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Dopo il vaccino... l’influenza

E inoltre: telefonate internazionali, ennesimi rincari, cicche per terra, uno spot vergognoso e una proposta singolare.

Milioni di italiani si ritrovano in questi giorni costretti a letto dall’influenza. Niente di strano, se non fosse che per molti cittadini febbre e dolori muscolari sono arrivati nonostante si fossero vaccinati, come consigliato da esperti e medici a partire dagli ultimi mesi del 2004.

Il problema è proprio qui. L’eccessivo anticipo con cui si è immesso sul mercato il vaccino antinfluenzale, e l’eccessiva fretta avuta da medici ed enti della salute nel consigliare agli italiani di sottoporsi al vaccino, hanno determinato questa situazione.

Il ceppo influenzale, infatti, può mutare nel corso delle settimane, e l’efficienza del vaccino, in questi casi, risulta inferiore. A tutto vantaggio delle case farmaceutiche, che immettono con grande anticipo il vaccino sul mercato, al fine di aumentare gli introiti.

Per questi motivi Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori hanno presentato un esposto a 102 Procure della Repubblica, affinché accertino eventuali reati, come quello di truffa, legati sia alla scarsa efficacia del vaccino antinfluenzale che molti cittadini stanno riscontrando in questi giorni, sia agli inviti a vaccinarsi lanciati da medici ed esperti con eccessivo anticipo.

Tariffe roaming internazionali: insostenibili ed ingiustificate.  C. L. di Trento ci chiede se come associazione dei consumatori possiamo intervenire sull’eccessivo costo delle tariffe roaming internazionali, vale a dire la possibilità di ricevere e inviare chiamate, sms o mms quando ci si trova in un paese estero e non si è sotto la copertura del proprio operatore.

Contro le tariffe folli del roaming internazionale applicato disinvoltamente e reciprocamente dalla compagnie telefoniche, il cui scarso grado di trasparenza ed equità è stato più volte denunciato da Intesaconsumatori che aveva messo in piattaforma tale questione anche negli scioperi indetti sui telefonini, finalmente la Commissione Europea ha aperto un’inchiesta, per il momento sui due principali gestori tedeschi di telefonia mobile, T-Mobile e Vodafone, accusate di aver infranto le norme comunitarie che vietano di abusare della propria posizione dominante.

Secondo l’Antitrust europeo, i due operatori avrebbero fatto pagare a prezzi eccessivamente elevati il servizio di roaming internazionale. In particolare la Commissione, che lo scorso luglio aveva richiamato i due operatori di telefonia mobile britannici Vodafone e O2, ora contesta anche gli operatori tedeschi di imporre tariffe troppo elevate agli altri gestori che si appoggiano alle loro reti. Un surplus che tuttavia - sottolinea Bruxelles - si ripercuote esclusivamente sui clienti. Per questo motivo, si legge in un comunicato, l’azione della Commissione "vuole assicurare che i consumatori europei non debbano pagare tariffe eccessive quando usano i propri telefoni durante gli spostamenti attraverso l’Europa".

Ora Vodafone e T-Mobile avranno due mesi di tempo per rispondere alle accuse mosse dall’esecutivo Ue. Se verranno confermate le prove di "abuso di potere", la Commissione obbligherà i gestori a ridurre i prezzi, facendo scattare anche delle multe fino al 10% del fatturato delle aziende coinvolte.

Intesaconsumatori, che sulla vicenda di queste tariffe aveva denunciato ripetute volte l’esosità con la totale mancanza di trasparenza degli stessi piani tariffari applicati, promovendo ben due scioperi dei cellulari, attende che l’inchiesta dell’Antitrust europeo si estenda anche ad altri paesi, compresa l’Italia, essendo inaudito che gli utenti che viaggiano negli altri paesi dell’Unione, debbano pagare anche 10 volte il costo per minuto di conversazione rispetto alle tariffe applicate nei loro paesi, con una speculazione vergognosa da parte del cartello dei gestori.

Ancora aumenti e promesse di tagliare le tasse. Dopo la benzina, il gasolio da riscaldamento e quello da autotrazione, che invece di scendere continua ad aumentare raggiungendo il prezzo della benzina verde, dopo i prodotti alimentari, le assicurazioni auto, i bolli ed i costi dei servizi bancari fuori controllo, arrivano i rincari delle tariffe aeree dell’Alitalia, che subiranno ritocchi tra i 5 e 10 euro a biglietto, a seconda della destinazione, in aggiunta a tariffe proibitive, in alcune tratte - come la Roma-Milano - tra le più elevate del mondo.

Ma a fronte di tali quotidiani rincari che falcidiano i redditi delle famiglie, ci sarà da scommetterci che la bendata Istat continuerà a fornire, nelle prossime scadenze, dati edulcorati di un’inflazione al ribasso, come sta facendo da oltre 3 anni, nascondendo la testa sotto la sabbia, quando non è costretta rettificare gli scandalosi dati su richiesta dell’Intesaconsumatori.

