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QT n. 4, 24 febbraio 2001 Monitor

Una Bella per San Valentino

Il Teatro Sociale di Trento ha festeggiato gli innamorati con "La bella addormentata nel bosco", il balletto-favola proposto dal Ballet du Capitole de Toulouse. Quella sera in teatro, oltre all’usuale pubblico della danza classica formato da bambini e famiglie, saltavano all’occhio anche parecchie coppie di giovani innamorati, tutti tenerezze e mano nella mano. Forse ai tradizionali cioccolatini questi giovani hanno preferito il romanticismo del balletto classico, ed hanno così optato per una scelta di qualità e meno commerciale. Ed hanno fatto bene, perché la versione francese della "Bella addormentata" proposta a Trento, si è rivelata molto elegante, sfarzosa e coreograficamente molto bella, soprattutto nel secondo e terzo atto.

L’avvio del balletto è stato infatti, un po’ sottotono, con coreografie statiche che privilegiavano la fissità di pose statuarie e ripetitive rispetto al fluire dei movimenti. Sembrava insomma che faticassero ad entrare nel vivo dell’azione, e questo durante i festeggiamenti di corte per la nascita della principessina Aurora. In questa fase il pubblico applaudiva, ma con distacco, le danze in successione delle cinque fate buone, vestite con i classici tutù dai colori pastello, che portavano ad Aurora doni quali temperanza, malizia, generosità, bellezza e gioia.

E’ probabile che in questo prologo, così come nel primo atto, l’allestimento stesso abbia favorito il distacco: i tendaggi color argento come cornice della scena, pavimento, fondale e quinte bianche davano una sensazione di freddo. Inoltre le ballerine indossavano calzamaglie bianche, e le loro gambe si confondevano troppo con la scena, a scapito dei movimenti che non erano nettamente percepibili. Anche se - per altro verso - ciò ha creato un bel contrasto con l’ingresso in scena della malefica strega Carabosse, tutta vestita di nero ed annunciata da un colpo di tuono.

Nel secondo atto l’atmosfera cambia: giochi di luce ricreano il bosco in cui Aurora è dormiente, e arriva il principe Désiré che baciandola la ridesta dal maleficio di Carabosse. Le coreografie,qui, sono più animate, e introducono con stile i grandi virtuosismi del terzo ed ultimo atto. Si arriva così al momento più fastoso del balletto, quello del matrimonio tra Aurora e Désiré, alla corte di re Florestano. In questo atto il Ballet du Capitole decide di giocare in casa, e tra scenografia e costumi, richiama, in maniera stilizzata, una corte francese settecentesca. Drappi dorati, danzatori con parrucche e abiti color ocra e senape, creano l’ambiente elegante in cui avviene, come gran finale, il tripudio di virtuosismi danzati dai personaggi delle favole di Perrault, come il Gatto con gli stivali, Cappuccetto Rosso, l’Uccellino azzurro. Re, regina e cortigiani danzano una travolgente sarabanda, mentre la festa di nozze si chiude con il raffinato "passo a due" d’amore tra Aurora e Désiré.

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