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Psichiatri, Scientology e CCDU

Paolo Roat, CCDU onlus Sezione di Trento

Ho letto la lettera che avete pubblicato sul CCDU e sulla mostra multimediale “Psichiatria: un viaggio senza ritorno” e desideravo fare un po’ di chiarezza.

La mostra è stata un grande successo con circa 2.000 visitatori. I commenti sono stati entusiastici. La nota dominante è stata la richiesta di un cambiamento e la volontà di non tollerare più i soprusi della psichiatria. Ecco solo tre delle centinaia di commenti favorevoli: “La mostra ha fatto luce sulle mie conoscenze delle malattie mentali e delle cure”; “È davvero interessante e mette in luce aspetti forse troppo trascurati della società moderna”; “Purtroppo è una realtà crudele che tuttora continua”.

Purtroppo sembra che la psichiatria locale si rifiuti di interrogarsi sugli abusi che ci vengono segnalati nella nostra provincia. (...) Ma a quanto pare si preferisce accusare il CCDU per la sua attività di denuncia e fingere che tutto vada bene. Gli abusi che denunciamo nella psichiatria trentina sono stati riportati anche nei giornali locali:

Diagnosi scorretta. Le persone ci hanno raccontato di diagnosi (anche gravi) emesse dopo solo pochi minuti di colloquio e di una disinvolta e quasi automatica somministrazione di psicofarmaci.

Mancanza di consenso informato. “La psichiatra mi ha anche detto di non leggere le controindicazioni degli psicofarmaci e di prenderli e basta.

Somministrazione forzata di psicofarmaci. “Ho rifiutato i farmaci e lì sputavo e mi hanno obbligato a prenderli con la forza. Mi facevano aprire la bocca per controllare”.

TSO (Trattamento sanitario obbligatorio) illegittimo. A volte la reale motivazione del TSO appare essere il rifiuto alle cure a base di psicofarmaci “imposte” dallo psichiatra.

Contenzione. “Una volta sono stato legato e imbottito di psicofarmaci. Io non avevo fatto male nessuno e mi hanno tenuto legato al letto per tre giorni come una bestia”.

Violazione del diritto alla salute. I ricoveri si susseguono mentre la somministrazione forzata di farmaci continua per anni. Si segue un percorso coercitivo fatto di ricoveri obbligatori, somministrazione forzata di psicofarmaci e persino contenzione fisica ottenendo, di fatto, un aggravamento della condizione, senza scoprire le vere cause del disagio.

Secondo la risposta all’interrogazione del consigliere provinciale Mauro Delladio, nel periodo gennaio 2008- febbraio 2009 i pazienti che devono presentarsi regolarmente per una puntura di psicofarmaci a rilascio graduale o per la somministrazione forzata di psicofarmaci sono ben 397 solo nelle prime tre unità operative. I dati delle unità operative 4 e 5 (Rovereto, Arco, ecc.) non sono pervenuti, proprio dalle zone in cui, sempre secondo lo stesso documento, nel corso del 2008 sono stati effettuati ben 22 TSO rispetto ai “soli” 10 di Trento. (...)

Desidero anche presentare meglio il nostro comitato. Il CCDU Onlus ha raccolto nel corso degli anni centinaia di denunce e tutelato i diritti di moltissimi cittadini. Fanno parte del CCDU illustri medici, avvocati, artisti, educatori, rappresentanti dei diritti umani e civili, che hanno come l’obiettivo di denunciare e aiutare ad abolire tutte le pratiche fisicamente dannose nel campo della guarigione mentale. Tra le molte campagne condotte, ricordiamo quella sul consenso informato in relazione all’elettroshock, le ispezioni a sorpresa effettuate nei residui manicomiali italiani nei primi anni ‘90 (che portarono alla loro chiusura), attività di informazione sull’uso di psicofarmaci su minori e anziani e sul trattamento sanitario obbligatorio. Il CCDU di Trento ha raccolto oltre 4.000 firme contro gli abusi di sostanze psicotrope su bambini e adolescenti, contro la medicalizzazione delle scuole attraverso test e questionari invasivi e per il consenso informato scritto alla somministrazione di psicofarmaci ai bambini. Inoltre abbiamo aiutato alcune persone a rifarsi una vita indirizzandole a strutture o centri non “psichiatrizzanti” fuori regione.

