Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

Carlo Pedergnana, Lorenzo Baratter e…Renato Veronesi

Angioletta Maino, Ezio Viglietti

Sono tre personaggi noti in Trentino in quanto rivestono cariche pubbliche di notevole rilevanza. Tutti e tre sono incappati in scivoloni politici che li hanno portati agli onori delle cronache. Mentre per Pedergnana e Baratter, del PATT, i riflettori sono ancora accesi sia per gli organi d’informazione provinciali, sia per gli ordini del giorno, le mozioni, le interpellanze in sede istituzionale [Aggiornamento redazionale del luglio 2020: La vicenda politica giudiziaria qui accennata, che ha coinvolto Carlo Pedergnana, Lorenzo Baratter e Giuseppe Corona, ha avuto in seguito un esito giudiziario a loro favorevole. Ne rendiamo conto in dettaglio in questo articolo], inspiegabilmente la vicenda di Renato Veronesi del PD del Trentino ha avuto poca risonanza ed è caduta nel dimenticatoio.

Infatti, è passato sotto silenzio il fatto che Veronesi strinse un accordo scritto con i rappresentanti della Destra che gli permisero di superare al ballottaggio Gianni Caproni alle elezioni comunali del maggio 2005 ad Arco. Quell’accordo è tuttora in vigore e Veronesi è il garante di quell’accordo, tanto che nel frattempo è diventato presidente dell’AMSA SpA, la partecipata del comune di Arco, ed è presidente di una SpA senza potere di firma!

È sinceramente imbarazzante l’intervista rilasciata alla giornalista Patruno de l’Adige di domenica scorsa dal deputato Michele Nicoletti del PD. Nicoletti, infatti, dichiara: “Un candidato dovrebbe assolutamente astenersi da ogni pratica di questo genere: stupisce che ciò sia avvenuto e che non si abbia la consapevolezza della delicatezza della questione”. Secondo la giornalista, durante l’intervista, riporta la sua sensazione nel vedere “il deputato del Pd, Michele Nicoletti, basito non solo per il fatto che Lorenzo Baratter abbia potuto firmare un patto preelettorale con gli Schützen impegnandosi a versare loro 500 euro al mese se eletto, ma anche per come il PATT e il presidente Ugo Rossi abbiano cercato di minimizzare la vicenda”.

Sempre sul caso Baratter, Nicoletti si spinge a richiamare “il DPR del ‘57 che disciplina la materia della corruzione elettorale; si capisce che la preoccupazione è quella di evitare ogni tipo di comportamento che possa anche solo indirettamente influenzare il voto dei cittadini: la libertà del voto è un pilastro delle democrazie liberali.

Sempre Nicoletti prosegue imperterrito: “La materia è talmente delicata che sono sbalordito da quanto accaduto e dalle reazioni, proprio mentre noi parlamentari siamo tutti impegnati a livello nazionale e internazionale a combattere le possibili forme di corruzione che si possono annidare anche nei rapporti elettorali. Sono stupito che i colleghi parlamentari non si rendano conto della delicatezza della questione”.

Tutte sacrosantamente giuste e condivisibili le affermazioni del deputato, però durante la vicenda Veronesi, quando nel 2010 Questotrentino portò alla luce i fatti, amplificati poi dalla stampa locale, Nicoletti rivestiva la carica di segretario del PD del Trentino. Evidentemente il soggiorno romano ha contribuito ad accrescere la sensibilità del docente di Filosofia politica e di Etica pubblica verso i valori deontologici e morali.

Non ha voluto essere da meno la consigliera provinciale del PD Donata Borgonovo Re, già docente universitaria di Diritto pubblico, la quale, criticando aspramente il comportamento di Baratter, ha affermato lapidaria: “Surreale, manca l’abc della politica”. Forse l’intensa attività di questi anni le ha fatto dimenticare di essere stata membro della commissione dei garanti del PD durante la segreteria Nicoletti, commissione che si pronunciò sulla vicenda Veronesi con una sentenza che, malgrado tutte le prove a carico pervenutele, non è entrata nel merito e di conseguenza è “andata fuori tema”, è stata a tutti gli effetti una “non risposta”: una commissione dei garanti appiattita sulla ragion di stato!

Infine, è probabile che Nicoletti sia stato colpito da amnesia perché alla domanda della giornalista, riguardo al codice etico del PD, risponde categorico: “Certo, abbiamo un codice etico che stabilisce anche le regole di comportamento in campagna elettorale perché ci sono leggi da rispettare…”. Forse, inconsapevolmente, si riferiva ad un altro partito politico.

Articoli attinenti

Nello stesso numero:
Ma il potere dove sta?

Commenti (0)

Nessun commento.

Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.