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Il risparmio tradito

I crack, i risparmiatori, le banche, la Consob, la Banca d’Italia.

Le perdite subite dai risparmiatori negli ultimi 26 mesi (dall’ottobre 2001 con lo scandalo Bipop-Carire fino al gennaio 2004, Finmatica) ammontano a oltre 37 miliardi di euro e i risparmiatori coinvolti sono 825.000. Tali perdite spesso rappresentano il risparmio di una intera vita di lavoro, mandati in fumo per precise responsabilità delle banche e per omessa vigilanza delle autorità preposte ai controlli, sui quali sono accesi giustamente i fari di 14 Procure della Repubblica.

Crack finanziari (ott. 2001 - gen. 2004)

Aziende

Data

Milioni
di euro

Risparmiatori coinvolti

BIPOP-CARIRE

ottobre 2001

10

73.500

ARGENTINA

dicembre 2001

14

450.000

CIRIO

novembre 2002

1,25

35.000

MY WAY-FOR YOU

marzo 2003

1,35

100.000

GIACOMELLI

ottobre 2003

0,25

6.500

PARMALAT

dicembre 2003

10

135.000

FINMATICA

gennaio 2004

 

25.000

TOTALE

 

37,2

825.000

E’ indubbio che le banche siano sotto accusa perché hanno collocato titoli (ad es. bond Cirio) che non potevano essere venduti ai risparmiatori neppure se lo avessero richiesto, in quanto emessi per investitori istituzionali in alcuni paradisi fiscali, ed è inconfutabile che mentre emettevano quelle obbligazioni rientravano contestualmente dei crediti incautamente concessi a un finanziere d’assalto.

Il Governatore Fazio non può continuare a difendere l’anomalia italiana che ha fatto assegnare alla Banca d’Italia funzioni antitrust sulle banche, funzioni che invece in tutti i Paesi vengono attribuite alle Autorità Garanti della concorrenza. Tale situazione ha generato distorsioni nel mercato del credito (basti pensare che un conto corrente con 11 operazioni mensili costa 503 euro l’anno!); ci appare poi azzardata l’affermazione di Fazio secondo cui da un lato la Banca d’Italia dal 1936 ha tutelato la stabilità del sistema bancario e dall’altro i clienti non hanno perso una sola lira. A nostro parere i soldi dei risparmiatori andati in fumo sono stati opera delle banche e dei loro cattivi consigli.

Dopo la manifestazione del 21 gennaio davanti alla sede della Banca d’Italia, organizzata dalle quattro associazioni facenti parte dell’Intesa dei consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori), che ha permesso ai suoi rappresentanti di essere ricevuti dal direttore della Banca d’Italia dott. Vincenzo Desario che si è impegnato sia a fornire un monitoraggio attento sulle emissioni dei bond per prevenire ulteriori dissesti, sia ad invitare le banche a venire incontro ai risparmiatori, il 29 gennaio anche la Consob ha aperto le porte ai consumatori: i vertici dell’Istituto hanno ricevuto i dirigenti dell’Intesa per discutere dei crack finanziari e della necessità di maggior tutela per i risparmiatori. I rappresentanti dell’Intesa hanno sottolineato al presidente Cardia l’esigenza di maggiori controlli a tutela dei risparmiatori, mentre la Consob ha ricordato le numerose indagini effettuate nelle società di revisione, e si è concordato sull’apertura di un tavolo tecnico Consob-Intesa in relazione ai rimborsi in favore dei risparmiatori traditi, tavolo che avrà il compito di verificare tempi e modi dei rimborsi accordati dalle banche, e di stimolare il sistema creditizio affinché si indennizzino i risparmiatori coinvolti nei crack.

L’attività dell’Intesa ha riguardato anche gli investitori che hanno acquistato titoli che poi in Borsa hanno registrato forti perdite.

L’Intesa ha chiesto alla Consob di sospendere le società di revisione coinvolte nei crack in Borsa qualora si evidenzino violazioni negli accertamenti dei bilanci delle varie società quotate e di mettere a disposizione degli investitori un modello per segnalare le perdite in Borsa,.

A livello provinciale presso le sedi del Codacons (passaggio Peterlongo 2) e della Federconsumatori (via Muredei 8) è possibile reperire i moduli per aderire al comitato CITA, che si occupa dei bond argentini, per fare domanda alle banche per la restituzione del capitale investito in bond Cirio e per l’adesione al comitato bond Parmalat.

P. S. Il Codacons ha chiamato in giudizio il governatore Fazio davanti al Giudice di Pace di Roma per il 15 marzo per le affermazioni fatte nell’audizione in Parlamento di fine gennaio. Riteniamo infatti offensive nei confronti dei risparmiatori le frasi pronunciate da Fazio, quali "C’è stato fin troppo chiasso", "I risparmiatori coinvolti sono molto al di sotto delle cifre allarmistiche circolate", "Se fossero un milione sarebbero quattro soldi a testa", ecc…

Con tale iniziativa intendiamo chiedere un risarcimento simbolico a Fazio il quale, non godendo dell’immunità parlamentare, può rispondere delle proprie dichiarazioni.

L’iniziativa si basa sull’art. 3 della legge 281/98 che legittima le associazioni dei consumatori ad agire dinanzi i giudici a tutela di interessi collettivi.