Nella lettera pubblicata si menziona il legame tra il nostro comitato e la Chiesa di Scientology. Il CCDU è stato fondato in Italia nel 1979 ed è diventato una Onlus nel 2004. È un’organizzazione indipendente collegata ideologicamente al CCHR (Citizen Commission on Human Rights) che ha sede a Los Angeles. Il CCHR International è stato fondato nel 1969 dalla Chiesa di Scientology e dal prof. Thomas Szasz, professore emerito di psichiatria all’Università di Syracuse, New York, autore di fama internazionale. Il CCHR è stato riconosciuto da uno Speciale Rapporto della Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani come fautore di molte grandi riforme che tutelano le persone dagli abusi psichiatrici. Come spieghiamo sul nostro sito: “Siamo orgogliosi di essere stati fondati, a livello internazionale, dalla Chiesa di Scientology, che ha lunga storia di conquiste nel campo dei diritti umani”. Ricordiamo infine che in Italia la Chiesa è stata riconosciuta dalla Cassazione ed è ufficialmente riconosciuta in molti paesi tra cui Stati Uniti.

* * *

I trattamenti psichiatrici sono sempre estremamente delicati, e il campo degli errori e anche degli abusi può essere molto ampio. Positiva quindi ogni azione di cittadini volta a controllare, e se del caso denunciare, possibili mancanze o distorsioni. D’altra parte però diffidiamo delle sette o delle Chiese, e in particolare di Scientology: tra la medicina ufficiale (anche in un settore controverso come la psichiatria) e la setta, non abbiamo il minimo dubbio su chi sia in grado di offrire delle garanzie. e. p.

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Commenti (5)

Il CCDU è l'omologo italiano del CCHR =scientology Cooplilium

Il CCDU è l'omologo italiano del CCHR (Citizen Commission on Human Rights), organismo statunitense fondato nel 1969, anch'esso, dalla Chiesa di Scientology e dal dott. Thomas Szasz ed al quale, il CCDU, dichiara di essere solo ideologicamente legato.
….. http://it.wikipedia.org/wiki/Comitato_dei_cittadini_per_i_diritti_umani
Le critiche più diffuse al CCDU nascono dalle evidenze negate. Il CCDU afferma di essere indipendente da Scientology, ma compare all'interno dell'organigramma della chiesa, tanto da fare additare il CCDU come gruppo di facciata della Chiesa di Scientology il cui scopo è quello di far proselitismo. Tutti i recapiti telefonici del CCDU coincidono con quelli della Chiesa di Scientology, e gli uffici del CCDU sono all'interno dei locali della Chiesa in pressoché tutte le città ove Scientology e presente. Le attività italiane del CCDU sono coordinate dal punto di vista esecutivo da un membro dell'Organizzazione del Mare, il corpo d'élite di Scientology, nella fattispecie l'addetto alle campagne di riforma sociale. A dirigere gli uffici locali dei comitati del CCDU è sempre un elemento parte dello staff di Scientology. A questo va aggiunta la circostanza che l'IAS (associazione di Scientologist) finanzia le attività del CCDU
………………………………….. continua su
….. http://it.wikipedia.org/wiki/Comitato_dei_cittadini_per_i_diritti_umani

