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Panarotta: un'occasione sprecata

Extinction Rebellion, Legambiente, ENPA, Pan-EPPAA, LAC, LIPU, LAV, WWF, Italia Nostra, Mountain Wilderness

Affidarsi esclusivamente alla società impianti Panarotta 2002 srl per costruire delle proposte di ampliamento dei servizi e un nuovo piano di gestione della montagna, come intende fare la Comunità di Valle Alta Valsugana-Bersntol, è una scelta limitante e rischiosa. La chiusura degli impianti durante lo scorso inverno, a causa della crisi energetica, non ha fermato i tanti escursionisti e famiglie che hanno raggiunto la montagna per una ciaspolata, una camminata, un’escursione, una tappa nei ristoranti.

Certamente le presenze sono state inferiori rispetto ad altri anni in cui era possibile praticare lo sci alpino ma va anche detto che è stato fatto molto poco per stimolare un turismo alternativo. Proprio questi stimoli dovrebbero essere l’obiettivo delle pubbliche amministrazioni coinvolte nel rilancio della Panarotta.

A causa dei cambiamenti climatici, infatti, la presenza al suolo di neve naturale per i comprensori sciistici sotto i 2000 metri come la Panarotta sarà in forte diminuzione; quindi, investimenti per nuovi impianti di risalita o per l’innevamento artificiale non sono che un accanimento terapeutico per nulla lungimirante. Con l’innalzamento delle temperature medie, l’innevamento artificiale, anche quando possibile, richiederà sempre più energia e acqua. Queste opere, finanziate con soldi pubblici, rendono quindi i comprensori sciistici sempre più insostenibili sia economicamente che ambientalmente. Inoltre, un recente studio di Banca d'Italia ("Cambiamento climatico e turismo invernale per l'Italia") ha analizzato la relazione tra precipitazioni nevose, passaggi presso gli impianti sciistici e soggiorni turistici utilizzando una nuova base dati che associa le condizioni meteorologiche ai flussi turistici invernali negli ultimi vent'anni, a livello di comprensorio sciistico, per 39 località alpine italiane. Lo studio fornisce una stima della potenziale perdita futura per il turismo montano invernale dovuta al cambiamento climatico e sostiene che “l’innevamento artificiale non sarebbe sufficiente a sostenere i flussi turistici”. Anche la sempre più sbandierata multifunzionalità dei bacini artificiali, secondo cui essi potrebbero essere utili anche per combattere la siccità e gli incendi, è molto discutibile. Come sostiene il Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale i serbatoi artificiali sono sostanzialmente interventi monofunzionali, come mostra la realtà degli invasi esistenti, perché i diversi obiettivi a cui possono teoricamente contribuire sono tra loro conflittuali e in pratica si possono raggiungere solo molto parzialmente. Il luogo migliore dove stoccare l’acqua è la falda acquifera la cui ricarica controllata determina un ventaglio ampio di benefici oltre lo stoccaggio. Per ricaricare la falda sono inoltre necessari interventi molto meno impattanti e costosi.

Per questi motivi siamo fortemente contrari alla costruzione di un bacino artificiale in Panarotta. Come suggeriscono le Linee Guida per l’Adattamento della Convenzione sulle Alpi, di cui l’Italia fa parte, occorre una riduzione della dipendenza economica locale dall’attività sciistica, diversificando i prodotti turistici includendo attività che siano meno dipendenti dalla variabilità degli accumuli di neve e la qualificazione delle località alpine come destinazioni turistiche interessanti in tutte le stagioni dell’anno, dando impulso al loro potenziale turistico anche in assenza di neve e traendo vantaggio dalle opportunità offerte dai cambiamenti climatici

Pensare a una gestione alternativa del turismo, soprattutto invernale, è un obbligo per tutti ma è necessario evitare di imporre decisioni calate dall'alto. Un coordinamento orizzontale, con una regia pubblica, finalizzato ad aumentare la coerenza e le sinergie positive tra gli attori locali, le associazioni e i cittadini è fondamentale per attuare scelte condivise e lungimiranti.

Riteniamo quindi che la convenzione di servizio debba andare in questa direzione. Certamente non è la società Panarotta 2002 srl che da sola può proporre servizi aggiuntivi o

attività per destagionalizzare il turismo come invece viene richiesto dall'assemblea dei sindaci dei comuni che per di più concedono finanziamenti senza alcuna indicazione da parte della comunità. Le proposte della società impianti da sole non possono che essere

parziali. Chiediamo quindi l'istituzione di un tavolo per il rilancio della Panarotta aperto a tutti gli

operatori, associazioni e cittadini interessati. E chiediamo ai Comuni un maggiore coinvolgimento dei propri cittadini su questo tema cercando di non essere spettatori passivi con l’unica funzione di elargire finanziamenti pubblici.

La Panarotta ha un altissimo potenziale turistico, vista la sua posizione vicina ai laghi e porta di ingresso per il Lagorai con panorami incantevoli, raggiungibile da almeno 5 versanti ciclabili, ricca di sentieri e di attrattive storiche, perfetto luogo di lancio per parapendii, con vari possibili percorsi per ciaspole e scialpinismo e con diversi punti ristoro. Una sua transizione verso un turismo alternativo e sostenibile potrebbe davvero differenziarla e renderla un esempio per tutta Italia.

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