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“Banana Split”

Una storia di giovinezza leggera e viva

“Banana Split”

Ridere pensando. È una salutare attività che il Teatro di Pergine propone spesso al suo pubblico, offrendo spettacoli che coniugano leggerezza e qualità. È successo anche con “Banana Split”, progetto che ha preso forma di proprio al Teatro di Pergine, dove ha debuttato lo scorso 4 maggio, nell’ambito della prima edizione delle “Residenze Bellandi”. Selezionati come vincitori del bando aperto alle compagnie nazionali, Elisabetta Mazzullo e Davide Lorino – sotto il nome di Bettedavis Duo – hanno dato vita ad una rappresentazione che intreccia la parola recitata con la parola cantata. La teatralizzazione viva del racconto di Tobias Wolff “Due ragazzi e una ragazza” con una selezione di sonetti di Shakespeare messi in musica e incisi su album dagli stessi artisti. Nato come reading musicale fondato proprio su canzoni originali composte sui sonetti del drammaturgo e poeta inglese, il progetto ha avuto uno sviluppo narrativo e scenico grazie all’innesto della storia dell’alfiere del realismo americano.

La scena è semplice, riempita con pochi ed essenziali oggetti: una chitarra, un microfono sostenuto da un’asta, un divano, uno stendino con costumi. All’interno di essa si snoda una vicenda che parla di giovinezza, un’età magnifica, fragile ed esplosiva, del ricordo di un’estate unica e irripetibile, in un ambiente allegro e caldo come l’Italia meridionale. Una storia anch’essa semplice, leggera, comune, nella quale ci si può facilmente identificare. Entro la ben riconoscibile struttura architettata da Wolff, Mazzullo e Lorino lavorano di fantasia e di rievocazione del proprio vissuto per fare propri e rendere vivi i personaggi.

I protagonisti sono Lu e Gillo, una ragazza del Sud e un ragazzo del Nord che si incontrano ad un corso di recitazione e a poco a poco diventano inseparabili. Lu però è fidanzata con Rao, il miglior amico di Gillo; questo complica le cose, ma ciononostante i protagonisti scoprono di avere bisogno di conoscersi, di condividere del tempo insieme, di scambiarsi reciprocamente pensieri e passioni, incertezze e limiti da superare. Con la magica atmosfera creata dai sonetti di Shakespeare, che entrambi adorano e divorano, a fare da colonna sonora alle loro serate di confidenze. I due passano ore e ore a parlarsi, scoprirsi, mascherarsi; ne nasce un sentimento tenero da cui sono messi, lui soprattutto, alle strette. Con il prossimo ritorno di Rao, Lu e Gillo si trovano di fronte ad un bivio. Chi sono? Cosa desiderano? Una forte amicizia o forse un amore? È necessario un taglio, una scelta netta per decidere cosa fare e cosa essere da grandi, per scegliere, per scegliersi.

“Banana Split” è uno spettacolo leggero, genuino, che trascina di buon grado ad un riso complice, e al tempo stesso teatralmente maturo e preciso (nessun elemento è lasciato al caso) e pulsante di vita vissuta. Tratto distintivo forte di questo lavoro è la spiccata tendenza alla ri-semantizzazione degli oggetti di scena: a seconda della situazione, il microfono diventa ombrello, il divano tavolino di un bar, macchina o ancora poltroncine del cinema. Una scelta che richiede al pubblico un opportuno esercizio di immaginazione.

Gli attori sono abilissimi a dare corpo a tutti i personaggi (anche quelli secondari – Rao, i genitori di Lu – che appaiono di tanto in tanto a spot) con pochi elementi e senza cadere nel rischio del macchiettismo. Sono caratteri vibranti, viventi; lo si legge nei giochi di toni vocali, nel frequente ricorso a inflessioni regionali, nella parlata spesso intenzionalmente “sporca”. Quanto l’effetto sia ricercato è evidente dalla prova di Elisabetta Mazzullo, volutamente barcollante nella dizione di Lu e invece cristallina ed emozionante quando canta in inglese. Le stesse musiche originali sono all’insegna della semplicità: bastano il lieve suono della chitarra e la calda espressività della voce, prima ancora che le parole, a creare un’atmosfera altamente poetica.

L’idea di una giovinezza allegra e spensierata ormai lontana riecheggia in diversi rimandi ad Elvis Presley, dalla giacca in pelle alla citazione cinematografica di “Fratelli rivali” (con Davide Lorino che concede un godibilissimo momento da cinema muto). Fino alla stessa banana split del titolo, anche questa da interpretare su un doppio piano, letterale e simbolico: il dolce preferito da Gillo, ma anche il “premio” per una decisione importante (un “taglio”) presa con la propria testa.

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