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Cattivo gusto e pessima memoria

Era già successo con Mario Malossini: dopo un purgatorio nemmeno troppo lungo, l'ex presidente della Provincia ricomparve ripetutamente sui nostri giornali, e non in qualche rievocazione delle sue malefatte, ma nei vergini panni di opinion maker, come commentatore politico o come grande esperto di turismo.

Adesso è la volta di Enrico Pancheri, già notabile democristiano, già presidente dell'Autobrennero e tuttora presidente dell'Anffas, nel gennaio scorso condannato con verdetto definitivo a due anni di reclusione per corruzione. Orbene, il commendator Pancheri - riferiscono i giornali - è stato recentemente ricevuto prima dalla ministra Livia Turco e successivamente dal papa, dal presidente della Repubblica e da Romano Prodi. Notizie, queste, date unitamente a grandi elogi nei confronti dell'Anffas, che ovviamente si riverberavano sul suo presidente; le cui disavventure giudiziarie, invece, non venivano minimamente accennate.

Intendiamoci: qui nessuno vuole comminare la morte civile a chi abbia violato la legge e di questo abbia patito le conseguenze. Siamo dunque lieti che Malossini abbia trovato da lavorare come esperto di turismo, e non troviamo nulla da ridire se l'Anffas, associazione privata, ha ritenuto di conservare alla propria guida Enrico Pancheri.

Crediamo però di avere il diritto di pretendere due cose: dai mezzi di informazione, la doverosa memoria di un passato molto recente.

E dai diretti protagonisti, un po' di understatement, di buon gusto, se non di cristiana umiltà.

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