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Piazza della Musica

Bolzano ha conferito la cittadinanza onoraria a Claudio Abbado e a Carlo Maria Giulini.

Una grande commozione ha caratterizzato il 17 ottobre il conferimento della cittadinanza onoraria di Bolzano a due grandi direttori d’orchestra e musicisti in modo diverso legati alla città. Ancora sotto shock per il risultato del referendum sulla piazza della discordia, l’avvenimento ha fra il resto messo in luce quanto grande sia il potenziale di convivenza e di umanità, se le persone hanno la possibilità di condividere esperienze ed emozioni. In questo caso a fare da catalizzatore è l’amore per la musica e il rispetto e la venerazione per chi sa suonarla e attraverso di essa suscitare gioia e un senso di unione che supera ogni differenza.

Claudio Abbado.

La cerimonia era velata di malinconia: sindaco e vicesindaco in tono minore, entrambi sconfitti nella battaglia referendaria, da una città tanto diversa da quella riunita all’Auditorium Haydn, eppure la stessa; Claudio Abbado assente, e si teme gravemente ammalato, rappresentato dal figlio incredibilmente somigliante al Maestro che ha voluto a Bolzano una delle sedi, con Parigi e Berlino, dell’Orchestra giovanile europea.

Carlo Maria Giulini, nato a Barletta, dice di essere nato a Bolzano, ed è così non anagraficamente ma musicalmente. Qui una suora della scuola per l’infanzia scoprì la sua passione per la musica e qui Giulini imparò a suonare. E’ un miracolo, poiché proviene da una famiglia che non ha dimestichezza con la musica. Qui vivono fratelli e nipoti, qui sono sepolti i genitori e la moglie.

La cerimonia prevede la proiezione di un film su di lui, realizzata dalla TV svizzera italiana, regista il figlio di Abbado. Ne esce il ritratto non solo di un grande musicista, ma anche di una persona di grande levatura spirituale. Fare il bene, suonando la musica, dice. L’affetto per i giovani, lo sforzo di trasmettere il sapere e l’amore, perché la felicità per la musica continui nelle generazioni, colpisce nell’anziano musicista. Suonare musica, non "fare musica" precisa in un’intervista. Come una missione, che è tutta una vita piena.

Carlo Maria Giulini.

Sul palcoscenico, dove si erge in grande altezza con gli 88 anni portati con grande disinvoltura ed eleganza, Giulini parla del valore "morale, sentimentale e intellettuale" della musica, e di bontà. Molti, nel pubblico, sono toccati dalla stranezza di questa parola, in una città che "politica politicante" e mass media vogliono dominata dall’ostilità e dal risentimento fra vincitori e vinti e che pochi giorni dopo sarà nuovamente infangata e offesa nella sua coscienza civile dagli insensati e volgari vaneggiamenti antisemiti dei Freiheitlichen haideriani.

Una cerimonia semplice prevede la consegna delle chiavi della città e di un mazzo di fiori, alla presenza del Consiglio comunale in seduta straordinaria, tutti i consiglieri schierati nelle prime file, e dietro di loro le autorità e una folla di cittadine e cittadini, venuti a celebrare un avvenimento che restituisce dignità a Bolzano, città fortunata, dove è nato musicalmente un grande maestro e un altro dirige ogni anno almeno una volta.

L’amore per i giovani unisce i due Maestri. Claudio Abbado, oltre a rinnovare i repertori di tutte le orchestre di cui è stato dirigente fisso o ospite, introducendovi autori nuovi o raramente eseguiti, a introdurre allaScala di Milano una politica dei prezzi che potesse avvicinare alla musica giovani e classi sociali economicamente deboli, ha fondato nel 1978 l’Orchestra giovanile europea, EUYO (European Union Youth Orchestra), composta da 120 giovani e giovanissimi musicisti dell’Unione Europea, il cui presidente è il Presidente di turno dell’Unione. Ad essi si offre l’occasione di suonare con i più grandi direttori d’orchestra del mondo e di fare un’esperienza che i due Maestri hanno definito straordinaria anche per un direttore. Nel 1986 Abbado fondò anche la Gustav Mahler Jugendorchester, nata per far suonare insieme giovani austriaci, cecoslovacchi e ungheresi, e poi allargata a tutti i paesi dell’est europeo, attraverso audizioni che permettono di individuare i musicisti più dotati di quei paesi.

Qui nella piccola città ferita dai nazionalismi e dall’ignoranza della classe politica, anche quest’estate si è potuta ascoltare la Gustav Mahler Jugendorchester diretta da Claudio Abbado, mentre la EUYO diretta da Ashkenazy il 29 agosto ha suonato la Nona di Beethoven.

Un regalo meraviglioso alla città che ama la musica.

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