazione, l’accoglienza, la cooperazione-sviluppo, gli alloggi Itea). Tante domande, alcune delle quali si prestano a distinguo ed approfondimenti – sottili, stimolanti, speciosi a seconda dei punti di vista – che chi è interessato potrà trovare su 20domande.questotrentino.it cliccando sulle risposte di ogni candidato. Considerando tutto, il più antixenofobo è Futura, seguita dall’estrema sinistra, Valer e Altro Trentino a Sinistra e Giorgio Tonini, ma anche Forza Italia (la sua anima liberale?).

Assente la Lega, la palma della xenofobia va a Paolo Primon, Filippo Degasperi (ne parliamo nell’intervista a pag 12) e l’UdC.

Altre considerazioni si potrebbero fare, su sanità, valli, trasparenza, economia, ecc. Le potrà effettuare il lettore, considerando la tabella riassuntiva della pagina seguente e ancora meglio visitando il sito, in cui, oltre alla propria vicinanza\lontananza rispetto ai troppi candidati, potrà trovare le tabelle analitiche per ogni domanda ed i commenti dei candidati che meglio illustrano le proprie scelte.