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QT n. 9, 4 maggio 2002 Servizi

Fossa di Caldaro: nessun allarme

L’inquinamento non manca, ma rispetto a dieci anni fa le cose vanno meglio.

“La Fossa è caratterizzata da acque piuttosto inquinate, sicuramente meno inquinate però rispetto ai primi anni ‘90 e i dati più recenti confermano la tendenza positiva": Questa, in sintesi, la valutazione dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente a proposito della Fossa di Caldaro. Sul numero scorso di QT (Lo stato di salute dei nostri fiumi), prendendo spunto dalla segnalazione dei pescatori della zona, si era cercato di capire quale fosse lo stato delle acque che attraversano la Piana Rotaliana. Utilizzando anche i dati pubblicati annualmente dall’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente (gli ultimi disponibili risalgono agli anni 1998 e1999), ne era uscita una situazione stabile con accenni di miglioramento per i corsi d’acqua principali, l’Adige e il Noce, ma un peggioramento per la Fossa di Caldaro. Peggioramento che non trovava facile spiegazione, visto che da qualche anno i cugini sudtirolesi (la Fossa inizia il suo corso dall’omonimo lago di Caldaro) avevano speso decine di miliardi in fognature e depuratori nei centri abitati immediatamente a nord del "confine" provinciale.

I dati del‘98 e del ‘99 hanno rilevato un peggioramento passeggero o il trend negativo si è ripetuto anche dopo? Siamo nell’ambito di un peggioramento generale dello stato delle acque o è un problema circoscritto alla Fossa? Qual era la situazione nei primi anni ‘90? Quando sono entrati in funzione il depuratore di Termeno e l’impianto meccanico di Magrè sulla cui attivazione si era scommesso per misurare un miglioramento della situazione? O un miglioramento c’è stato comunque? In sostanza, prima era peggio o no? A cosa si può addebitare il forte peggioramento di qualità (in particolare da coliformi fecali) tra il punto di prelievo a Nord e quello a Sud? Qual è , se non ci sono altre cause, il "contributo" del depuratore di Mezzocorona che, come noto, scarica nella Fossa? Cosa si dovrebbe fare per migliorare la situazione? Ci sono rischi per la consumazione del pescato?

Abbiamo girato dubbi e richieste di spiegazione all’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente (APPA), la quale nega che la situazione della Fossa di Caldaro sia peggiorata negli ultimi anni e fornisce una lettura complessivamente meno allarmante di quella riportata sull’ultimo numero di QT. "La Fossa è caratterizzata da acque piuttosto inquinate , sicuramente meno inquinate però rispetto ai primi anni ‘90" - afferma la dottoressa Raffaella Canepel. Nel suo fluire, il corso d’acqua raccoglie l’eredità territoriale di ciò che attraversa e pertanto sia le acque di dilavamento degli appezzamenti agricoli che solca, sia i reflui, seppur depurati, provenienti dai centri abitati. La portata del corso d’acqua è modesta, mentre il carico inquinante a cui è sottoposto è notevole.

Per migliorare la situazione gli interventi non sono semplici, anche perché il contributo in entrata di inquinanti è piuttosto pesante e le condizioni idrologiche del corso d’acqua non consentono deflussi corposi capaci di diluire le immissioni. Fino al 1996 la situazione era stabilmente degradata con concentrazioni di alcuni parametri, quali ammoniaca, sostanza organica, fosfati, ecc. molto elevati. Con l’entrata in funzione del depuratore di Termeno (20 novembre 1996) la situazione è migliorata decisamente, soprattutto all’ingresso delle acque nel nostro territorio provinciale: i valori di ammoniaca si sono ridotti di 5 volte, le concentrazioni di coliformi fecali si sono ridotte ad un decimo di quelle registrate in precedenza e i fosfati si sono dimezzati.

A Grumo, quasi alla foce, il miglioramento è meno marcato, anche a causa degli scarichi del depuratore di Mezzocorona e dell’impianto consortile di depurazione dei reflui di origine alimentare (sempre a Mezzocorona si lavorano molti scarti di cantina e distilleria).

A partire pertanto dal 1997, secondo l’APPA, la situazione chimica e batteriologica è migliorata e si mantiene stabilmente sino agli ultimi rilievi condotti. I peggioramenti rilevati nel ‘98 e ‘99 sono modesti rispetto alle concentrazioni presenti nei primi anni ’90; ad esempio, si è confermata nel 2000 ma non nel corso del 2001:quest’anno le concentrazioni dei parametri più importanti sono le più basse mai registrate.

Dal punto di vista biologico la situazione è meno confortante, probabilmente per l’accumulo d’inquinante depositato sul fondo della Fossa, per il cui smaltimento ci vorrà ancora tempo.

Per la Provincia interventi di rinaturalizzazione del corso d’acqua sono difficili da attuare, perché la Fossa scorre in territori ad elevata valenza agricola.

Per quanto concerne la qualità del pescato, l’Agenzia dichiara di non avere elementi per valutare eventuali rischi relativamente alla commestibilità del pesce, che in quelle acque risulta abbastanza abbondante, tanto che vi si svolgono periodicamente delle gare sociali.

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