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QT n. 17, 10 ottobre 1998 Servizi

Fai della Paganella tra pubblico e privato

Un sindaco sotto accusa: a decidere, Corte dei Conti e Provincia.

Nonostante il cambio di stagione, a Fai della Paganella, il clima si è fatto caldo, anzi incandescente. Ci riferiamo ovviamente al clima politico, ai rapporti da sempre tesi tra la maggioranza di area democristiana che governa la località turistica e una parte della minoranza, quella di sinistra; che accusa gli attuali amministratori, e in particolare il sindaco Roberto Clementel, di guardare con troppo favore agli interessi della Paganella 2001 Spa, la società di gestione degli impianti sciistici dell'omonima quanto famosa montagna, nel cui consiglio di amministrazione siede anche lo stesso sindaco di Fai, che della compagine è pure socio.

Secondo la minoranza, questo doppio ruolo di Clementel, sindaco della comunità di Fai e contemporaneamente amministratore della società per azioni, è fonte di un conflitto di interessi, visto che tra il comune e la Spa ci sono stati e permangono rapporti economici, ufficiali o meno.

E per interrompere una condizione amministrativa considerata poco chiara, i consiglieri della lista "Sviluppo, ambiente, solidarietà e cultura", in primavera avevano presentato una mozione nella quale invitavano il sindaco a scegliere entro dieci giorni fra la carica di primo cittadino e quello di amministratore della Paganella 2001 Spa. La mozione era stata respinta dal Consiglio comunale di Fai praticamente senza discussione e raccogliendo solo il voto favorevole dei presentatori.

Ma vediamo alcuni di questi presunti illeciti prendendoli dalla lunga lista che la minoranza ci ha fornito. Nel '92 il Comune ha venduto alla S.p.a. dei terreni; quindi, nel '95, ha acquistato azioni dalla Paganella 2001 per un corrispettivo di 800 milioni; nel '96 alla società sciistica sono stati dati in uso, pare gratuito, attrezzature comunali (un'elettropompa) e la derivazione dell'acqua potabile per l'innevamento artificiale. E poi concessioni semi gratuite di beni comunali e permute immobiliari apparentemente a tutto vantaggio della società. Ma non solo.

Al sindaco si rivolgono anche accuse di cattiva amministrazione come il pagamento di parcelle professionali gonfiate e persino il mancato rispetto del bando di gara nell'aggiudicazione di lavori pubblici. Non manca la ciliegina sulla torta: secondo i consiglieri di opposizione, il revisore dei conti (una sorta di garante sulle regolarità del bilancio degli atti contabili che ogni Comune deve nominare) di Fai lavorerebbe nello studio di commercialista del fratello del sindaco. In tutto questo sembra che gli interessi del Comune vengano in secondo luogo, anzi i consiglieri di opposizione sono convinti che la comunità ne abbia avuto un danno, tanto che con l'elenco delle presunte scorrettezze amministrative è stato compilato un esposto consegnato alla Corte dei Conti di Trento e al Servizio Enti Locali (organo con funzioni di controllo) della Provincia.

Sulla vicenda abbiamo provato con insistenza, ma inutilmente, a raccogliere l'opinione del sindaco di Fai. In ambienti a lui vicini ci è stato poi confermato che il sindaco non ha intenzione di replicare sulla stampa alle accuse, ritenute infondate, formulate dagli oppositori, ma di attendere tranquillamente che i fatti gli diano ragione. E forse non si dovrà attendere molto per sapere se le accuse contro di lui hanno o meno un qualche fondamento. Dalla risposta fornita ad un'interrogazione presentata dal consigliere Pinter sulla vicenda di Fai, si è infatti appreso che l'assessore agli enti locali della Provincia, Eugenio Binelli, ha già avviato un'inchiesta, chiedendo all'amministrazione comunale della Paganella documentazioni e chiarimenti praticamente su tutti i fatti elencati nell'esposto.

L'apertura dell'inchiesta della Provincia trova anche fondamento nel fatto che ad una precedente richiesta di precisazioni e controdeduzioni, il Comune di Fai ha fornito una risposta i cui contenuti, a detta della stessa Provincia, "sono... risultati tutt'altro che esaustivi, non avendo chiarito gli esposti sollevati dai consiglieri comunali". Il comune di Fai ha ora tempo fino al prossimo 15 ottobre per trasmettere alla Provincia i documenti e i chiarimenti richiesti.

La vicenda, al di là dei presunti illeciti denunciati agli organi di controllo, è comunque emblematica di come i poteri forti possano condizionare la vita amministrativa di una comunità. In fin dei conti, a Fai della Raganella non tutti vivono di turismo, ma nonostante ciò molti sforzi e risorse (anche pubbliche) vengono diretti in quella direzione con risultati opinabili come il parcheggio-discarica del Santel che, almeno dal punto di vista paesaggistico, abusi amministrativi o meno, è un vero e proprio pugno in un occhio.

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