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Cittadini europei? Un corno!

Doppia cittadinanza: una sciocchezza piena di incognite

Nel capitolo “Ordine e sicurezza” del nuovo programma di governo (un romanzo di 182 pagine), Popolari e Freiheitliche si impegnano a riformare il diritto di cittadinanza: Per chi non è nato in Austria, il conferimento della cittadinanza dovrà significare l’aver superato un processo di integrazione/assimilazione (anche con corsi di formazione e esami su storia e valori austriaci. Una cerimonia ancora da inventare dovrebbe sottolineare l’alto valore di questo bene, una grazia concessa a chi non ha avuto la fortuna di essere austriaco di sangue. Fin qui, la solita retorica nazionalista della destra.

Questo procedimento vale per tutti, tranne che per i sudtirolesi i cui bisnonni erano sudditi del buon Cecco Beppe. A pag. 33 la coalizione si impegna infatti: “Nello spirito dell’integrazione europea e per promuovere l’unione sempre più stretta fra cittadini degli stati membri dell’UE, il governo esaminerà la prospettiva di conferire la cittadinanza austriaca (da aggiungere a quella italiana) ai sudtirolesi di madrelingua tedesca o ladina, per i quali l’Austria, in base agli accordi di Parigi e alle usanze successive, agisce da garante”.

Ciò è bastato a far cantare vittoria alla destra revanscista e ai nazionalisti: l’ingiustizia storica viene raddrizzata, l’ingiusta frontiera del 1918 sarà superata, e via farneticando. Nell’anno del Signore 2017, nel 61° anno dell’UE, e alcuni decenni dopo gli accori di Helsinki. Bel centenario della fine dell’impero e della nascita della Repubblica!

Ius sanguinis über alles: i Freiheitliche l’hanno voluto e il cancelliere Kurz l’ha concesso, profumando la sciocchezza di “spirito europeo”, accogliendo in tal modo l’appello di 19 consiglieri provinciali sudtirolesi della destra estrema e della destra della SVP; significativamente, nessuno degli Arbeitnehmer, la sinistra del partito di raccolta, lo ha sottoscritto.

Ironia della storia: Nella stessa settimana di novembre in cui i 19 ci hanno mandato l’appello, l’amministrazione provinciale ha emanato il primo decreto per togliere la cittadinanza austriaca ad un “illegale” doppio-cittadino turco al quale essa era stata conferita, ma che aveva abusivamente mantenuto anche la cittadinanza turca. Il doppio passaporto per i turchi deve restare illegale, mentre i sudtirolesi… Il tutto in barba a tanti esperti di diritto europeo e costituzionale che hanno enumerato una serie di problemi irrisolti, da aggiungere al semplice fatto che, naturalmente, il governo italiano e tanti altri europei non hanno gradito.

Come la mettiamo infatti con la leva, abolita in Italia? Migliaia di studenti sudtirolesi che vivono in Austria per più di sei mesi l’anno saranno chiamati alle armi? E se no, questa esenzione da un dovere civico come la spieghiamo? Dove voterà il doppio cittadino? È ben vero, gli austriaci all’estero hanno il diritto di voto se richiedono di essere iscritti nelle liste elettorali del comune della loro ultima residenza prima di partire. Ma voteranno i sudtirolesi che non hanno mai avuto una residenza in Austria? E se no, saranno cittadini di serie B? Se ci sarà la doppia cittadinanza per i sudtirolesi, con quali argomenti la rifiuteremo a cittadini di altre nazionalità che dovranno rinunciare alla loro originale cittadinanza prima di acquisire quella austriaca? E se usiamo l’argomento “storico” (i sudtirolesi sono “italiani controvoglia”), come la mettiamo con altri ex-austriaci i cui bisnonni furono separati dalla loro ex-patria? E, come dice il prof. Obwexer, esperto di diritto europeo, la stessa idea di funzione “di garante” della minoranza di lingua tedesca in Italia – per quanto riguarda chi non sceglie il passaporto austriaco – andrà a farsi benedire, dal momento che egli avrebbe potrebbe diventare cittadino austriaco. Meglio, poi, non pensare a possibili danni collaterali per l’autonomia sudtirolese e trentina: perfino il vecchio ex-presidente della Camera, Khol, architetto della prima coalizione di popolari e Freiheitliche, ha avvertito, in un commento sulla Tiroler Tageszeitung, che c’era da temere una lacerazione della società sudtirolese, mandando su tutte le furie gli estremisti degli Schützen bolzanini.

Intanto, il nostro capitano Platter, che un anno fa si mostrava tutt’altro che convinto dall’idea, da buon soldato di partito ha dichiarato che quella doppia cittadinanza gli stava nel cuore “da sempre”, in attesa del passaporto europeo. Ma scherziamo? La carta dei diritti fondamentali europei vale per tutti i cittadini dell’UE o no?

Ai socialdemocratici tirolesi, anch’essi un anno fa duramente critici, ora mancano le parole: ufficialmente silenzio assoluto, anche se in privato continuano a parlare di “sciocchezza”: A due mesi delle provinciali, meglio non irritare i sentimenti patriottici. Per il capogruppo verde nel Consiglio provinciale, Gebi Mair, in sintonia coi verdi bolzanini, la doppia cittadinanza è un pasticcio che sarebbe meglio evitare: i problemi della convivenza sociale, sia nel Sudtirolo che in Europa, bastano e avanzano. È necessario piuttosto rafforzare ad ampliare la cittadinanza europea.