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QT n. 5, 4 marzo 2000 Servizi

Artigiani di qualità

Una mostra al CTE per prodotti rigorosamente artigianali. Un solo rimpianto: il poco spazio e i pochi espositori. Ma dall’anno prossimo si raddoppia.

Rimarrà aperta anche in questo primo fine settimana di marzo la mostra "Arredi e Complementi per la casa" organizzata, per il secondo anno consecutivo, dall’Associazione Artigiani e Piccole Imprese in collaborazione col CTE ed il Comune. La mostra è aperta, presso il centro espositivo di via Briamasco, a 46 operatori appartenenti al comparto dell’artigianato e provenienti da ogni valle trentina. Tema dell’esposizione: l’arredo, le decorazioni e le lavorazioni particolari come ceramiche, marmi, metalli e vetro. L’iniziativa, sviluppatasi da un’idea di alcuni artigiani, mira a far conoscere e promuovere l’artigianato artistico e di qualità.

La concessione di uno spazio espositivo all’interno del CTE era infatti subordinata all’accettazione, da parte degli interessati, di una serie di regole, anzitutto quelle indicanti le metodologie di lavoro da rispettare: l’opera esposta deve essere il risultato della creatività e manualità dell’artigiano presentatore e non un oggetto di serie; anche se, nella composizione finale del prodotto, sono accettati i "complementari", ossia parti dell’insieme non di competenza dell’artigiano ma indispensabili per completarne l’opera. Così, chi agisce nel settore del legno può esporre un salotto di sua costruzione anche se ha acquistato sul mercato vetri, tappezzerie e serrature. Questo punto ha sollevato qualche malumore poiché non è facile delimitare in modo netto i due segmenti. Alcuni espositori, ad esempio, sono stati costretti a ritirare parte della merce perché era stata acquistata altrove.

Oggi per l’artigiano la qualità è una via obbligata per far fronte alle produzioni imposte dalla globalizzazione: deve puntare sull’originalità e differenziazione dei prodotti che solo la sua manualità ed esperienza sanno dare. L’artigiano, infatti, proprio per il suo modo di lavorare è attento al particolare, capace di essere creativo e pratico, di combinare funzionale e tradizionale, di personalizzare la sua produzione fino a renderla quasi unica. Questa ricerca dell’esclusivo è una tendenza emergente fra i consumatori, disposti a spendere di più pur di vedere concretizzata un’immagine covata nella mente. Il sostantivo "artigiano" trova qui la sua vera essenza: colui che usa l’intelligenza e le mani per realizzare oggetti unici, e la macchina esclusivamente come strumento di lavoro e non come mezzo spiccio di produzione. Ben sintetizza un espositore di mobili in legno: "L’artigiano non deve essere un tecnico di macchina".

Basta qualche passo tra gli stand per cogliere il senso dell’affermazione: si passa dalla stufa a olle che, sottolinea il produttore, "costruisco per intero da me partendo dall’argilla", al ferro forgiato, battuto e piegato fino a dar vita alle forme d’uso più varie, dal grande cancello al letto, dall’insegna di una taverna al tavolo da giardino. In mezzo al salone, preparata da un artigiano di Cembra, la ricostruzione di una piazzetta allestita con porfido, quarzi policromi, marmi ed una fontana in quarzo rosa di Predazzo con tanto di acqua corrente. A fianco, un’esposizione di maioliche dai colori e riflessi più particolari e, verso l’uscita, un intero salotto con sofà, armadi, tavoli e poltrone. Punto di attrazione generale, le vetrate in fusione e le ceramiche dipinte a mano.

Per tutta la sala è un vociare di commenti compiaciuti, di visitatori che spesso si rivolgono agli artigiani per avere una spiegazione, per chiedere un prezzo. A difesa della qualità di questi prodotti artigianali è allo studio un marchio di qualità: garantirà che il manufatto è stato costruito manualmente ed in piccola serie. Alcuni artigiani, peraltro, esprimono una tale convinzione nella qualità delle loro realizzazioni da spingerli a dire di non aver bisogno di una tutela di questo tipo: "La gente viene a cercarmi anche da fuori regione!" - esclama un falegname accanto ad un magnifico armadio in legno colorato e ornato di maioliche.

La mostra è aperta solo dal venerdì alla domenica per consentire all’artigiano, impegnato nei giorni lavorativi nella bottega, di esser presente, senza intermediari, a fianco della sua creazione, di parlarne col visitatore, spiegare la sua opera, offrire la sua esperienza per trovare la soluzione adatta.

Peccato che lo scarso spazio a disposizione consenta la presenza di soli 46 espositori, visto che queste mostre hanno un forte richiamo, come ha dimostrato Bolzano, dove la settimana precedente, si è tenuta la mostra "Arte Legno": su un’area più estesa e con 200 espositori, si sono contati ben 29.000 visitatori paganti, un quarto dei quali provenienti da Trento. E a proposito di spazi, non pochi i malumori degli esclusi, come era già successo per il mercatino di Natale; ma - assicurano al CTE - le cose potranno cambiare dal 2001, quando verrà aperto il secondo piano del Centro esposizioni.