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Terrorismi

Piergiorgio Comai

Ognuno ha diritto di pensarla come vuole e di argomentare per sostenere le sue tesi con brillantezza. Il direttore del Corriere Mieli, Ferrara, Oriana Fallaci ed altri benpensanti sono occupati a giustificare le tragiche decisioni del governo Sharon cogliendo il particolare degli attentati suicidi definiti atti terroristici dell’ultima specie. Non poteva essere che così ricordando che, con altrettanto ragionamento parziale, hanno sostenuto e sostengono il potente Bush appoggiato da tutto l’apparato militare e affaristico del mondo per rispondere all’attentato dell’11 settembre, veramente inqualificabile. Ma Berlusconi, altro loro faro, ha espresso il dubbio che le armi dei potenti non possano evitare altri 11 settembre, se non si cambiano i rapporti fra un miliardo e ottocento milioni di benestanti a fronte di sei miliardi che vivranno in aree di sottosviluppo.

Forse qualcuno giustificherebbe anche le vessazioni a carico di bambini che oggettivamente compissero azioni contro di loro: diritto di difesa! I palestinesi di fronte ad Israele sono come un bambino di fronte ad un potente adulto.

Sembrava che dopo l’11 settembre il mondo occidentale volesse risolvere la questione della Palestina riconoscendo lo stato di profonda ingiustizia consumata nei loro confronti dal 1948. Con la guerra infinita di Bush, guerra di armi e non di giustizia, Sharon ha avuto buon gioco e con la scusa del terrorismo ha iniziato la sua guerra. Oggi l’ esercito israeliano, senza testimoni, si accinge a seppellire un numero imprecisato di palestinesi a Jenin. Questa non sarà una strage per i benpensanti, ma un danno collaterale.

Perché si ha paura di ragionamenti completi, che prendano in considerazione i fatti nel suo complesso, quelli a nostro favore e quelli a favore della parte avversa? Per noi, fuori dalla contingenza dei derelitti del mondo, è facile uno scambio o uno scontro di opinioni che rimanga all’interno di un dialogo e di un dibattito. Non altrettanto facile è per chi subisce un’ ingiustizia. Fino agli attentati da parte di cittadini di lingua tedesca in Alto Adige del 1961, si è era fatto poco per un vero rispetto delle minoranze in questa regione. Senza la lotta, anche cruenta, contro l’ apartheid in Africa, si sarebbe ottenuto poco per il rispetto dei cittadini non bianchi anche se la dignità e l’uguaglianza fra gli uomini è dichiarata da tutti.

Nel terzo millennio avrei pensato che si potessero risolvere i problemi di convivenza in altri modi, senza una real politic di guerra e di stragi.

Perché il più forte concede benevolmente solo il 97% dei territori con clausole aggiuntive inaccettabili? Perché è il più forte, evidentemente, ma non vuol dire che sia il più giusto.