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Piste di guerra

Al Safety Park di Vadena in arrivo anche i veicoli militari; e il paese, che già sopporta il traffico dei rifiuti, ne verrà sconvolto

Sedici ettari di bassa val d’Adige cementificati, 18 milioni di euro pubblici, una gestione sempre in rosso: il Safety Park di Vadena, inaugurato nel 2008 (nonostante una forte opinione pubblica contraria per ragioni economiche e ambientali) con l’obiettivo dichiarato dalla Provincia di “migliorare lo stile di guida” e con questo aumentare la sicurezza stradale, si trasforma da luogo di divertimento a zona militare. Le ragioni sono economiche, di quella forma di economia dove chi ha i soldi può fare tutto.

La grande area ex-verde di Ischia-Frizzi, su cui insiste già una discarica in una tradizionale zona di esondazione dell’Adige, e il Centro guida sicura, vedrà nascere nel 2012, accanto alle attuali sette piste attuali, una pista speciale. Verrà infatti spostata là la pista di prova dei veicoli militari dell’Iveco, Lince e simili. La pista sarà lunga un chilometro e costerà circa 3,3 milioni di euro. Un alto muro è già visibile. Sarà realizzata fra l’attuale pista destinata ai corsi sulla sicurezza stradale e il bosco in un’area naturalistica protetta. Il progetto è stato fatto dall’Iveco, ma a curare le gare d’appalto per i lavori di costruzione è la società provinciale Sta (Strutture Trasporti Alto Adige). La Provincia otterrà in cambio i terreni attualmente occupati dalla pista di prova in zona industriale, terreni preziosi, anche se nei paraggi vi sono già molti edifici nuovi e vuoti. Ma si sa, la speculazione è fatta così.

Nel 2009 il centro di guida sicura ha raggiunto un passivo di 560 mila euro, nel 2010 il deficit ha toccato quota 401 mila. Il direttore ha uno stipendio di 86.000 euro. Un buco pesante per l’impianto, che continua a svolgere la sua attività grazie all’intervento della mano pubblica,. Nel 2011 la Provincia ha stanziato un ulteriore contributo di 539 mila euro, a copertura dei passivi del 2009 e 2010. Nel frattempo accanto ai corsi di guida sono nate opportunità per motocross e go-kart, nel tentativo di rimpinguare le entrate. I fine settimana fanno disperare gli abitanti dei masi e degli insediamenti civili vicini di Vadena e di Laives, con i rumori e di recente anche con una puzzolente nube blu (prodotta dai kart a due tempi che usano oli ricinati nella benzina).

La notizia che i motori su di giri non saranno solo i 125 dei go kart, ma i 3000 cc dei Lince, ha allarmato la popolazione e spinto il sindaco di Vadena a chiedere un incontro coi responsabili dell’industria militare, per concordare tempi e modi delle esercitazioni. Un problema di viabilità ce l’hanno tre comuni: fra due anni sulla stessa strada sul Lungoisarco, dove dovranno passare i veicoli blindati, forse montati su camion, transiteranno anche i camion che portano i rifiuti da tutta la provincia nel nuovo mega-inceneritore. La strada si trova sull’argine e finora è percorsa da pochi veicoli.

Vadena è un piccolo paese dagli insediamenti sparsi, in riva destra dell’Adige, a pochi chilometri a sud di Bolzano. Nel suo territorio si trova un vasto sepolcreto a incinerazione, il principale sito archeologico dell’età del ferro in Sudtirolo. Zona di esondazione dell’Adige, che con i suoi numerosi rami occupava tutta la valle, ha avuto qualche periodo di relativo benessere nell’Ottocento con l’attività dei coltivatori di seta trentini provenienti da Rovereto, e prima e poi è sempre vissuto di agricoltura e allevamento di sussistenza, con i latifondisti tedeschi e italiani che sono spariti solo nel secondo dopoguerra. Negli ultimi cinquant’anni si è sviluppata l’agricoltura industriale delle mele e il paese è cresciuto fino a contare circa 1000 abitanti. Ora è oggetto di interventi smisurati, che ne distruggono ogni ipotesi di sviluppo equilibrato, e una specie di cestino dei rifiuti della Provincia. Vadena è un paese profondamente e storicamente bilingue, e quindi senza padrini. È senza difesa di fronte a un governo provinciale che continua a fare le sue scelte, anche in tempi di vacche magre, con megalomania e prepotenza verso chi non ha “protezioni” e si prevede la concentrazione di impianti micidiali nei luoghi in cui non si protesta abbastanza.

C’è rumore e rumore: mentre agli abitanti di Vadena e Laives si infliggono ruggiti di guerra, nei centri di lungodegenza è stata soppressa la musicoterapia per i lungodegenti, ritenuta utile dai neurologi, e benché poco costosa, inutilmente dispendiosa dai politici, che nei lungodegenti non hanno possibili elettori.

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