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Occhio agli occhiali!

E inoltre: contratti telefonici non richiesti, prezzo della benzina, etichettatura del latte.

Il nuovo sequestro di occhiali contraffatti, 300.000 paia, compiuto dalla Guardia di Finanza di Roma e Ancona, e il dato reso noto in questi giorni secondo cui il 50% degli italiani si affida solo al fattore estetico nella scelta degli occhiali da sole, ci porta ad intervenire sulla questione. Gli occhiali sono un prodotto alla moda e quindi molto contraffatto. In questo caso però, a differenza di altri prodotti taroccati, acquistandoli si rischia di mettere in pericolo la vista. Da un semplice mal di testa o congiuntivite si può passare a cheratiti o addirittura degenerazione della retina. Questo rischio, d’altronde, c’è anche per gli occhiali "ufficiali", spesso di bassa qualità. Il 20% degli occhiali da sole regolarmente in commercio non filtrano adeguatamente i raggi. Ecco perché è importante prestare attenzione al momento dell’acquisto. Le lenti scure, infatti, se sono di bassa qualità, mettono a rischio la vista molto di più che non stando esposti al sole senza protezione: riducendo, infatti, la quantità di luce (il buio non è sinonimo di protezione), obbligano la pupilla a dilatarsi, lasciando così passare una maggior quantità di raggi UV.

Ecco alcuni consigli:

1. Acquistate solo occhiali con il marchio CE che indica il rispetto degli standard europei. I requisiti di sicurezza sono stabiliti da una direttiva comunitaria recepita in Italia col decreto legislativo n. 475 del 1992. Il marchio CE deve essere indelebile (ad esempio non è regolare un adesivo). Se non è possibile metterlo sull’occhiale, si può anche porre sull’imballaggio. Se non c’è non acquistate!

2. La nota informativa, obbligatoria, deve indicare, in italiano, il nome e l’indirizzo del fabbricante, la categoria del filtro solare (da 0 a 4 a seconda delle condizioni di illuminazione), il tipo di filtro solare (per esempio fotocromatico, polarizzante o degradante), la classe ottica (1 o 2, in base alla qualità ottica della lente), le istruzioni di impiego, pulizia e manutenzione. Se non c’è, non acquistate!

3. Comperate solo in negozi di ottici, possibilmente di fiducia, mai da venditori ambulanti o su bancarelle.

4. Non mettete in pericolo la sicurezza degli occhi per risparmiare qualche soldo.

5. Come scegliere? Non basta guardarsi allo specchio per scegliere l’occhiale che ci piace di più. La qualità e la caratteristica delle lenti sono la cosa più importante. Fatevi consigliare dall’ottico anche in relazione all’uso che intendete fare dell’occhiale. Osservate, in particolare, la categoria del filtro solare che attesta la percentuale di protezione dai raggi ultravioletti: la numerazione va da 0 (il livello minimo, adatto prevalentemente per locali chiusi) a 4 (il massimo, adatto per la neve o per superfici riverberanti, ma inidoneo alla guida). Poi osservate il tipo di filtro: normale, fotocromatico, polarizzante (filtra anche i riflessi, adatto ad esempio per il mare) o degradante (adatto alla guida). Utile, anche se non determinante come si crede (è ininfluente, ad esempio, sul potere filtrante), anche il colore della lente, che va scelto in relazione alle esigenze visive: alcuni colori sono più riposanti, altri accentuano i contrasti. I miopi dovrebbero privilegiare il marrone, il verde va bene agli ipermetropi... Anche la montatura ha la sua importanza: non dev’essere troppo piccola o poco avvolgente, altrimenti è vanificato l’effetto protettivo della lente; aste troppo ampie impediscono la visione laterale. Provateli: se cadono sul naso non consentono adeguata protezione.

6. Usi particolari. Ogni disciplina sportiva all’aperto richiede lenti specifiche. In genere per ogni uso particolare, come in alta montagna o in barca, bisogna scegliere lenti particolari.

7. Attenti alla guida: non tutti gli occhiali da sole sono adatti a guidare. L’avvertenza dovrebbe essere indicata. I filtri non conformi ai requisiti per l’uso su strada vanno corredati dall’avvertimento "non idoneo alla guida", oppure da un simbolo con un ovale con dentro un’auto e una riga obliqua.

8. Non inseguite le mode. Gli occhiali da sole non sono un semplice accessorio. L’Unione Europea li ha classificati come "dispositivo di protezione individuale" perché hanno lo scopo di difendere la salute degli occhi. Il rischio, inseguendo la moda, è di sbagliare acquisto, ad esempio scegliendo una montatura troppo piccola, oppure un colore della lente inadatto.

9. Può essere utile, ed è indispensabile in caso di problemi alla vista o di bambini, fare una visita oculistica prima di scegliere gli occhiali da sole. Consultate poi il vostro ottico, che in base alle indicazioni del medico e alle esigenze individuali, potrà consigliarvi.

10. Alcuni consigli. Mai guardare direttamente il sole, credendo che gli occhiali possano proteggervi. Evitate anche l’esposizione diretta al sole nelle ore di maggior luminosità. Ricordatevi che la luce riflessa aumenta i rischi per la vista. Per avere un’idea, tenete presente che l’erba riflette l’1% in più di raggi ultravioletti, contro il 10% della sabbia, il 20% dell’acqua di mare e l’80% della neve.

L’incubo Wind. Matteo ci ha inviato una comunicazione che riteniamo possa interessare molti consumatori.