Presidente lILIUM

Conferenza Stampa odierna Ccdu e Adiantum in Chieti (Scientology)
Apprendiamo della conferenza stampa in oggetto e Vi comunichiamo che abbiamo deciso di non prendere parte a tale appuntamento.
Abbiamo dovuto purtroppo riscontrare una assoluta impossibilità di dialogo con Ccdu e Adiantum: malgrado invece noi avessimo già dimostrato ampia apertura e disponibilità, invitando i loro membri a visitare la nostra struttura Lilium, perché prendessero visione di persona della realtà dei fatti e della nostra corretta e trasparente operatività. E questo a seguito di una campagna stampa denigratoria nei ns. confronti, ad opera degli stessi, su vicende giudiziarie definite e concluse, in relazione alle quali alleghiamo le doverose diffide da noi espresse.
Al loro arrivo in visita presso la ns. struttura, riscontrammo arroganza e indisponibilità preconcetta in risposta alla ns. apertura, finanche a giungere ad espressioni scurrili e a toni e ad atteggiamenti chiaramente provocatori. Ci accorgemmo purtroppo, e non potevamo certo immaginarlo, di avere di fronte le posizioni riconducibili alla battaglia ideologica del movimento di Scientology (e dei suoi adepti, visto che gli stessi ne fanno dichiaratamente parte, come da allegati) contro ogni forma di psichiatria.
Scientology è ben nota ai media di tutto il mondo. Tra le più oltranzistiche posizioni assunte c'è la furibonda, rozza e primitiva lotta contro la psichiatria, portata avanti ideologicamente, senza basi scientifiche e soltanto con le specifiche motivazioni pseudo-religiose che le sono proprie. Non certo per nobili fini: la motivazione di fondo è subdola quanto assurda e irrealistica, affermare la propria pseudo-scienza della "Dianetics" (dianetica) contro la psichiatria ufficiale.
Ogni altro commento è superfluo…
Abbiamo verificato che il Ccdu (Comitato Cittadini per i Diritti Umani), come da documentazione stampa che Vi alleghiamo, è diretta emanazione di Scientology. Durante e dopo la loro visita in Lilium non abbiamo ricevuto nessun loro riscontro o rilievo mossoci: ora registriamo improvvisamente il clamore di una conferenza stampa. Non parteciperemo soprattutto perché non scendiamo sul piano della mera ricerca della visibilità e della scena mediatica. Vi scorgiamo soltanto, ai propri fini propagandistici, il desiderio del "mostro in prima pagina", in contrapposizione al rispetto e alla cautela che meriterebbero la delicatezza e l' importanza del nostro lavoro, nella cura e nell'assistenza di minori in grave disagio, e al rispetto dovuto agli stessi nostri 100 dipendenti, persone in carne e ossa coinvolte in un impegno quotidiano e difficile.
Nella stessa rassegna stampa che alleghiamo sono riportate le prese di distanza da parte degli enti e delle amministrazioni del Trentino nei confronti di costoro, quegli stessi enti e amministrazioni che, tra i molti altri in Italia, nonostante la campagna denigratoria in atto continuano a rivolgersi alla nostra struttura per l'affidamento dei minori affetti da patologie psichiatriche gravi, enti e amministrazioni che anzi ci hanno espresso nella circostanza solidarietà e vicinanza.
Dunque oggi, con sconcerto, leggiamo dal Ccdu persino di "ritrovamenti" durante la visita in Lilium da noi promossa. E' un termine assurdo di cui si sottovalutano la gravità e l'inopportunità, usato impropriamente soltanto per incauto sensazionalismo e per attirare l'attenzione della stampa. Anche di questo chiederemo dovuto conto in tutte le sedi opportune.
Le porte della Lilium sono sempre aperte. Invitiamo, come sempre, i Sigg. Giornalisti a verificare con i propri occhi tutto quanto diciamo. Nei confronti di Ccdu e Adiantum assumeremo intanto ogni atto volto a preservare l'integrità della ns. reputazione e ad ottenere ristoro dei gravi danni che ingiustamente e assurdamente ci sono stati arrecati.
San Giovanni Teatino, 11 ottobre 2012
Presidente Soc. Coop LILIUM
Vittorio Lupinet

Wilkipedia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) Onlus è un'organizzazione non profit fondata dalla chiesa di Scientology [1] e da Thomas Szasz, professore di psichiatria all'università di stato di New York. Questa organizzazione si prefigge di vigilare sugli abusi della psichiatria. Nasce in Italia nel 1974 e ottiene lo status giuridico di Onlus nel 2004.
Corteo anti-psichiatrico in Edimburgo, Scozia
Il CCDU è l'omologo italiano del CCHR (Citizen Commission on Human Rights), organismo statunitense fondato nel 1969, anch'esso, dalla Chiesa di Scientology e dal dott. Thomas Szasz ed al quale, il CCDU, dichiara di essere solo ideologicamente legato.
Il legame con Scientology appare prima di tutto ideologico, tanto che lo stesso sito ufficiale del CCDU enuncia la posizione di Scientology rispetto alla psichiatria e non la propria[14].
Il CCDU e Scientology hanno un posizione radicalmente ostile verso la psichiatria. Le radici di tale posizione si rinvengono nelle stesse parole di L. Ron Hubbard (fondatore di Dianetics e Scientology), che in un suo famoso discorso del 1969 definiva gli psichiatri come “pazzi” che avrebbero deciso di annientare Scientology poiché questa, a suo dire, aveva impedito, sul finire degli anni cinquanta, l'approvazione di una legge, da parte del Congresso degli Stati Uniti d'America
A rimarcare il legami organico tra CCDU e Scientology è la circostanza che il CCDU è finanziato dall'International Association of Scientologists (IAS) il cui scopo è favorire e diffondere la religione di Scientology e gli insegnamenti di Ron Hubbard.[22] Non è però dato conoscere l'entità di tali finanziamenti, poiché il CCDU non pubblica i bilanci relativi alla propria attività.

