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Le difficoltà della Giustizia

Antonio Pedrotti

Giorni fa, un Tribunale locale, per colpa della congiuntura, è rimasto senza carta. Un caso analogo s’era verificato a Trento nel ‘98. Forse sarà stato per queste ristrettezze economiche ricorrenti, che anni addietro mi fu negata in Procura una fotocopia delle deposizioni (a mio avviso sviate, cioè che citavano dati e situazioni non attinenti ai fatti denunciati) rese dai responsabili della Direzione Sanitaria (dr. Buriani, allora direttore, dr. Janeselli vice) e primari (dr.ssa Mazzini in particolare). In detta occasione mi son dovuto copiare a mano le deposizioni sul corridoio della Procura.

Chi effettuò le indagini preliminari prese per buone quelle risposte, rifiutando in tal modo di effettuare una seria inchiesta sull’attività di Villa Igea in generale e sul boicottaggio dell’assistenza riabilitativa al S. Chiara (benché gli avvisi di garanzia fossero stati inviati per quest’ultimo fatto, nessuno dei tre interrogati ne fece cenno). Nel luglio del ‘91 i terapisti del S. Chiara firmarono com me un documento, per promuovere una causa di lavoro: poi, per timore, si dissociarono.

Totalmente sviate rispetto alle motivazioni delle denunce risultarono anche le risposte ad interrogazioni in Consiglio Provinciale, da me promosse, degli allora assessori alla Sanità dr. Lorenzini e dr. Morandini.

Nel complesso, un bel servizio reso alla comunità ed ai malati, non c’è che dire: da ogni punto di vista.

I risultati di queste coperture, ad ogni livello, delle malefatte in ambito sanitario si sono poi constatati in modo eclatante.

Premesso ciò, a mio avviso i dr. Giardina (PM) ed Ancona (GIP) dovrebbero rispondere personalmente dell’archiviazione del mio esposto. Torno a ribadire che questa Procura, che già 12 anni fa non indagò sull’attività del CTO, ed è pertanto implicata nelle responsabilità, doveva affidare ad altri la titolarità dell’inchiesta sui tumori; poiché, dati i precedenti, non vi posson essere sufficienti garanzie di obbiettività né di imparzialità di giudizio. Mi riferisco in particolare ai casi verificatisi in Fisioterapia, che, immagino, non verranno neppure presi ini considerazione.

dr. Antonio Pedrotti