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Tagliato anche il 5 per mille

La “legge per la stabilità” 2011, nome nuovo dato ora alla solita vecchia legge finanziaria che ogni anno determina la manovra fiscale dello Stato, ha previsto di limitare a 100 milioni di euro i fondi da destinare al 5 per mille. Dopo le tante proteste che si sono sollevate, con il solito sistema all’italiana e quindi con l’urgenza del decreto legge, si è corsi ai ripari ripristinando, quasi, il tetto dei 400 milioni fissato negli ultimi anni. Quasi, perché nel tetto dei 400 è stato inserito un fondo di 100 milioni vincolato ad un’altra benefica destinazione, ma che in passato era aggiuntivo e non sostitutivo. In sostanza, se il decreto legge verrà convertito, il monte effettivo risulterà di 300 milioni ed il taglio di risorse risulterà pari al 25 per cento (sempre meglio del 75%, diranno i soliti ottimisti).

Per chi non conosce il 5 per mille, si tratta di un meccanismo che da alcuni anni permette ai contribuenti di versare ad un’associazione una piccolissima parte delle proprie tasse (appunto lo 0,5%), tasse comunque destinate al fisco. Si tratta, come detto, di una libera scelta dei cittadini a favore di associazioni in moltissimi casi fondate sul volontariato o nelle quali, in ogni caso, il volontariato (lavoro gratuito) è prevalente. Molte associazioni raccolgono cifre significative in questo modo:

circa 60 milioni di euro sono stati raccolti nel 2009 dall’ Associazione Italiana per la ricerca sul cancro; oltre 9 milioni sono andati a Medici senza frontiere, altri 9 milioni ad Emergency di Gino Strada, quasi 8 milioni all’Unicef, oltre 4 milioni alle Acli, ecc. Le tante associazioni che raccolgono fondi in questo modo devono essere iscritte nell’apposito albo istituito presso il Ministero delle Finanze (consultabile anche tramite Internet). Tra queste ve ne sono alcune sui cui meriti si potrebbe anche discutere ma, come si è detto, ogni cittadino è libero di devolvere o meno loro la propria piccola quota. Prestabilire un tetto di 100 milioni, come si è tentato maldestramente di fare, significa non rispettare la volontà dei cittadini che liberamente, appunto, decideranno di versare la loro quota del 5 x1000 con la prossima dichiarazione dei redditi. E 100 milioni, rispetto all’intero ammontare del 5x 1000 degli anni scorsi, significherebbe una riduzione del 75% rispetto all’importo destinato nell’anno precedente (peraltro già oggetto di una limitazione rispetto ai fondi del passato). Tale ulteriore taglio si aggiunge a quelli effettuati al bilancio della cooperazione internazionale italiana, ai contributi alle istituzioni internazionali che si occupano di aiuti ai paesi in via di sviluppo e a quelli per la ricerca scientifica, universitaria e sanitaria.

I tagli in questo settore (e chissà perché no ai fondi per l’acquisto dei cacciabombardieri!) si ripercuotono significativamente sull’operatività delle organizzazioni del terzo settore che hanno dimostrato, negli ultimi anni in modo ancora più evidente, una professionalità molto elevata, oggetto di apprezzamento in Italia ed all’estero e dunque motivo di orgoglio per il nostro Paese. Tali organizzazioni, non diversamente da altre realtà sociali ed economiche, basano la loro attività sulla programmazione finanziaria degli impegni attuali e futuri per rendere sostenibile il proprio agire nei diversi settori di riferimento.

Quindi, ammesso che per quest’anno (il 2011 è stato dichiarato l’anno europeo del volontariato!), il pericolo sia parzialmente scampato, è importante che ogni cittadino faccia pressione in ogni sede perché questi goffi tentativi non abbiano più a ripetersi ed affinché, per il futuro, il meccanismo fiscale del 5 per mille venga stabilizzato e possibilmente elevato. Anche nel nostro territorio operano piccole o grandi associazioni a dimostrazione dello spirito di collaborazione e di sussidiarietà tipico delle nostre popolazioni, associazioni che hanno fatto lo sforzo di registrarsi nell’apposito albo nella speranza di poter beneficiare della devoluzioni dei loro soci e/o simpatizzanti e sostenitori. In base ad una stima molto prudente, sulla base della devoluzione percepita negli anni scorsi, le associazioni della Rotaliana raccolgono con il meccanismo del 5 per mille oltre 40.000 euro che investono nelle loro attività, piccole o grandi, direttamente a favore della nostra Comunità o verso altri popoli meno fortunati di noi.

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