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QT n. 21, 25 novembre 2000 Servizi

Bello il compostaggio… ma non da noi!

Mezzocorona teme il traffico e gli odori...

La Provincia vorrebbe realizzare a Mezzocorona un centro per il compostaggio dei rifiuti, ma le forze politiche del paese non ne vorrebbero sapere. Il compostaggio dei rifiuti è una tecnica oramai consolidata per mezzo della quale gli scarti di cibo, gli sfalci dei giardini, ecc. diventano una specie di terriccio utilizzato in agricoltura e nel giardinaggio.

Le discariche comprensoriali, quelle poche che restano, stanno per esaurire la loro capacità e in ogni caso la normativa europea introdotta in Italia dal decreto "Ronchi" (dal nome del ministro che promosse la legge) obbliga entro tempi stretti a raggiungere percentuali importanti di rifiuti raccolti e lavorati in modo differenziato e vieta l’uso indiscriminato delle discariche. La Provincia di Trento, che non ha fin qui brillato per la sua iniziativa, sta cercando di recuperare il tempo perduto, ma quando si tratta di andare al sodo scattano i veti, come nel caso di Mezzocorona.

Alcuni anni fa, tramite la propria finanziaria Tecnofin, la Provincia aveva acquistato una distilleria dismessa alla periferia Nord di Mezzocorona. Attualmente nello stabilimento sono smaltiti gli scarti (burlande) provenienti da alcune distillerie e cantine. In vista del necessario potenziamento delle raccolte differenziate e delle modalità di smaltimento dei rifiuti alternative alla discarica, la Provincia è orientata a realizzare alcuni centri per la lavorazione della parte organica degli scarti. Uno di questi dovrebbe sorgere proprio a Mezzocorona. Ma appena il Comune ne è stato informato, è immediatamente scattata la reazione degli amministratori locali che in modo abbastanza indifferenziato - maggioranza e opposizione (ex maggioranza Ulivo) - appaiono contrari all’iniziativa accampando i rischi dell’ odore e del traffico indotto dall’andirivieni dei camion del compostaggio. In particolare l’attuale minoranza consiliare accusa la giunta comunale di aver già accettato il centro di compostaggio in cambio della circonvallazione del paese, annoso problema la cui soluzione si è venuta a prospettare in coincidenza con la questione dei rifiuti.

Ovviamente il sindaco nega il collegamento tra le due questioni e assicura che nulla è scontato. Sull’argomento abbiamo sentito Iva Berasi, assessore provinciale all’ambiente: "Nelle direttive per la predisposizione del nuovo piano provinciale dei rifiuti, tra le altre iniziative, sono previsti due centri per la produzione del compost dai rifiuti organici: uno a Rovereto per la parte sud del Trentino e uno, ragionevolmente, a nord per la restante parte del territorio. A sud è già stata autorizzata una società privata (Fertilia) che attiverà un investimento di dieci miliardi. A nord, c’è l’ex distilleria Val d’Adige che oggi è sotto- utilizzata (lavora al venti per cento del potenziale), per cui ci sembra logico sfruttare adeguatamene quell’impianto , con i necessari investimenti tecnologici (13/15 miliardi), prima di pensare alla costruzione ex novo di un apposito centro, magari utilizzando altro prezioso territorio. Su questo presupposto è iniziato un confronto con gli amministratori locali che vanno tranquillizzati sia a proposito del paventato traffico aggiuntivo (pochi camion al giorno a fronte delle centinaia di automezzi pesanti che già oggi vanno avanti e indietro dalle vicine cave), che per il rischio di odori molesti: i tecnici mi assicurano che nel progetto è stata prevista una spesa aggiuntiva di cinquecento milioni mirata esclusivamente all’abbattimento degli odori.

Mezzocorona non dovrebbe poi dimenticare che per strutture del genere è previsto un ristoro monetario da parte della Provincia."

Ma quelli di Mezzocorona si fidano poco, anche perché, nel passato, hanno avuto delle brutte esperienze: valga per tutte quella della Samatec. Ma anche la stessa distilleria Val d’Adige, prima dell’opportuna ristrutturazione tecnologica finanziata anche con i soliti contributi provinciali, in quanto a puzza, non scherzava. Ancora l’assessore provinciale: "In un primo tempo gli amministratori di Mezzocorona avevano in mente di assumere una consulenza autonoma sul progetto da noi proposto. Ho fatto loro presente l’inopportunità di spendere denaro pubblico in contrapposizione alla Provincia ed ho proposto in alternativa delle visite ad impianti simili che già esistono in Italia e all’estero. In ogni caso non intendiamo forzare la mano. Tra poco incontrerò nuovamente gli amministratori comunali per quello che ritengo un chiarimento definitivo. Se non ci sarà accordo, troveremo sicuramente un’alternativa al sito di Mezzocorona. Una cosa in ogni caso è sicura: non c’è stato nessun scambio tra la variante stradale che tra qualche anno permetterà di distogliere il traffico pesante dalla borgata e l’attivazione del centro per il compostaggio."

Alla fine l’assessore Berasi non trattiene un giudizio politico sugli ex amministratori di Mezzocorona: " Quelli di prima avevano detto di sì alla nostra proposta e non è bello vedere che ora (che sono all’opposizione, N.d.R.) dicono di no."