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QT n. 7, 5 aprile 2003 Servizi

Una sinistra che non rappresenta più nessuno

I troppi tentativi di rivitalizzare la sinistra trentina. E perché tutti regolarmente falliscono.

Nuovo soggetto politico, Insieme per l’Ulivo, Sinistra conciliare, Margherita Rosa: questa la penosa serie di sigle con cui si sono etichettati i tanti tentativi di rivitalizzare la sinistra. Tanti tentativi, cioè troppi; tutti nati e defunti nel giro di alcune settimane. Continua quindi il calvario della sinistra, che dalla Jumela in poi (o forse da prima, da che aveva sconsideratamente eletto il neo-doroteo Lorenzo Dellai a "nostro leader") ha perso la bussola.

Silvano Grisenti (Margherita), assessore provinciale ai Lavori Pubblici, esponente n° 1 del partito degli affari e del cemento.

Era stato proprio lo stato confusionale degli alleati di sinistra, a spingere il presidente della Giunta a spostarsi sempre più verso il centro, e oltre. Sicuro di potersi permettere qualunque cosa,Dellai ha dato vita alla Casa dei Trentini, un’aggregazione che, a differenza della Margherita con cui vinse le elezioni nel ’98, non si propone più di "voltare pagina" (il fortunato slogan elettorale di allora) rispetto all’ansimante Trentino delle clientele; ma anzi, di rinnovare quel sistema attraverso un partito territoriale, cioè aderente alle minute esigenze delle lobby e dei clientelismi di città e di valle.

Per meglio lanciarne l’immagine, e svincolarla da quella del centro-sinistra, Dellai ha lavorato non solo sui contenuti (ossia l’azione di governo, impegnata sul fronte delle clientele: una lunga serie, dai favori ai cacciatori agli appalti-spezzatino per favorire gli amici, ai contributi e deroghe alle società impiantistiche decotte, allo smantellamento del Via, ecc.), ma anche su quella delle etichette politiche. Quindi, basta con l’Ulivoe braccia aperte alle formazioni di centro, anche le meno affidabili, come il viscido Patt.

Tutto ciò ha fatto scattare l’allarme nella sinistra, che sui contenuti ormai aveva sbracato, ma per tenere in piedi l’alleanza, in nome dello "spirito dell’Ulivo"; e che ora si vedeva scaricata proprio sul fronte delle alleanze, delle etichette: l’unico che ormai le interessava.

Di qui una reazione. Da una parte un sordo rancore verso l’ex "nostro leader"; dall’altra l’ipotesi di unire la sinistra e farne un polo forte e concorrenziale, non subalterno, pur all’interno dell’alleanza con la Margherita/Casa dei Trentini. Insomma, si cominciava, timidamente, a porre il problema vero: cosa è il dellaismo, e come ci si rapporta. Lo struzzo tentava di tirare la testa fuori dalla sabbia.

Questa dinamica si intrecciava col percorso di Costruire Comunità. La formazione di Vincenzo Passerini e Walter Micheli era nata proprio come contestazione, dura e puntuale, del governo della Giunta Dellai; aggregando via via persone, allargando i temi, fino a prefigurare una sorta di programma alternativo. Arrivata in prossimità delle elezioni, e fatta la scelta di non rimanere puro movimento culturale, anche per Costruire Comunità si è posto il problema delle alleanze. E quindi il problema Dellai. Trovandosi di fronte a una scelta sgradevole: fare la propria lista autonoma, con il proprio candidato presidente e il rischio di ridursi al ruolo di partitino isolato; oppure entrare nel calderone del centro-sinistra, finendo con il supportare Dellai.

Ma ecco che l’evoluzione nel resto della sinistra, spinta per di più dal lavoro dell’on. Giovanni Kessler, apriva anche a Costruire Comunità una nuova prospettiva: costruire un polo forte dentro il centro-sinistra, in grado di condizionare pesantemente Dellai, e magari, chissà, sostituirlo.

Per operare queste convergenze era già stato deciso un grande appuntamento, degli "autoconvocati dell’Ulivo": con apertura dei lavori da parte del sindaco di Borgo Laura Froner e chiusura del sindaco di Trento Pacher.

In questa situazione arriva la provocazione PiRuBi, ad opera dell’assessore all’asfalto Silvano Grisenti. Davanti a una platea di imprenditori Grisenti comunica che "l’autostrada più inutile d’Italia" s’ha da fare: venerdì presenta in Giunta il piano della mobilità e lì si decide. Il punto vero non sta nel merito, nel fatto che Grisenti presenti i soliti giochetti con tabelle e numeri nel mai riuscito tentativo di giustificare l’opera; ma nel metodo. Significa dire agli imprenditori che vivono di appalti e assistenza: noi vi diamo quel che vi serve, i nostri (attuali) alleati contano zero, tanto è vero che le cose le comunichiamo prima a voi.

La sinistra come risponde? I due relatori degli autoconvocati, Froner e Pacher, sbattono i tacchi: "La PiRuBi va benissimo!" Sì, anche Pacher, che come sindaco di Trento ormai ha totalizzato la 45a giornata di aria fuori dai limiti (e quindi è giudiziariamente perseguibile, vedi Vivere e morire con lo smog. A Trento) sposa la stradomania e l’incremento del traffico, pur di non contraddire Dellai. A questo punto gli "autoconvocati dell’Ulivo" diventano patetici, l’assemblea viene disdetta, il tentativo affonda.

Così si torna al punto di partenza. Con la sinistra che crede solo nella propria permanenza al potere, aggrappata al sempre più potente alleato. E così finisce per non rappresentare nessuno, perché non è in grado di garantire alcunché.

E Costruire Comunità?
"Il nostro punto di riferimento è la società: che nei comitati che sorgono a decine, nel movimento per la pace, nelle associazioni, nelle realtà economiche non clientelari, chiede un altro tipo di politica, e già pratica forme di cittadinanza attiva. Da questa crescita sociale può venire il cambiamento. La lista, le elezioni, sono a questo punto un aspetto successivo e secondario" -
risponde Walter Micheli.