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Criminalità economica

La nostra Tangentopoli insegna: la repressione non è sufficiente...

A. Di Nicola

Alcune ricerche svolte a Transcrime si occupano di criminalità economica e in particolare degli strumenti per prevenirla. A tutt’oggi manca un accordo su cosa si debba intendere per criminalità economica. Comportamenti come frodi, corruzione, riciclaggio, illeciti societari, falsificazioni di monete - solo per citarne alcuni - sono stati fatti rientrare nella categoria. Il termine racchiude una tipologia di illeciti molto varia, accomunati da finalità di lucro e dal fatto di essere perpetrati in un contesto d’affari, di impresa. Si tratta di una criminalità parassitaria, che riduce l’efficienza complessiva del sistema economico e causa ingenti danni alla società.

La comunità internazionale sembra sempre più orientata ad esaltare il ruolo della prevenzione anche nella lotta a questo genere di comportamenti illeciti. Il diritto penale è uno strumento indispensabile, ma non esaustivo. Per prevenzione si intende quell’insieme di risposte non punitive, extra-penali, di regolazione, ri-regolazione, de-regolazione di settori cardine del diritto non penale che generano opportunità per il crimine o tengono bassi i rischi per i criminali. Già nel 1997, le Nazioni Unite, in una loro risoluzione, dichiaravano che "la prevenzione del crimine attraverso misure non-punitive deve essere considerata come necessario complemento all’amministrazione della legge penale". La stessa risoluzione invitava a non limitare la strategia preventiva alle forme tipiche di criminalità ma ad estenderla a tutte quelle più nuove, come la criminalità organizzata, il terrorismo, il traffico di migranti, la criminalità informatica, la criminalità ambientale, la corruzione, la criminalità economica.

La prevenzione è una via da seguire, in aggiunta e a sostegno del controllo penale, almeno per quattro diverse ragioni: 1. i sistemi di giustizia penale sono costosi; 2. i sistemi di giustizia penale non sono sempre efficienti; 3. l’azione dei sistemi di giustizia penale è spesso di breve o medio periodo; 4. i sistemi di giustizia penale spesso sono tardivi nell’adattarsi ai fenomeni criminali.

Il caso della Tangentopoli italiana aiuta a supportare queste asserzioni. La macchina della giustizia, mossasi in modo massiccio, ha agito con costi elevati. La giustizia è stata efficace, nel senso che ha ottenuto un risultato, che però è stato realizzato a prezzi molto alti. Una strutturale mancanza di efficienza nella risposta alla corruzione è stata palese. L’efficacia, inoltre, è stata di breve e medio periodo. Da più parti, infatti, si avverte il sintomo che corruttori, vecchi e nuovi, affollino ancora il mercato della corruzione solo che, memori della lezione, siano in grado, più che in passato, di ridurre il rischio di essere arrestati, condannati, di vedere i propri beni confiscati e la propria reputazione compromessa. Come la giustizia penale ha impiegato anni per adattarsi al fenomeno della corruzione, così sembra che non sia in grado oggi di seguire queste nuove rapide evoluzioni. La risposta penale non ha fatto mutare - e non potrebbe, dato che non è questo il suo scopo - l’ambiente, le condizioni, le opportunità che producono incentivi alla corruzione. Qui si inserisce una via per la prevenzione e questa è la strada più efficace da seguire per tutti i tipi di criminalità economica.

Prevenire significa anche e soprattutto agire sul mercato, sia regolando e ri-regolando alcuni suoi settori chiave e implementando le regole, sia de-regolando, quando la regolazione esistente diventi mera burocrazia, sclerotizzi le transazioni, crei opportunità di illeciti ed abusi.

Ma come scegliere la modalità ed i tempi di un intervento? I reati da prevenire sono molti e differenti ed i tipi di intervento diversi. Serve un metodo. Lo studio attento delle dinamiche d’attuazione, delle fasi, dei singoli reati economici può agevolare la comprensione dei punti deboli su cui intervenire. Le modalità in base alle quali il mercato è regolato possono creare incentivi per la criminalità o contribuire a tenere bassi i rischi per il criminale economico. La comprensione di questi fattori permette di scegliere come ridurre gli incentivi stessi ed aumentare i rischi, innalzando standard, edificando barriere, modificando legislazioni che producono incentivi alla criminalità o che rendono meno rischioso il commetterla.

Si tratta di un processo conoscitivo per una migliore opera di prevenzione. Occorrono, perciò, studi attenti e rapidi, rapidi come le evoluzioni della criminalità, che permettano di valutare cosa l’ambiente "mercato" offre alla nascita e allo sviluppo della criminalità.

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