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QT n. 17, 30 settembre 2000 Servizi

Air: nuove regole per luce, gas e acqua

L’Azienda Intercomunale Rotaliana per i servizi fra nuove maggioranze consiliari e normative in evoluzione.

Devigli Roberto

Pochi anni fa nasceva l’AIR, l’Azienda Intercomunale Rotaliana per i servizi in rete, unica, per ora, concreta forma di collaborazione tra Comuni nella piana Rotaliana. Scopo di AIR, gestire i servizi pubblici indispensabili dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua potabile delle comunità di Mezzocorona, Mezzolombardo e San Michele all’Adige. All’azienda è stata successivamente assegnata anche la gestione delle fognature.

Le elezioni comunali di primavera hanno fortemente rinnovato le amministrazioni dei tre Comuni portando nella stanza dei bottoni anche personaggi (di centro-destra) che all’epoca non avevano appoggiato e in qualche caso avevano esplicitamente ostacolato la nascita di AIR soffiando sui rispettivi campanilismi. Nonostante ciò, i vertici dell’azienda (presidente e direttore) sono stati riconfermati ed il presidente Alberto Molinari ha ricevuto un mandato pieno per altri cinque anni. Ma le preoccupazioni per l’Azienda intercomunale sono ben altre: il quadro nazionale delle regole che riguardano i settori dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua stanno cambiando velocemente.

I programmi governativi, analogamente a quanto già avvenuto per la telefonia, si apprestano ora a liberalizzare altri settori gestiti in regime di monopolio pubblico (ENEL per l’elettricità, SNAM per il gas metano, ecc.).Di conseguenza i problemi che si presentano per le piccole o medie aziende com’è AIR sono sostanzialmente due. Uno, immediato, che comporta la necessità di cambiare pelle trasformando la natura giuridica attuale (azienda speciale o municipalizzata) in società per azioni. L’altro, più complicato, che riguarda la reale possibilità di sopravvivenza di compagini (come AIR e altre aziende comunali) piccole o medie rispetto al mercato che, liberalizzato, diverrà concorrenziale e quindi tendenzialmente portato a grandi economie di scala che tenderanno a espropriare le piccole comunità dal controllo delle risorse energetiche.

"A fine di luglio - ci riferisce Molinari - è iniziato il dibattito all’interno delle singole Amministrazioni comunali rotaliane sulle linee di sviluppo di AIR. Entro breve il consiglio di amministrazione dell’azienda riceverà dall’assemblea un mandato per predisporre un progetto di sviluppo, che non sarà banalmente il risultato di una reazione acritica ed emotiva alla situazione che evolve, ma la sintesi di un ragionamento articolato che abbiamo già iniziato con le stesse amministrazioni. Personalmente ritengo che non ci si possa accontentare di trasformarci in società per azioni, perché non è sufficiente. Dobbiamo valutare molto bene anche l’opportunità di cercare nuovi partner e soprattutto individuare il modo più adatto per stabilire le collaborazioni con nuovi soggetti. Dobbiamo poi pensare a nuovi servizi da gestire per conto dei Comuni. Stiamo tutti assieme cercando di individuare il modello ottimale di azienda che vogliamo sviluppare per mantenere la presenza sul territorio, tutelando i Comuni, i cittadini e i dipendenti.

Il servizio nella Piana Rotaliana è caratterizzato da una qualità molto elevata (sono dati oggettivi determinati sulla base dei parametri dell’Autorità nazionale, non è presunzione) e le tariffe dell’acqua e dei reflui (le uniche che possono essere definite dall’Azienda) sono fra le più basse. I margini derivanti dai servizi sono sempre stati investiti nelle reti e negli impianti e quindi la qualità strutturale di AIR è molto buona. I Comuni sono soddisfatti, così come gli utenti. Il malcontento rispetto all’aumento delle bollette non può essere scaricato sull’azienda, perché le tariffe di energia elettrica e metano sono fissate dall’Autorità nazionale. Quindi la voglia di mantenere la situazione attuale è forte (ed anche giustificabile) così come la resistenza di fronte all’onda delle grandi aggregazioni."

D'altra parte il nuovo sistema tariffario dell’energia elettrica deciso dal Governo ha già ridotto in modo notevole i margini (differenza tra ricavi e costi aziendali) sul servizio dell’energia elettrica, incidendo sui bilanci dell’azienda Rotaliana in misura superiore al miliardo di minore margine.

Sempre per quanto riguarda la distribuzione dell’energia elettrica l’impostazione assunta a livello provinciale (con la costituzione di un nuovo soggetto al quale possono partecipare anche le attuali aziende elettriche comunali), anche se non ancora perfettamente definita, (ma sembra sia questione di poco tempo), non preoccupa l’AIR, che mantiene la distribuzione sul territorio della Piana Rotaliana.

Lo stesso non si può dire per il gas metano, dove invece, il decreto Letta (dal nome dell’attuale Ministro per l’industria) prevede la separazione societaria fra la vendita e la distribuzione del metano. Se la normativa sarà confermata così anche a livello provinciale, l’AIR non potrà più, come avviene oggi, vendere e allo stesso tempo distribuire il metano, ma dovrà formare una distinta nuova società o confluire, assieme ad altri, all’interno di un nuovo soggetto societario.

"Siamo nell’attesa anche del nuovo sistema tariffario per il gas metano per il quale si prospettano cambiamenti. Quindi alcune novità sostanziali sono già chiare, altre sono all’orizzonte e se ne può solamente intravedere il profilo. Speriamo di dover attendere poco, perché è difficile gestire le nostre aziende, e soprattutto individuare, in questa situazione, le linee di sviluppo corrette."

Eper l’acqua, servizio basilare ma finora per le aziende solo fonte di deficit, è in arrivo un’altra complicazione. Da indiscrezioni, gli uffici provinciali starebbero per definire gli ambiti per la gestione del ciclo integrale dell’acqua (fornitura, fognatura e depurazione degli scarichi): diversamente da quanto auspicato da Molinari (ma non solo), si annuncia la creazione di un solo ambito provinciale che ricalca pari pari (ma non siamo in autonomia speciale?) le indicazioni statali (legge Galli), le quali prevedono bacini di utenza minima da quattrocentomila abitanti. "E’ opinione molto diffusa che le dimensioni delle aziende come la nostra siano piccole rispetto alle leggi del mercato che s’impadroniscono del sistema. Bisogna avere il tempo e la freddezza di convincersi oggettivamente di questo, senza però perdere tempo per non rimanere spiazzati dal contesto che evolve" - conclude Molinari.

Alla fine della nostra chiacchierata, il presidente Molinari ci spiega la sua "filosofia " a proposito del settore dei servizi indispensabili. Un parametro importante sul quale dovrebbe essere misurata l’efficacia di un‘attività economica che distribuisce servizi indispensabili come l’energia, l’acqua e il gas, dovrebbe essere la soddisfazione dell’utente. Che non è solo un problema economico fatto di tariffe più basse e di sconti; il fattore umano e la conoscenza del territorio in cui si opera sono altrettanto determinanti per raggiungere l’obiettivo di un buon rapporto con l’utenza. Gli ambiti territoriali per esercitare nel modo migliore il servizio non devono quindi essere necessariamente estesi come quelli che i tecnici ipotizzano a tavolino, ad esempio per la gestione del ciclo dell’acqua. Le previsioni puramente matematiche nel campo dei servizi indispensabili devono essere "corrette" con valutazioni socio-economiche: chi avrebbe portato l’energia in tanti centri minori se non il servizio pubblico?