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Dal Pasubio al Kosovo in nome della solidarietà

Consegnato alla comunità locale il frutto di una raccolta fondi (circa € 11.000) avviata fra i gruppi alpini della provincia

Sezione ANA di Trento

Un’aula multimediale per la scuola di Štrpce e alcune attrezzature sanitarie, tra cui due defibrillatori e un elettrocardiografo, per un Centro di medicina familiare a Mališevo. La generosità degli alpini trentini è arrivata fino in Kosovo, dove a fine aprile una piccola delegazione, guidata dal presidente della Sezione Ana di Trento Maurizio Pinamonti, dal consigliere sezionale Gregorio Pezzato e dalla madrina degli alpini di Nomi Maddalena Delaiti, si è recata per consegnare alla comunità locale il frutto di una raccolta fondi (circa 11.000 euro) messo insieme tramite iniziative solidali, avviata fra tutti i gruppi alpini della provincia.

Il progetto, come spesso capita nel mondo alpino, è nato da un incontro. E dalla profonda amicizia coltivata all’ombra del Pasubio tra il gruppo alpini di Vallarsa e gli uomini dell’8° reggimento artiglieria terrestre “Pasubio”, chiamati i mesi scorsi da Salerno per una missione di cooperazione civile e militare di supporto all’educazione ed alla sanità in Kosovo. Da qui, appunto, l’idea, tramutata presto in realtà, di aiutare quella terra e di destinare i fondi raccolti alle realtà locali che più ne avevano urgenza.

La scelta è caduta su due strutture: la scuola elementare “Saja Markovic” del villaggio Gornja Bitinja, frequentata da circa 100 alunni di etnia serba, dove è stata allestita un’aula multimediale con una decina di nuovi computer e una lavagna interattiva, e il presidio di medicina familiare “Dr. Shpetim Robaj” della municipalità di Mališevo, a maggioranza kosovaro-albanese.

Al taglio del nastro erano presenti l’ambasciatore italiano Piero Cristoforo Sardi, il presidente dell’Ana di Trento Maurizio Pinamonti, il comandante del Mnbg-W colonnello Gianfranco Di Marco, i rappresentanti delle istituzioni locali e tantissimi bambini. Grande apprezzamento anche da parte del direttore del presidio medico, il dottor Nuhi Morina, che ha ringraziato di cuore gli alpini trentini perché le nuove attrezzature non solo elevano la qualità dei servizi offerti alla popolazione locale, ma offrono la possibilità concreta di salvare vite umane. “Il sorriso dei bambini, la soddisfazione del personale medico dell’ospedale per la famiglia, la gioia delle suore a cui abbiamo riconsegnato la statua di una madonnina che era stata danneggiata: sono tutte emozioni che porteremo per sempre nel cuore. E tutto questo, ancora una volta, è stato possibile grazie alla solidarietà alpina e all’impegno di diverse persone che si sono attivate per questa nuova causa”, conclude con orgoglio il presidente Maurizio Pinamonti.

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