Vittorio Lupinetti

SECONDA DIFFIDA DA PARTE DELLA SOC.LILIUM ALL'AVV.F.MIRAGLIA FRANCESCO-AL COMITATO DEI CITTADINI PER I DIRITTI UMANI-PRONTO SOCCORSO FAMIGLIA ED ASSOCIAZIONE "EDUCHIAMOLI A CASA".
Nella mia qualità di Presidente e legale rappresentante della Lilium Società Cooperativa a r.1. Onlus, con sede in san Giovanni Teatino (CH) Contrada Sambuceto, Via Verdi n. 18, formulo con la presente espresso invito e diffida ad astenervi per l'avvenire dal pubblicare notizie e riferimenti, concernenti la predetta Lilium, privi del necessario preventivo rigoroso controllo e verifica circa la loro fondatezza ed attendibilità, nonché del necessario contraddittorio con la rappresentanza della Lilium stessa, e tali da causare conseguentemente ingiustificata gravissima ed irreparabile lesione dell'immagine, della reputazione, del prestigio e del decoro della Lilium.
Nella precisata mia qualità formulo altresì espresso invito e diffida a voler provvedere all'immediata rettifica di notizie e riferimenti alla Lilium, già pubblicati, con titoli, tenore e contenuto gratuitamente ed ingiustamente diffamatori, e finanche calunniosi.
Si fa riferimento in particolare agli articoli concernenti pretesi "abusi e droga nella comunità", "nella comunità circolavano droga ed alcool", "droga alcool e abusi sessuali in comunità: la Lilium denunciata", "droga e abusi su minori nel centro Lilium", e ad analoghi articoli similari, comparsi sulle testate giornalistiche online: "ChietiToday", "Abruzzo24ore.tv", "PrimaDanoi.it", "il-Cittadino" ed altre, nonché in vari Blog.
Detti articoli non appaiono rispettosi, ad avviso dello scrivente dei limiti all'esercizio del diritto di cronaca, costituiti dalla verità o veridicità delle notizie e della obiettività e continenza dell'esposizione narrativa, evidenziando una rimarchevole carenza nella preventiva necessaria attività di vaglio e controllo delle notizie di che trattasi, comprovata dalla censurabile omissione di ogni e qualsivoglia interpello dei vertici della Lilium in ordine a tali notizie.
Si sarebbe in tal modo agevolmente appurato che per quel che concerne l'episodio relativo ad asseriti abusi sessuali che avrebbe subito all'interno della stessa Comunità Lilium una ragazza minorenne di Trento ad opera di un infermiere, la Procura della Repubblica di Chieti, in persona del P.M. titolare delle indagini Dott.ssa Ponziani, ha richiesto l'archiviazione del procedimento penale, instaurato a seguito di denuncia da parte della madre di tale ragazza, archiviazione disposta dal competente GIP del Tribunale di Chieti.
Si sarebbe parimenti appurato che anche relativamente all'episodio concernente la morte di un ragazzo napoletano di 15 anni, avvenuta a poche ore dal suo ricovero nella comunità Lilium, nessun iniziativa è stata assunta nei confronti dei responsabili della Lilium dalla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Chieti, essendo stato riscontrato a seguito di autopsia che il decesso del predetto minore era stato causato da arresto cardiaco correlato imputabile a cause naturali.
Anche per ciò che riguarda le notizie e gli articoli inerenti a presunti episodi di acquisto e circolazione di droga ed alcool all'interno della comunità Lilium, asseritamente coinvolgenti giovani pazienti ed educatori della stessa Lilium, si esprime la convinzione che anche simili episodi siano frutto di una falsa e tendenziosa esposizione.
Si precisa in proposito che la Lilium, oltre a sottoporre il personale da assumere alle proprie dipendenze in qualità di educatori, infermieri ed operatori a preventivi test psicoattitudinali eseguiti dall'Ufficio A.LA.S.U. diretto dal noto psichiatra e criminologo Prof. Francesco Bruno, fà effettuare sistematici controlli a sorpresa sia sul personale dipendente sia sui pazienti ricoverati in comunità al fine di verificare l'eventuale assunzione di sostanze stupefacenti.
Si vuoI dire in altri termini che la Lilium ha assunto ed assume tutte le iniziative atte a prevenire ed evitare il verificarsi di fenomeni del genere di quelli oggetto di esposto da parte dell' Avv. Francesco Miraglia, avendo estrema cura e manifestando il massimo scrupolo per tutto ciò che attiene alla tutela dell'incolumità e della salute dei pazienti ricoverati nella comunità dalla stessa gestita, nella consapevolezza delle gravi e/o gravissime problematiche di tali pazienti sono portatori.
Nei sensi e nei termini innanzi precisati, si invitano e diffidano pertanto gli organi di stampa interessati a pubblicare con la massima urgenza le conseguenti rettifiche relative ai cennati articoli.
Salvo e riservato ogni diritto, ragione ed azione spettante alla Liliurn, anche per il ristoro dei gravissimi e forse irreparabili danni e pregiudizi ingiustamente subiti e subendi a seguito della pubblicazione e propalazione delle notizie sopra richiamate.
Il Presidente
Vittorio Lupinetti

