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Le povere acque del Garda

Nel nome del turismo non si deve turbare la bellezza del lago parlando del crescente inquinamento delle acque

Gilberto Galvagni
Lago di Garda

Nei primi anni Cinquanta noi bambini si beveva l’acqua della Sarca e pure quella del lago di Garda, durante i nostri giochi sulle loro sponde. E oggi?

Purtroppo è dimostrato da recenti approfondite analisi (espletate anche da organismi ufficiali) che è in atto una pericolosa trasformazione della salubrità delle nostre acque lacustri. Il ritrovamento in esse di alte percentuali di metalli pesanti ed altri malefici componenti, le contamina e, se a questo stato negativo non si porrà rimedio, potranno determinarne la morte per asfissia. E tutt’intorno tace! Non possiamo portare nocumento ai portatori d’interesse con tali notizie: sono ben 24 milioni le presenze annue sulle nostre sponde rivierasche, un enorme giro d’affari! Il lago muore? Silenzio, l’importante è che appaia stupendo nel suo azzurro, nei suoi romantici colori d’albe e tramonti.

Vogliamo rompere questo assordante silenzio? Siamo ancora in tempo per salvare il salvabile.

Dal nostro lago di Garda, un grido d’aiuto. Non voltiamogli le spalle, riportiamolo a nuova vita; le prossime generazioni ne trarranno beneficio.

Meditiamo gente, meditiamo, e divulghiamo.

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