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QT n. 16, 28 settembre 2002 Servizi

Trento-Rocchetta: si va a rilento

Per difficoltà negli scavi, la galleria di Mezzolombardo non sarà in funzione, come previsto entro il 2005.

La galleria di Mezzolombardo non sarà in funzione entro il 2005 come inizialmente annunciato, ma gli imprevisti incontrati nel corso dei lavori di scavo del foro esplorativo, non fanno cambiare idea ai progettisti della Trento- Rocchetta. Anzi, entro il 2003, la Provincia conta di aver appaltato i lavori per tutti i lotti dell’opera stradale. Questo, in sintesi, il pensiero del supervisore del progetto provinciale, l’ingegner Claudio Tiso.

In paese erano mesi che si sapeva di intoppi allo scavo, partito all’inizio di gran carriera, ritardi provocati dalla presenza nel cuore della montagna di grandi masse di argilla che hanno rallentato il lavoro della fresa escavatrice. Un rallentamento - ci confermano in Provincia - che ha ridotto la velocità di avanzamento dello scavo dai quasi trenta a cinque metri al giorno. Dopo i primi 500 metri di dolomia perforata senza problemi, la potente fresa ha incontrato un primo strato di formazioni argillitiche lungo 200 metri e poi, dopo un altro tratto di roccia dura, ancora 150 metri di argille. Non che le formazioni di argille siano più difficili da perforare della roccia dolomitica, ma il fatto è che il cunicolo scavato in questo materiale non ha bisogno di alcun altro lavoro, mentre il foro ricavato all’interno delle argille deve essere consolidato con reti metalliche di rinforzo fissate con lunghissimi bulloni e con lo spruzzo finale di uno strato di cemento. Da qui l’allungamento dei tempi e il probabile - si dice - aumento dei costi.

Ma perché allora non accorciare la lunghezza della galleria? Secondo la Provincia, il progetto di massima a suo tempo individuato non può essere rimesso in discussione a causa degli imprevisti appena descritti. Anzi, lo scopo del cunicolo esplorativo era e resta proprio quello di evidenziare eventuali difficoltà tecniche prima dello scavo della galleria principale. Infatti, quando è stata individuata la soluzione della bretella in galleria, i tecnici avevano in mano una relazione geologica di larga massima. Prima dei lavori si sarebbero dovuti eseguire in ogni caso dei sondaggi (i cosiddetti carotaggi) che, visti i luoghi (la montagna precipita per centinaia di metri), sarebbero stati inevitabilmente lunghi e costosi. Da qui l’idea del cunicolo esplorativo, una sorta di grande ed unico carotaggio orizzontale lungo 3.700 metri, parallelo alla futura galleria.

Con quindici miliardi (di vecchie lire) di spesa - dicono in Provincia - avremo una conoscenza puntuale delle rocce che incontreremo e durante lo scavo della galleria principale ed avremo a disposizione una via di accesso alternativa per la sicurezza dei lavoratori e per una maggiore celerità delle operazioni di scavo. Poi, a galleria ultimata, il cunicolo esplorativo fungerà da via di sicurezza e di manutenzione.

Infine, il fatto più importante: tutti i dati emersi nel corso dello scavo del cunicolo esplorativo permetteranno di contenere la voce "imprevisti", che nella progettazione delle opere stradali rappresenta mediamente, secondo il tecnico della Provincia, il 15% dell’intero valore dei lavori. Quindi, ridurre al minimo gli imprevisti, significa in ultima analisi contenere i costi base dell’appalto mediante una più accurata progettazione esecutiva, che permetterà anche di stabilire tempi certi per la fine dei lavori. Insomma, per la Provincia i maggiori costi ed i ritardi accumulati in questi mesi a causa degli imprevisti che hanno causato le difficoltà di avanzamento nello scavo del cosiddetto preforo, saranno capitalizzati e ribaltati in possibili vantaggi.

Che dire infine della recente richiesta del Comune di Mezzolombardo di spostare più a nord l’uscita della galleria? E delle possibili "grane" giudiziarie collegate al fatto che a sud, uscita dalla galleria, la futura bretella percorrerà per un lungo tratto l’argine del torrente Noce?

L’ing. Tiso ricorda che quanto approvato dopo lunghi anni di discussioni è il progetto fattibile, non il progetto perfetto, e che sulla sua ideazione hanno influito certamente anche i compromessi politici. Ma dall’attuale fase di progettazione esecutiva conferma puntualmente la bontà dell’idea originaria. Lo svincolo che il Comune di Mezzolombardo vorrebbe spostato più nord non occupa, secondo il tecnico, più di tre/quattromila metri di terreno e che, dopo l’ultima modifica progettuale, l’esproprio coinvolge campagna non propriamente situata nella zona più vocata (molto in ombra) dal punto di vista agricolo.

Per quanto riguarda poi la possibilità di ricorsi contro il progetto, il tecnico ricorda che la Trento-Rocchetta ha già superato l’esame di valutazione d’impatto ambientale da oltre un anno e mezzo. Ma conclude ricordando che, se costi maggiori emergeranno (dagli originariamente previsti 410 a 450 miliardi di lire), sarà perché la progettazione e la realizzazione della bretella punta sulla massima qualità e che nello staff sono presenti tecnici che sono anche dotati di una forte sensibilità ambientale.

Ma nonostante le dichiarazioni tranquillizzanti della PAT, qualche perplessità rimane. Paolo Fedrizzi, ex assessore di Mezzolombardo e sostenitore fin dalla prima ora della strada in galleria, è convinto che un accorciamento del tunnel potrebbe far risparmiare tempo e denaro. Le difficoltà tecniche emerse nello scavo lo confortano nella sua tesi. Le amministrazioni locali per ora tacciono.