Vittorio Lupinetti

DIFFIDA DA PARTE DELLA SOC.LILIUM ALL'AVV.F.MIRAGLIA-AL COMITATO DEI CITTADINI PER I DIRITTI UMANI-PRONTO SOCCORSO FAMIGLIA ED ASSOCIAZIONE "EDUCHIAMOLI A CASA". Si diffida chiunque a divulgare notizie false sulla Coop Lilium,considerando che i fatti raccontati in questi giorni sono frutto di una distorta rappresentazione della realtà da parte degli organi di stampa e di persone che le hanno impropriamente diffuse. Questo è confermato dall'archiviazione da parte della Procura della Repubblica di Chieti del fatto divulgato. Per dovere di verità e sicuri del nostro lavoro, noi raccontiamo i fatti così come sono realmente accaduti.
La minore è stata inserita presso la nostra struttura dietro richiesta del Servizio di Neuropsichiatria del Comune di Trentoin conformità al decreto del Tribunale per i Minorenni di Trento del 05.07.11 (che decretava la sospensione della potestà genitoriale, nomina di un nomina di un tutore provvisorio e affidamento educativo - assistenziale al Servizio Sociale della minore).
La ragazza ha fatto ingresso volontariamentee non in forma coatta in comunità, accompagnata dai genitori, dalla tutrice e dai referenti del Servizio Inviante il giorno 20 dicembre 2011. Si sottolinea che i Referenti della Comunità durante l'incontro di conoscenza della minore avvenuto a Trento alcuni giorni prima dell'ingresso, avevano invitato la ragazza ad attendere a far ingresso in struttura, per trascorrer in famiglia le festività natalizie. La ragazza ha però insistito affinché l'ingresso in comunità avvenisse il prima possibile.Fin dall'inizio i genitori si sono dimostrati contrari e non disponibili alla condivisione del percorso terapeutico - riabilitativo della figlia.
Nei tre mesi di permanenza presso la nostra Comunità si è cercato di lavorare con la ragazza, includendo del suo progetto terapeutico anche i genitori, malgrado vi fosse una sospensione della potestà genitoriale stabilita dal Tribunale per i Minorenni di Trento. Tutto ciò perché si riteneva importante che i genitori aiutassero e sostenessero la figlia durante il percorso comunitario, al fine di creare una relazione più funzionale. I genitori avevano accettato di firmare le norme di ammissione alla comunità, in cui si impegnavano di far visita alla figlia una volta al mese.
La Comunità, nel corso dei mesi, ha fatto tutto ciò che professionalmente ed umanamente possibile, al fine di favorire i contatti tra la minore ed i genitori (anche aggiornandoli tempestivamente sui fatti che accadevano, anche da un punto di vista clinico), in quanto la minore dimostrava di soffrire molto le mancate visite da parte dei familiari, che non sono mai avvenute del corso dei primi tre mesi d'inserimento comunitario.
La minore cercava in diversi modi di attirare l'attenzione dei genitori, i quali peraltro non venivano presso la Comunità e anziché collaborare con quest'ultima nell'interesse della minore medesima, sottoponevano gli operatori della Struttura a telefonate cariche di offese, insulti e denigrazione riguardo l'operato della Comunità.
Inizialmente malgrado le interferenze negative dei genitori, manifestamente contrari alla realizzazione del percorso terapeutico programmato per la minore, quest'ultima si è impegnata in tutte le attività proposte dalla Comunità ma, con il tempo ha progressivamente disinvestito in tutte le attività preposte nel suo progetto comunitario, comprese quelle terapeutiche.
La ragazza svolgeva oltre le attività interne alla comunità quali: musicoterapia, danza terapia, arte terapia, teatro terapia, e corsi professionali, "arti bianche" (tenuto da un pizzaiolo professionista), e un corso professionale di parrucchiera (attività da lei scelta a cui partecipava con entusiasmo).
