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Stile Wind

Cinquanta utenti si vedono attivare un servizio non richiesto: come reagire?

Coloro che si sono visti attivare, a loro insaputa, dalla Wind il servizio di Preselezione automatica (CPS) delle telefonate (sul caso siamo già sinteticamente intervenuti su QT del 23 marzo), finora sono circa una cinquantina e il loro numero tende ad aumentare ogni giorno.

Venerdì 12 aprile, presso la sede del Codacons a Marano di Isera, si sono riuniti utenti provenienti, oltre che dalla Vallagarina, anche dalla valle dell’Adige e dell’Alto Garda, mentre altri della Valsugana, della val di Non e addirittura della lontana Potenza hanno fatto sentire la loro voce, dichiarando la piena e completa condivisione di tutte quelle iniziative che il costituendo comitato avrebbe deciso di intraprendere.

Prima di entrare nel dettaglio, è necessario rilevare che, sebbene la nostra associazione avesse predisposto un modulo di diffida nei confronti della Wind, spontaneamente alcuni utenti hanno sporto denuncia per truffa nei confronti della Wind e della Telecom presso il Tribunale di Rovereto, mentre la maggior parte ha semplicemente telefonato, e/o inviato un fax o una raccomandata alla Wind, chiedendo la disattivazione di un servizio non richiesto e sentendosi rispondere che avrebbe dovuto attendere circa 15 giorni per ottenere tale disattivazione!

Dall’incontro è emerso che mentre il dato comune a tutti gli utenti presenti o sentiti è stato quello di essersi visti attivare il servizio CPS senza alcuna autorizzazione scritta, i percorsi attraverso i quali si è pervenuti ai singoli utenti, sono stati i più disparati:

1. alcuni hanno acquistato, anche diversi anni fa, un cellulare con scheda Wind (al momento dell’acquisto hanno fornito il proprio numero telefonico fisso per usufruire di una particolare condizione di favore che gli avrebbe permesso di risparmiare tra telefono fisso e cellulare; sia ben chiaro che ciò non ha nulla a che vedere con l’attivazione CPS!);

2. altri sono stati contattati telefonicamente: ad essi veniva chiesto se desideravano l’attivazione CPS e, malgrado la risposta negativa, l’attivazione è stata praticata ugualmente;

3. ad altri è stato inviato un modulo e, sebbene abbiano risposto negativamente per iscritto, il servizio è stato ugualmente attivato;

4. altri hanno risposto telefonicamente in modo affermativo, ma non hanno firmato nulla prima dell’attivazione del servizio. Ad un utente che ha sempre ricevuto bollette sulle 20/30 mila lire, improvvisamente, sempre con lo stesso traffico telefonico, è giunta una fattura di 650.000;

5. altri non hanno mai avuto rapporti con quella compagnia telefonica, essendo tra l’altro abbonati a Infostrada! E si son visti arrivare bollette e fatture Wind anche di una certa consistenza;

6. altri infine, senza aver richiesto il servizio Wind, ricevono da anni fatture Wind non solo per i telefoni fissi ad essi intestati, ma anche per telefoni fissi di altre regioni intestati ad altri utenti!

Ascoltando i singoli casi, i presenti, oltre a restare sconcertati, si sono dichiarati disposti ad intraprendere per mezzo del Codacons le seguenti iniziative:

1.diffidare la Wind dal continuare in comportamenti illegittimi, come quello di attivare servizi senza prima avere la firma consenziente dell’utente;

2. investire della problematica il Codacons nazionale, perché verifichi se a livello generale la Wind abbia inviato in tutt’Italia agli utenti lettere di conferma dell’attivazione del servizio CPS senza prima avere l’autorizzazione scritta dell’utente. Nel caso venga confermato tale comportamento si investe il Codacons nazionale di farsi carico di inviare un esposto-denuncia a tutte le Procure;

3. invitare gli utenti che a qualsiasi titolo, abbiano avuto rapporti con Wind o abbiano delle richieste da parte di Wind (anche lettere del loro ufficio legale) di contattarci immediatamente prima di effettuare qualsiasi pagamento;

4.chiedere il risarcimento danni sia per chi ha ricevuto bollette non dovute, sia per chi ha subito disagi e perdite di tempo per fare telefonate, inviare fax, raccomandate onde chiedere la disattivazione di un servizio mai richiesto;

5. censurareil comportamento irriguardoso, arrogante e scorretto della Wind, che nei giorni immediatamente precedenti l’incontro degli utenti con il Codacons, ci ha richiesto, per mezzo di tale Lucia Engheller, presentatasi quale responsabile Ufficio Stampa della Wind di Venezia, l’elenco degli utenti, che avevano ricevuto la lettera di attivazione del servizio CPS, sostenendo la legittimità della stessa, imputabile tutt’al più a qualche errore informatico.

Poi, sebbene Wind sia stata formalmente invitata all’incontro, una volta ricevuto l’elenco degli utenti che avevano segnalato l’illegittimità dell’azione svolta dalla Wind, non ha più dato notizie di sé, ben guardandosi dal partecipare alla riunione con gli utenti.