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QT n. 3, 5 febbraio 2000 Cover story

Che malattie sono?

Per semplificare il discorso (che a voler essere precisi sarebbe molto più articolato e sfumato), possiamo suddividere le patologie psichiche in due gruppi, le nevrosi e le psicosi. La differenza sostanziale è questa: nelle nevrosi la persona è cosciente delle difficoltà e delle sofferenze che incontra, mentre nelle psicosi tale consapevolezza è assente.

Fra le nevrosi, il disturbo più noto è la depressione, che nelle sue forme più leggere è esperienza abbastanza diffusa, anche se la parola è spesso usata impropriamente. La depressione non è pigrizia o debolezza, ma una vera malattia che come tale va curata: chi ne è affetto prova un senso di vuoto e tristezza, piange con facilità, prova scarso interesse per le attività quotidiane, ha difficoltà di concentrazione, tutto gli riesce faticoso, e può pensare alla morte come unica possibile soluzione dei propri problemi.

Quanto alle psicosi, le forme più comuni sono la schizofrenia e la sindrome maniaco-depressiva. Lo schizofrenico è una persona che ha tagliato i ponti con la realtà e vive in un proprio mondo autistico, fatto di deliri, complessi di persecuzione, allucinazioni, alternando periodi di relativa tranquillità a momenti di crisi. La schizofrenia colpisce in ugual misura uomini e donne, manifestandosi però più precocemente fra i maschi (14-24 anni) che non fra le femmine (25-34 anni). Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a livello mondiale, ogni anno, vengono rilevati fra i 7 e i 14 nuovi casi ogni 10.000 abitanti, con una netta prevalenza nei paesi più sviluppati.

Altra patologia psicotica è la sindrome maniaco-depressiva: anch’essa caratterizzata da una rottura della realtà, consiste in un frequente alternarsi di euforia e depressione.