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La qualità della spesa pubblica

Innsbruck: si risparmia sui servizi per i cittadini, e si progettano spese faraoniche per opere pubbliche inutili.

I comuni austriaci, e specialmente le grandi città, sono dei poveri Cristi. Il "consolidamento" del bilancio federale avviene largamente sulle spalle di comuni e provincie. La loro parte degli introiti statali viene ridotta, compiti e responsabilità invece vengono decentrate.

Per le grandi città ci sono due altri effetti ancor piú dolorosi. Primo, il meccanismo per l’ulteriore ripartizione della parte delle tasse che spetta ai comuni è stato recentemente cambiato a favore dei comuni medio-piccoli. Le grandi città sono, tendenzialmente, rosso-verdi, mentre il governo… E honny soit qui mal y pense.

Secondo, le grandi città "dimagriscono". Sono i settori più ricchi della popolazione che stanno migrando verso i piccoli centri della cintura. Meno abitanti equivalgono a meno tasse. Ma bisogna lo stesso pagare per il teatro comunale, per le strade (o il trasporto pubblico) per i pendolari.

Innsbruck, negli ultimi dieci anni, ha riformato l’amministrazione comunale con grande risparmi, ha ridotto severamente i debiti, finanziando quasi tutti gli investimenti con le eccedenze del bilancio ordinario. Ma ora, gli anni d’oro sembra siano passati. Per il bilancio preventivo del 2004 è previsto un deficit. Bisogna risparmiare. Su questo punto, nessun dissenso. Ma chi pagherà, alla fin fine, il conto?

Si risparmia ancora sul costo del lavoro, riducendo ulteriormente il numero degli impiegati comunali. Qui bisogna chiedersi fino a quale punto è possibile "razionalizzare", e quando il risultato sarà invece un inevitabile degrado dei servizi. Dei quali, ovviamente, gli strati più poveri, che questi servizi non possono comprarsi a prezzi di mercato, sono molto più bisognosi.

Si risparmia sui costi di manutenzione delle infrastrutture pubbliche. Il che andrà bene per qualche anno, ma nessuno (nella maggioranza) si chiede quando si arriverà al punto di un loro irreparabile degrado.

Bisogna, ci dicono, risparmiare anche sulle sovvenzioni per le iniziative culturali e sociali private, cioè non istituzionalizzate.

Aumentano i prezzi dei servizi municipali; e va bene che certi servizi costano quel che costano, smaltire i rifiuti urbani è un’impresa costosissima, ed a prezzi in aumento i cittadini possono sempre reagire con un comportamento più ecologico che ne riduca la quantitá. Ma con un asilo nido o con scuole elementari aperte anche di pomeriggio per badare ai piccoli mentre si lavora, il discorso cambia. Se salgono i prezzi dell’asilo nido, non c’e scampo.

In questa situazione, bisognerebbe ridiscutere anche la spesa pubblica, ed in primis il programma dei grandi investimenti. Un corno - rispondono la sindaca Zach e la sua maggioranza della destra popolare. I quali intendono realizzare il progetto di una nuova autostrada cittadina che non solo è un disastro per i quartieri meridionali della città, ma soprattutto una solenne cazzata, perché allo stesso tempo la città realizza un grande programma di potenziamento del trasporto pubblico.

Si spendono 150 milioni di euro in dieci anni (di cui un terzo da parte del comune) per espandere la tramvia in forma di una nuova ferrovia regionale per il trasporto pubblico nella regione centrale del Tirolo. E si spendono altri 150 milioni negli stessi dieci anni per costruire una nuova autostrada per snellire il traffico motorizzato dei pendolari. Il che vuol dire sprecare, in definitiva, 300 milioni, perché nel "modal split" della mobilità non cambierà un accidente.

Questa maggioranza vuole costruire due nuovi palazzi per lo sport su ghiaccio (invece dello scadente stadio olimpico del 1964). Avremo i mondiali di hockey su ghiaccio, poi i giochi degli universitari, e magari ci candideremo per una terza edizione dei giochi olimpici invernali.

Questa maggioranza vuole espandere "in modo provvisorio" lo stadio comunale di calcio (nuovo di zecca) per una capienza di 30.000 persone, invece delle attuali 15.000, per ospitare 3 (tre) partite del campionato europeo. Per poi ritornare alle 17.000 di partenza, perché con il club locale in serie B, chi cazzo dovrebbe riempire uno stadio di 30.000 posti?

Questa maggioranza vuole costruire un proprio MART, perché se ce n’è uno a Rovereto, ce ne vuole uno più grande, più bello e più moderno a Innsbruck. Nessuno finora sa a cosa servirebbe e chi dovrebbe visitarlo, perché un programma artistico-culturale non c’è nemmeno pagandolo a peso d’oro.

Insomma, abbiamo un programma di investimenti faraonici, e si risparmia a danno della qualità di vita del cittadino medio. Forse è per questo che il 50% degli elettori, il 28 settembre, sono restati a casa, riducendo con questo il partito popolare ad un misero 34% (con l’opposizione verde ad uno stellare 27%)?