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QT n. 5, 10 marzo 2001 Monitor

Il ritorno degli scienziati pazzi

La mostra "Energia 2001" al Museo Tridentino di Scienze Naturali.

Se avete un bambino che chiede sempre perché, rischiate di diventare matti portandolo alla mostra "Energia 2001", al Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento. La mostra è infatti congegnata per mostrare come nel passato fenomeni fisici naturali fossero utilizzati per produrre energia o per razionalizzare il lavoro dell’uomo.

Ecco allora l’incredibile coclea, o vite di Archimede, una vite obliqua che girando permette all’acqua di salire. Uno strumento conosciuto fin dai tempi antichi per bonificare e irrigare. La ruota del criceto: ovvero come dal movimento animale sia possibile azionare un sistema di secchi che raccolgono l’acqua. E così via, fino a fenomeni meno intuitivi, come gli ologrammi: cioè superfici che permettono di rappresentare oggetti tridimensionali, all’energia solare , fino ai vortici, alla fissione nucleare e altro ancora. Ma non è l’immagine polverosa del museo con gli animali impagliati della mia infanzia (probabilmente è da allora che iniziai a odiare le scienze naturali): gli oggetti del museo sono stati costruiti in modo da permettere l’interazione col visitatore: evidente l’entusiasmo con cui anche pacati signori pedalavano, correvano, facevano bolle di sapone nel corso della mia visita. Meno male che c’erano dei sorveglianti, altrimenti qualcuno avrebbe provato se il pannello solare era veramente caldo (ma non ne sono sicuro: nella stanza c’era odore di carne alla brace...). Insomma: ora si capisce l’immagine dello scienziato pazzo dei secoli scorsi, ma anche lo scienziato come artista. Provate a vedere la sfera di marmo rosa in sospensione sul suo piedistallo solo grazie a una sottile energia idrica, o le traiettorie delle palline scaraventate in un vortice...

La seconda parte - al secondo piano - è più meditativa, e domina un sentimento elegiaco di un’epoca al tramonto. E’ inquietante osservare le cifre che aumentano vorticosamente su di un display luminoso: rappresentano le tonnellate di petrolio consumate nel globo dall’inizio del 2001, specie se lo si confronta con il comportamento delle piante. Un piccolo schermo mostra come la fotosintesi sia il miracolo che permette di utilizzare l’energia solare per eliminare l’anidride carbonica e produrre ossigeno. A tutti viene in mente l’attacco che stanno subendo le foreste tropicali e gli ecosistemi in generale. Ecco allora le ricette per una nuova coscienza ecologica, che deve partire anche da comportamenti individuali: per esempio, un’alimentazione più equilibrata, uso di elettrodomestici che permettano il risparmio energetico, ecc. Ma anche la politica non può eludere la necessità di spostare il traffico su rotaia, incentivare un maggiore uso di risorse rinnovabili e così via.

Nel complesso quindi una mostra splendida, aperta fino al 10 giugno.