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Lontani dall’Europa

Di cosa si discute alla vigilia delle elezioni europee

La candidata dei verdi al parlamento europeo Renate Holzeisen fa parlare di sé per un duro attacco alla giustizia (giustizia sottomessa, sistema omertoso, procedure illegali). Un’accusa pesante, che deriva da alcune sue esperienze professionali che l’hanno vista scontrarsi con due poteri assoluti della provincia di Bolzano, la Lega dei contadini e l’impero Athesia. Gli interessati l’hanno presa malissimo, a partire da Cuno Tarfusser, da poco passato dall’ufficio di procuratore generale a giudice della Corte Internazionale di Giustizia. Minacciano querele e in fondo sarebbe bene che le facessero, in modo che un tribunale esterno esamini come stanno le cose.

Renate Holzeisen

Personalmente non credo che i giudici di Bolzano siano fra i peggiori d’Italia, al contrario.

Naturalmente la giustizia condivide i guai del resto d’Italia, - si può ben dire che la persona onesta che chiede giustizia, ha ottime possibilità di non ottenerla o di ottenerla così tardi e con tanto dispendio di denaro che in realtà ogni procedimento si rivela comunque un danno.

Il tribunale di Bolzano ha emesso sentenze coraggiose, ha condannato un prete per pedofilia, nonostante i pesantissimi interventi della Curia vescovile; la Corte dei Conti ha di recente messo sotto accusa le spese facili di diverse amministrazioni e dell’Università di Bolzano; il TAR, l’organo verso cui c’è meno fiducia per la sua composizione di nomina politica, a ben guardare nel corso degli anni nel complesso non ha dato più ragione alla pubblica amministrazione di quanto non abbiamo fatto i TAR di altre regioni. E di recente ha dato torto al Comune di Merano e ragione a un mendicante, per eccesso di divieto.

La giustizia sudtirolese soffre però di un male per cui non c’è cura, causato dall’intreccio fra il basso numero di abitanti della provincia con il requisito del bilinguismo e il fatto che i concorsi sono su base locale. Le parentele sono numerose, la vicinanza pericolosa. È lontana e impossibile la solitudine, che Galante Garrone indica come duro ma indispensabile carattere della vita di un giudice.

Personalmente ritengo che nella situazione italiana attuale, in cui la magistratura (almeno quella che fa il suo mestiere) è sotto attacco della politica, si debba usare cautela e portare le prove prima di attaccare la giustizia.

Ma che effetto ha nella campagna elettorale l’attacco frontale al sistema sudtirolese? Perché di questo si tratta. Intanto un effetto positivo: per qualche attimo, qualche titolo di apertura, si è spostata l’attenzione dei mass media da tematiche che stanno avvelenando l’atmosfera politica: autodeterminazione, secessione, distruzione dei monumenti, revisionismo storico. Le marce degli Schützen, l’ossessiva esaltazione della tirolesità in una terra plurietnica, il rifiuto del nuovo vicesindaco di Bolzano, l’estremista etnico Oswald Ellecosta, in occasione del 25 aprile, di recarsi al muro del lager e nei luoghi in cui furono uccisi Manlio Longon e Giannantonio Manci, le sue dichiarazioni (qui non c’è stata liberazione) hanno fatto riemergere differenti e inconciliabili interpretazione della “liberazione”: sconfitta del fascismo e del nazismo per gli uni, mentre per gli altri la vera “liberazione” è da trovarsi nell’occupazione da parte dell’esercito del Terzo Reich nel settembre del 1943. Insomma, all’interno della SVP non solo si mette in discussione la scelta autonomista che compie quest’anno i quarant’anni, ma anche la scelta democratica e antinazista.

Forse i tre partiti della destra tedesca (Freiheitlichen, Union, Südtiroler Freiheit) dopo incontri con la nuova dirigenza della SVP rinunceranno a proprie candidature, a favore del sindaco di Velturno, designato dalla SVP, in cambio di una qualche attenzione alle loro tematiche. Non dovrebbe essere troppo difficile dopo il congresso della SVP del 18 aprile. Il nuovo Obmann, esponente della corrente degli Arbeitnehmer, ma appoggiato dalla destra interna, fautore dell’autodeterminazione, è stato preso in parola dalla sua vice Martha Stocker, che ha proposto una squadra olimpica sudtirolese. Il rappresentante dell’Alto Adige nel CONI si è detto (ironicamente?) favorevole, “a condizione che la SVP e Stocker facciano del Sudtirolo uno stato nazionale indipendente”. Questo il clima.

Dell’ultima ora è la candidatura per la lista Di Pietro di un ex giornalista del Sender Bozen nonché ex segretario di Kusstatscher. Poi ci sono i partitini italiani di destra e sinistra, con le candidature decise a Roma. La candidatura di Holzeisen potrebbe diventare interessante anche per alcuni esponenti della destra tedesca che non vogliono votare per la SVP. La campagna non si svolge su tematiche europee, ma si gioca sul piano dei rapporti di forza all’interno di un Sudtirolo confuso e sconvolto dal tracollo ideale del partito etnico.