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QT n. 6, giugno 2021 Servizi

Da Lasino alla Cina, dall’Argentina a Lasino

Come mettere insieme mondi diversi e farli convivere grazie a Intercultura

Alessandro Bolzonello
Camillo e Sebastiano

Intercultura, ente senza scopo di lucro basato essenzialmente sul lavoro volontario, è nata nel 1914 come organizzazione umanitaria negli Stati Uniti col nome di American Field Service, operando inizialmente in Europa in soccorso dei feriti della Grande Guerra. Poi, lentamente, la sua missione è evoluta impegnandosi, sul finire degli anni ‘40, nella costruzione di ponti tra culture diverse attraverso la mobilità di studenti (gli “exchange students”) che trascorrono lunghi periodi all’estero, proseguendo gli studi, ospitati presso famiglie locali. Una storia che continua fino ai nostri giorni mobilitando ogni anno decine di migliaia di giovani.

Anche a Trento c’è una sede di Intercultura, il cosiddetto Centro Locale, dove si rinnova continuamente questo progetto che prevede anche specifiche borse di studio.

Matilde e Tiziano Lever vivono a Lasino, nella Valle dei Laghi; Tiziano lavora nel campo automobilistico ed è un tipo sportivo: running e bicicletta sono le sue passioni. Matilde lavora in una scuola alberghiera di Riva del Garda. Hanno due figli: Angelica, che studia a Milano, e Sebastiano, che fa l’ultimo anno all’Istituto Buonarroti di Trento.

Il ragazzo fin dall’inizio delle superiori aveva espresso il desiderio di trascorrere un anno scolastico all’estero. I genitori gli chiesero di attendere, nella speranza che questo slancio si smorzasse, ma la sua determinazione ha avuto la meglio e nel 2019 Sebastiano è partito – nientemeno - per Pengzhou (provincia di Sichuan), un posto molto lontano anche culturalmente.

Perché la Cina? Il desiderio di uscire, di andare oltre gli stretti confini e dimensioni del paese di origine, di ampliare gli orizzonti oltre l’Italia, incontrare il diverso, anche l’ignoto, scoprire che cosa c’è là fuori. Perché tutto il mondo merita di essere scoperto e conosciuto.

Al suo ritorno, i genitori hanno constatato il percorso di maturità fatto dal figlio, la sua nuova sicurezza di sé. Quindi, a completamento dell’esperienza, la famiglia Lever ha ospitato Camilo, un ragazzo argentino di 17 anni. In Argentina, prima che finiscano la scuola superiore, c’è la tradizione di regalare ai figli un viaggio a Bariloche, una rinomata località sciistica della Patagonia. Ma Camilo, che nel 2018 aveva ospitato a casa un ragazzo italiano (poi reincontrato a Trento), dopo quella esperienza ha deciso, invece di andare a Bariloche, di fare con Intercultura l’exchange student in Italia, Una permanenza relativamente breve (tre mesi) la sua, ma Camilo è diventato ben presto parte della famiglia: con Matilde e Tiziano è filato tutto liscio fin dall’inizio: i pasti, i giochi, i viaggi fatti assieme (per quanto è stato possibile nel pieno della crisi sanitaria... tutto è stato più semplice di quanto i suoi ospiti pensassero, poiché la cultura, la mentalità di un ragazzo argentino non sono poi così diverse da rendere difficile il confronto.

Eppure, il suo impatto con la realtà italiano/trentina, anche se certamente meno forte di quello di Sebastiano col mondo cinese, è stato ricco di sorprese e sfumature. Lo ha colpito la ricchezza della nostra tradizione culturale: muovendosi in giro – ha notato - si incontrano, oltre ai paesaggi, tante tracce di storia, castelli, chiese, opere d’arte. E, su tutt’altro piano, l’ha stupito la diligenza con cui gli italiani seguivano le regole imposte dallo stato di emergenza, diversamente dall’Argentina, dove la pandemia è stata compresa tardivamente e non ha intaccato in modo particolare la quotidianità dei cittadini.

Ancora, ha dovuto constatare che lo stereotipo degli italiani che mangiano sempre pasta è vero. Fino a una piccola delusione, perché si aspettava che tutti in Italia fossero aperti e affabili come Vittorio, il ragazzo che la sua famiglia aveva ospitato in Argentina, ma si è accorto che non sempre è così.

In conclusione, attraverso Intercultura, a Pengzhou come a Lasino sono entrate in quelle due case pezzi di mondo fino allora sconosciuti, che hanno allargato gli orizzonti di tutti.