I genitori anziché cercare di far comprendere alla figlia i motivi per cui fosse stata inserita in Comunità, hanno dimostrato con il loro comportamento la volontà di mettere la ragazza contro la Comunità stessa, istigandola alla fuga, manipolando e strumentalizzando i fatti che accadevano.
Gli stessi genitori hanno anche strumentalizzato l'episodio in cui la minore aveva accusato l'infermiere della Comunità di averla molestata (analoga accusa rivolta in passato dalla minore nei confronti di altro soggetto, risulta essere stata successivamente ritratta dalla minore stessa). I genitori hanno utilizzato quanto asserito dalla figlia, per denigrare la struttura, affermando che questa non avrebbe fatto nulla per tutelare la figlia e mettendo la ragazza contro la Comunità, dicendole che questa non le credeva e che veniva ritenuta una "pazza". La Comunità ha spiegato sia alla minore che ai genitori, di aver svolto repentinamente indagini interne, per appurare quello che realmente era accaduto, coinvolgendo anche i carabinieri e invitando la ragazza stessa a sporgere denuncia, cosa che, però, la minore si è rifiutata di fare. Le indagini svolte al l'interno della Comunità hanno comunque rivelato la completa estraneità dell'infermiere al fatto di cui veniva accusato.
Tutto ciò è dimostrato sia dai diari e programmazioni giornaliere che dalle varie testimonianze degli operatori della Comunità, depositate presso la Caserma dei Carabinieri di Sambuceto (CH), assunte a seguito dell'esposto presentato dalla Comunità stessa.
In base a tutte le circostanze sopra riferite ed a fronte dell'impossibilità di stabilire un'alleanza terapeutica tra comunità e la famiglia, condizione necessaria per proseguire il percorso terapeutico della minore tenuto conto anche che a breve, la ragazza avrebbe raggiunto la maggiore età, si palesava una obiettiva riduzione della prospettiva di un intervento in uno spazio temporale adeguato. La comunità aveva bisogno di un'alleanza parentale molto forte per proseguire ne la realizzazione del progetto terapeutico pianificato per minore e, non avendola trovata ha maturato la decisione di dimettere la minore.
Appare dunque sconcertante il fatto che le personalità delle istituzioni e degli organi di informazione non abbiano verificato i fatti, dando voce anzi amplificando delle false illazioni contro la comunità, senza dare a quest'ultima il diritto di contraddittorio e di replica. Ciò che maggiormente rammarica è che a pagare le conseguenze di simile falsa ed ingiusta accusanei confronti della Comunità, sarà soprattutto la minore che non ha avuto da parte dei suoi genitori il sostegno necessario per intraprendere un percorso di presa coscienza e riabilitazione delle proprie problematiche psicopatologiche, esponendola anche ad eventuali gravi conseguenze per il futuro.
La Comunità al fine di tutelare la propria reputazione, il proprio prestigio, il proprio decoro e la propria immagine, beni questi ingiustamente e gravemente lesi dalle false accuse ed illazioni riportate ed amplificate negli organi di stampa, da cui sono scaturite altrettanto ingiustificate ed offensive iniziative a vari livelli istituzionali e sociale, ha già avviato i passi necessari per adire giudizialmente, nelle competenti sedi, anche di carattere risarcitorio, nei confronti dei responsabili e/o corresponsabili delle lesioni e/o violazioni di detti beni, costituenti patrimoni intangibile della Comunità.
Presidente Soc. Coop LILIUM
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