Matteo ci informa di aver "subito" un contratto telefonico da parte di Wind, né verbale (la telefonata è stata ricevuta dalla moglie, che non è la titolare dell’abbonamento telefonico), né scritto. Malgrado ciò, egli si è visto arrivare bollette telefoniche alquanto elevate da parte di Wind e anche dalla Telecom. Inutilmente ha mandato diverse lettere di disdetta; disperato, si è anche rivolto ad un avvocato, ha cercato di parlare col recupero crediti Wind, aggiungendo ai danni la beffa, poiché il legale della compagnia gli ha detto che deve solo pagare, in quanto la compagnia è tutelata dalla legge!

Sono molti coloro che ci hanno chiamato per casi analoghi e, ultimamente, abbiamo avuto un’animata e burrascosa discussione telefonica con un legale della GE.RI. (ditta di gestione recupero crediti), cui la Wind ha ceduto molti dei suoi potenziali crediti per ottenere la restituzione di bollette simili a quelle di Matteo.

Il nostro consiglio per tutti coloro che hanno subito un contratto telefonico Wind è quello di contattarci, fornendo la documentazione relativa, in quanto è stato avviata dalla Wind una procedura denominata "Risoluzione delle controversie online" con le Associazioni dei Consumatori. Il nostro indirizzo è: Federconsumatori del Trentino Via Muredei 8, Trento (tel. 0461-303992); l’ufficio è aperto al pubblico ogni lunedì e venerdì dalle 9 alle ore 10,15 e ogni mercoledì dalle 16,30 alle 18.

Benzina: Erg lancia il prezzo chiaro. M. S. di Trento ci segnala il positivo caso della benzina Erg, che ha deciso di modificare i propri listini settimanalmente, nella stessa misura registrata dai prodotti sui mercati internazionali nei 7 giorni precedenti.Ogni settimana - hanno annunciato i vertici della società - la compagnia metterà mano ai prezzi di vendita consigliati ai propri gestori per un’entità che sarà "della stessa misura della variazione media dei prezzi internazionali dell’ultima settimana rispetto a quella precedente, convertita in euro al cambio medio settimanale euro-dollaro". Un meccanismo che però prevede anche un ammortizzatore di 0,01 euro al litro che la compagnia potrà usare per "tenere conto della posizione dei concorrenti".

E’ proprio questo ammortizzatore ad aver acceso l’attenzione di Adusbef e Federconsumatori, con una segnalazione all’Antitrust, perché potrebbe rappresentare la prova di logiche di cartello per non disturbare troppo le sette sorelle: se sul mercato internazionale il prezzo della benzina dovesse registrare, ad esempio, un aumento o una diminuzione media settimanale di 0,03 euro al litro rispetto alla media dei 7 giorni prima (considerato anche il cambio medio euro-dollaro), la Erg trasferirà matematicamente tale variazione in più o in meno sui propri listini, potendo ammortizzare il rincaro o il ribasso di 0,01 nel caso in cui il nuovo prezzo si discosti troppo da quello praticato dai concorrenti.

Il "contratto con i clienti" con il quale "Erg ritiene di aderire alla giusta trasparenza nella politica di formazione dei prezzi sulla propria rete di distribuzione, applicandola puntualmente fino alla fine dell’anno e comunicando i prezzi e le variazioni ai gestori, al Ministero delle Attività Produttive ed ai media", sarebbe più trasparente se la formazione dei prezzi delle benzine praticate da Erg prescindesse dai prezzi degli altri gestori, con quei meccanismi propri di un mercato, secondo cui i prezzi sono frutto della domanda, dell’offerta, dei costi e dei ricavi.

Adusbef e Federconsumatori, che stigmatizzano i rincari dei prezzi delle benzine annunciati dalla rete Agip (un ritocco di 3 cent. al litro sulla verde e un prezzo che sfonda di nuovo quota 1,2 euro, portandosi a 1,229 euro, ed un più consistente aumento per il gasolio, che cresce di 5 cent. al litro a 1,118 euro) chiedono alle compagnie petrolifere maggiore informazione sui prezzi , anche con quotidiani annunci sui media, per dare ai consumatori la possibilità di fare le migliori scelte.

L ’etichetta del latte. A. C. di Ala vuole conoscere quali sono per il consumatore i vantaggi dell’etichettatura obbligatoria del latte fresco.

Anzitutto con tale provvedimento si determina per gli utenti una maggiore informazione e una maggiore garanzia, giacché si potrà conoscere l’origine del latte, inteso non soltanto come stabilimento di produzione, ma anche come luogo di mungitura e provenienza delle mucche. Non si potrà più vendere come italiano latte fresco prodotto da mucche francesi, slovene, austriache.

La tutela del made in Italy, in uno scenario globale sempre più competitivo, dev’essere un obbligo per il nostro Paese, a rischio di contraffazioni e frodi alimentari che colpiscono le nostre imprese e la nostra immagine all’estero. Grazie all’etichetta sull’origine del latte fresco, la filiera risulterà più trasparente; e ci auguriamo quindi che la normativa sull’obbligo dell’etichetta di origine venga applicata presto anche su altri prodotti alimentari.

Rimane un problema: non è possibile che il prezzo del latte dagli 0.32 centesimi al litro alla produzione arrivi a 1,36 euro al consumo. Il guadagno dev’essere ridistribuito tra tutti gli operatori della filiera e non solo arricchire i commercianti.