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Un partito anti-autonomista. Che idea!

Nasce il partito che rappresenterà terroni, intellettuali snob, leghisti intelligenti, ecc.

Cinico tivvù

E se provassi a farmi eleggere in Consiglio provinciale? Sarebbe come vincere alla lotteria. Dieci milioni al mese, liquidazione da nababbi, vitalizio da sommare alla pensione, benefìt a vita come l'autostrada gratis, due persone alle mie dipendenze scelte da me ma pagate dalla Provincia, magari divento assessore e allora mi sento Bokassa.

Guardo a questo Consiglio provinciale, ci vedo Casagranda, Fedel e Muraro e mi dico: se ce l'hanno fatta loro, io sono già eletto a tavolino.

Quella che mi mancava, fino a pochi giorni fa, era l'Idea. La lampadina. Qualcosa per acchiappare quei quattromila voti che, con questa legge elettorale, garantiscono l'elezione.

Esiste, nel mercato della politica, una nicchia di consenso ancora inesplorata, un tasto ancora da battere, una domanda ancora senza risposta ? Tra autonomie integrali, solidarietà, cicidì, cidiù, pipiti, pipiì, pivettisti e dimani - mi chiedevo - rimarrà pure qualche briciola per il sottoscritto!

Ma eccola, l'Idea! Geniale! Un partito anti-autonomista! Ragazzi, questa è la foresta amazzonica, altro che nicchia! Roba da sballo!

Partiamo dal target. Anzitutto, gli immigrati da altre regioni: lombardi, sardi, pugliesi, romani. Poi, tutti i trentini cui viene il voltastomaco a guardare questo provincialismo bifolco e bigotto del Consiglio provinciale. Terzo, gli elettori orfani dopo la svolta trentinista del Pds e quella autonomista di An (noi anti-autonomisti siamo trasversali, nessun voto ci fa schifo). Quarto, gli intellettuali snob, che ci voterebbero così, tanto per trasgredire. Quinto, tutto il voto di protesta che vede nella Lega un rimedio peggiore del male. Che ne dite? Qui siamo di fronte a lande sterminate! Basta andarle a recintare! E' solo questione di abilità. Bisogna trovare le parole d'ordine giuste, inventare il prodotto su misura per quel tipo di consumatori e il gioco è fatto. Bingo! Facciamo una fortuna!

Parole semplici, chiare. Slogan. Roba raffinata ma un po' dissacrante. Pochi punti di programma. Musica per le orecchie di tutti quelli che si sentono soffocati, angustiati, da questo trentinismo dilagante. Ecco, ci sono. Che ne dite di questa? "Tedesco obbligatorio nelle scuole? No grazie!" Tra due anni, senza l'inglese per navigare in internet, saremo analfabeti, e questi si vanno ad inventare il tedesco obbligatorio perché siamo vicini ali 'Alto Adige. Ma ad Innsbruck c'è l'italiano obbligatorio? Figuriamoci! Là sono più furbi, studiano l'inglese.

E di quest'altra, che ne pensate ? "La tutela dei ladini è una cosa aberrante!" Ma voi lo sapete che ci sono più albanesi in Puglia che ladini in Trentino ? E forse più walser in Piemonte? E più ladini in Veneto che nell'intero Trentino Alto Adige? E chissà, magari in Trentino ci sono più lombardi che ladini! E gli immigrati arabi dove li mettiamo ? E i sardi (che quelli sì che l'hanno una lingua strana)? Il mondo è una sommatoria di minoranze linguistiche: se ci mettiamo a tutelarle tutte, buonanotte. Eppoi, uno deve avere dei diritti in quanto individuo, non in quanto facente parte di un gruppo. Questo è il liberalismo. L'altro è fascismo.

Terzo punto. "Via tutte le norme contro i non-trentini". Oggi, se uno arriva in Trentino da un 'altra regione, non gli danno il diritto di votare per quattro anni. Non esiste da nessun'altra parte! O facciamo così dappertutto, tipo che in Lombardia i trentini non votano per quattro anni, o altrimenti via questa ingiustizia! Eppoi, lo sapevate che per assegnare i contributi la Provincia vi da meno punti se non siete nati in Trentino ? Questa interessa anche ai trentini purosangue: non andate in ferie se vostra moglie è incinta, se non volete che vostro figlio sia un negletto.

Quarto. "Sulle leggi elettorali, sui comuni e sul commercio, dateci le leggi di Roma, che sono fatte meglio". Insomma, è mai possibile che quando, finalmente, il governo nazionale ne combina una giusta, qui si danno tutti un gran daffare per bloccare tutto, in nome della Sacra Autonomia ? Ma a che ci serve 'sta autonomia se dobbiamo star peggio ?

Potrei continuare, ma lo spazio stringe. Ciò che conta è la filosofia del programma. Eccola. M. Vogliono farci credere che il prezzo da pagare per avere i soldi dell'autonomia è un governo pessimo e bifolco. Ebbene noi diciamo: è una balla, possiamo copiare le leggi di Roma e tenerci i soldi di Trento.

Sento già i voti che arrivano. Voi direte: ma tu lo fai per interesse personale! Embè, e gli altri? Quello che conta è cosa farò una volta eletto. E io vi prometto che lavorerò sodo contro il bifolchismo trentinista. Parteciperò a tutte le giunte, purché mi diano un assessorato. Per difendere meglio i nostri interessi, s'intende. Noi siamo trasversali, non dimentichiamocelo!

P. S. Scopo di questo articolo era dimostrare che tutti i politici contrari alla riduzione del numero di partiti in nome della rappresentanza hanno torto marcio. Altrimenti, se hanno ragione, il partito anti-autonomista lo fondo veramente. Dicono che la prossima legislatura provinciale sarà costituente, perché farà il nuovo Statuto. Ebbene, a noi anti-autonomisti chi ci rappresenta?