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Dellai, impara!

Giovanna Giugni

“A mente fredda il governatore trentino Lorenzo Dellai, leader di una coalizione che è sempre riuscita a fermare Berlusconi alle porte del Trentino, invita a non adagiarsi sull’illusione che lo schema risultato vincente in importanti città possa rappresentare il ‘paradigma per il futuro politico del Paese’. ‘Non è così - sostiene Dellai -, le politiche non si vincono con le formule di Milano o Napoli, dove ha trionfato il populismo e la personalizzazione spinta: non diamoci queste scorciatoie se non vogliamo andare incontro a grandi disillusioni’”. (L’Adige, 3 giugno). Le parole di Dellai sono macigni. La politica italiana, pur con qualche eccesso di trionfalismo da parte dei vincitori, finalmente sembra aver capito che le antiche logiche di potere non piacciono ai cittadini. De Magistris e Pisapia sono sindaci, già candidati, voluti dagli elettori, forti di un consenso e di una speranza popolare autentica, che travalica sigle ed ideologie, che supera gli imprimatur di partiti sempre più carenti della linfa popolare che li vide nascere e prosperare.

Impari, il plenipotenziario locale, la politica delle primarie, del voto trasversale volto a risolvere i problemi e non a consolidare i poteri, delle scelte difficili, che non blandiscono le lobbies e stimolano vera solidarietà. Solo allora, senza il comodo appoggio di una rete di consenso coccolato e coltivato da contributi pubblici, potrà giudicare i risultati delle realta di Napoli e Milano.

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