Le istituzioni hanno credibilità se riescono a mantenere la neutralità rispetto alle esigenze di un governo, che oltre ad aver raccontato frottole ai consumatori su sgravi fiscali inesistenti, perché mangiati da una raffica di aumenti, ha dimostrato di essere riuscito ad addomesticare perfino la statistica, in merito ad una inflazione in supposta fase calante (in contrasto con la spesa quotidiana delle famiglie) e a retribuzioni più elevate dell’inflazione.

Intesaconsumatori continua a chiedere panieri diversificati rispetto alle tipologie di reddito delle famiglie con una seria riforma di pesi che siano commisurati alla spesa effettiva delle famiglie.

E’ di questi giorni poi l’annuncio da parte del Capo del Governo che l’anno prossimo ci sarà un’altra riduzione delle imposte per 24 mila miliardi di vecchie lire. Come e a favore di chi non si sa: l’importante è illudere e apparire sempre ottimisti.

Fiat: uno spot offensivo. A.G. di Cognola è rimasta sconcertata da uno spot pubblicitario della Fiat che recita più o meno così: "Ambarabà ciccì coccò, tre civette sul comò, che facevano l’amore con la figlia del dottore… che è una ricchiona e mi fa schifo … gente, vanno con lei solo perché possono guidare l’ultima Fiat".

E’ evidente che tale frase offende la dignità dei cittadini omosessuali e non rispetta i diritti umani, ragion per cui il Codacons si è rivolto alla Procura della Repubblica di Roma e al Giurì di Autodisciplina pubblicitaria contro questo spot radiofonico della Fiat.

Farebbe bene la Fiat ad impegnarsi a cercare il consenso dei consumatori, soddisfacendo i bisogni della clientela, anziché allontanarli con controverse campagne pubblicitarie anche perché è ormai dai tempi della Uno che dalla fabbrica di Torino non esce un modello in grado di conquistare i consumatori e tenere testa alla concorrenza straniera.

Per quanto riguarda invece il divorzio tra Fiat e Gm, il Codacons frena gli entusiasmi e critica l’accordo raggiunto: se i due contendenti fossero andati in giudizio, la Fiat avrebbe ottenuto molti più soldi di quanti gli americani dovranno sborsarne.

Sigarette: vogliamo le strade pulite! D. M. di Trento si lamenta del fatto che, dopo l’entrata in vigore della legge antifumo, le strade della città sono piene di mozziconi di sigarette.

Dopo l’entrata in vigore della Legge Sirchia che vieta il fumo all’interno dei locali chiusi sprovvisti di sala fumatori, molti sono gli utenti che, al ristorante come al bar, si riversano fuori dai locali per fumare. Ciò determina inevitabilmente che le cicche delle sigarette vengano gettate a terra, creando così un tappeto di mozziconi davanti all’ingresso dei locali. Secondo le nostre stime, nelle principali città d’Italia, la presenza di cicche fuori da bar, ristoranti, pub, ecc., è aumentata del 40% rispetto ai mesi precedenti all’introduzione delle legge antifumo. Non è aumentata però la pulizia delle strade.

Pertanto invitiamo i Comuni d’Italia a mettere fuori dai locali grandi posaceneri per i fumatori ed incrementare la pulizia delle strade, soprattutto nel fine settimana, rimuovendo così i mozziconi abbandonati dai clienti dei locali, che a lungo andare, oltre a creare un brutto effetto antiestetico, deturpano le strade delle città.

Se non verranno presi provvedimenti, saremo costretti a rivolgerci alle Procure della Repubblica, anche in relazione al possibile pericolo sanitario determinato dall’elevato numero di cicche abbandonate e venute a contatto con saliva e germi.

Tra passata e futuro: pomodori in rete. Abbiamo avuto notizia di una interessante e pensiamo utile iniziativa valida per tutti i consumatori, ed intendiamo pertanto trasmettervela. Si tratta di un progetto di acquisto in rete di pomodori trentini da agricoltura biologica, che ha come referente Trentino Arcobaleno, del quale fanno parte la Rete Liliput, i Gruppi di acquisto solidale di Trento e Varone e alcuni agricoltori biologici che hanno deciso di provare a costruire un pezzo di queste reti, nella consapevolezza che produttori biologici e consumatori responsabili hanno obiettivi comuni e possono trovare nuove forme di incontro, collaborazione e scambio, vantaggiose per entrambi. Per ogni informazione riguardante il progetto "Tra passata e futuro" (prezzi, modalità di acquisto, ecc.) ci si può rivolgere a Dario Pedrotti:

telefono casa: 0461-232714
telefono ufficio: 0461-261644
e-mail:
segreteria @trentinoarcobaleno.it