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Le vere sceneggiate

Guido Gasperotti

Ritengo che citare tra le "sceneggiate post elettorali" alcune mie frasi pronunciate a caldo sia non solo fuori luogo ma offensivo, tenendo conto del contenuto di tali argomentazioni. La mia militanza comunista che non ho mai abiurato l’ho provata sul campo delle ingiustizie sociali con quegli elementi teorici che la mia cultura mi ha consentito. Tos (pseudonimo dell'autore dell'articolo ndr) dovrebbe sapere che ideologia secondo Marx significa "ogni rappresentazione che ricopra con immagini e giustificazioni illusorie la realtà dei fatti e delle cose".

Ritengo a ragione che la campagna elettorale dei miei avversari sia stata quella di illudere gli elettori presentando una realtà dei fatti e delle cose non veritiera. Il decadimento della sanità, dell’assistenza sociale, la crisi della piccola e media industria nel 2006 quando entrerà in vigore la direttiva U.E. sui vincoli finanziari pubblici ai privati, la scomparsa della autonomia con la devoluzione sono stati gli argomenti fondativi della campagna elettorale del Movimento per i Diritti - su la Testa di cui nessun altro candidato presidente ha parlato. Questa è la realtà trentina, e rappresentarla con immagini e giustificazioni illusorie come hanno fatto tutte le altre formazioni politiche lo ritengo disonesto. Per questo con orgoglio ho dichiarato e ne sono più che mai certo "alternative oneste".

E’ vero, continueremo a lavorare per i diritti dei cittadini, in quanto non è che con lunedì 27 ottobre i diritti fino allora calpestati con la stravittoria di Dellai saranno rispettati. Anzi nei giorni successivi alle elezioni più che mai il Movimento per i Diritti "Su la Testa" ha assunto piena coscienza della necessità della sua presenza.

Sono stati infatti numerosi, anche se trascurati, gli episodi ma soprattutto i drammi che hanno evidenziato come nella società trentina sempre di più vi siano prevaricazioni e ingiustizie sociali. Che destra, sinistra e centro fossero finiti poteva sembrare una frase qualunquista. Non voglio apparire come veggente per non essere "incastrato" da Striscia la Notizia, ma per chi come me la militanza l’ha fatta con il cuore e non per interessi personali, era scontato che il compagno Fausto Bertinotti salisse sul carro del centro- sinistra reclamando un posto da ministro per il suo partito.

A che cosa è servita la scissione? A nulla. Il buon Fausto si è accorto di essere al di fuori dei circuiti mediatici di cui non può fare a meno. Ci vuole tornare al più presto e poco gli interessa se questo centro-sinistra è peggiore di quello con il quale aveva rotto. Questa è una sceneggiata da aggiungersi a quelle di Berlusconi, Bossi e compagnia.

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