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Garanzie al consumatore: si raddoppia

RCA, inflazione da euro, fumo proibito, cattedre tagliate... e soprattutto un nuovo decreto che favorisce i consumatori.

Rispetto alle segnalazioni di diversi cittadini, cercheremo di evadere le questioni più significative, riservandoci di rispondere singolarmente ai casi più personali.

Partiamo parlando di assicurazioni, per dire al sig. S. G. di Rovereto che, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la legittimità della multa inflitta dall’Antitrust alle compagnie assicurative per il cartello anti-concorrenza, esiste la possibilità per chiunque abbia, tra il 1994 e il 1998, assicurato la propria automobile con una delle compagnie multate, di fare causa per ottenere un risarcimento danni. Oltretutto, i dati forniti dall’ISVAP dimostrano come in Italia la percentuale di truffe per sinistri automobistici sia più bassa rispetto ai principali Paesi europei. Tale rilevazione è importante, in quanto le compagnie motivano gli aumenti adducendo l’alto costo che avrebbero sostenuto per le truffe sui sinistri automobilistici. I fatti dunque ancora una volta hanno smentito le tesi delle assicurazioni per giustificare il caro-tariffe.

Infine, per quanto concerne l’ultima raffica di aumenti delle tariffe assicurative scattate a marzo (il 7% in più in media per oltre il 50% degli assicurati, con punte superiori al 30% sulle auto e del 50% su moto e motorini ), le associazioni dei consumatori hanno chiesto al Governo che vengano fissate delle tariffe controllate, affidate ad una Authority ex novo, alla stessa stregua delle altre Authorities che fissano i prezzi delle tariffe elettriche, telefoniche e del gas senza destare scandali o contrarietà. Ci auguriamo quindi che una nuova Authority assicurativa fisserà le tariffe RC Auto

Le truffe con l’899. Ci preme tranquillizzare la sig. R.V. di Mezzocorona circa le truffe perpetrate con il numero telefonico 899: abbiamo già diffidato i gestori di telefonia ed invitiamo quindi gli utenti che avessero subito truffe con tale sistema a rivolgersi all’associazione per chiedere i danni non solo ai truffatori, ma anche alle società telefoniche per omesso o insufficiente controllo.

Per chi non lo sapesse, ecco come funziona la truffa: si propone all’ingenuo utente di chiamare un numero con prefisso 899, promettendo, ad esempio, un posto di lavoro; poi si fa attendere al telefono l’utente con la scuse più diverse e intanto gli scatti aumentano. Risultato: il posto di lavoro non arriva e ad arricchirsi è solo il truffatore e con lui la compagnia telefonica !

Effetti dell’Euro sull’inflazione. Il sig. P. R. di Levico vuole saper come mai i dati diffusi dall’ISTAT segnano a 2,5% l’inflazione a febbraio, più alta rispetto al mese precedente.

Fin dall’inizio dell’introduzione dell’euro, accusati di allarmismo, avevamo denunciato la scorrettezza di molti arrotondamenti e aveva avvertito sul rischio inflazione. E difatti, a causa degli euro-arrotondamenti, ogni famiglia potrebbe arrivare in un anno a spendere 1.500.000 di lire (774,69 euro) in più rispetto all’anno precedente. Abbiamo quindi chiesto che venga effettuata da parte del Governo la restituzione almeno di un bonus fiscale ad ogni famiglia.

Fumo: proibito o no? La sig. A. V. L. della Val di Gresta ci chiede se esiste il divieto di fumare nei locali pubblici. Ebbene, fino a questo momento tale divieto riguarda solo bar e ristoranti; in questi locali, nel caso di inosservanza del divieto, occorrerebbe parlare al proprietario, facendo notare a chi fuma la violazione della legge contro il fumo nei locali pubblici (legge 584/75 e segg.). In tale evenienza i trasgressori si trovano in flagranza di reato e si può chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, che poi girano la segnalazione ai NAS, competenti per materia.

Dicevamo che il divieto riguarda attualmente solo bar e ristoranti; in effetti il 14 marzo scorso, alla Camera, è stato bloccato un emendamento, presentato dal ministro per la Salute, tendente ad estendere il divieto di fumo a tutti i luoghi pubblici e privati; se non che alcuni esponenti dell’opposizione hanno fatto un bel regalo alle multinazionali del tabacco. A coloro che si sono opposti all’allargamento del divieto di fumo ricordiamo che il tabacco provoca ogni anno 90.000 vittime, un dato di fronte al quale ogni possibile cavillo burocratico dovrebbe passare in secondo piano.

Sempre a proposito di fumo, vogliamo riferire di due importanti eventi verificatisi in questi giorni. Anzitutto il primo risarcimento miliardario richiesto in Italia per un decesso causato dal fumo.

La Corte d’Appello di Roma, avendo accertato che il sig. M. S. è morto per un tumore al polmone causato dalle sigarette, tra poche settimane dovrà fissare la somma dovuta agli eredi come risarcimento contro l’Ente Tabacchi Italiano; un risarcimento che si annuncia miliardario.

Il secondo caso è quello di una centralinista di Bari, che essendosi ammalata a causa del fumo passivo dei colleghi, ha chiesto un risarcimento alla Telecom.

Invitiamo dunque i consumatori che dovessero trovarsi in situazioni similari a contattarci per eventuali risarcimenti danni da richiedere a chi ha provocato o consentito il verificarsi di situazioni del genere.

Cattedre tagliate. L’insegnante T. M. di Trento ci chiede se esiste qualche possibilità di opporsi al taglio delle cattedre previsto dal ministro alla Pubblica Istruzione Letizia Moratti, che ridurrà l’organico a danno dei supplenti. Il Codacons e l’Associazione per la difesa dei diritti nella scuola si sono già riservati di impugnare presso il TAR del Lazio il decreto suddetto, anche perché, a causa del taglio, i docenti di ruolo dovrebbero prolungare volontariamente l’orario lavorativo, cosa che difficilmente avverrà, con la conseguenza che le classi saranno abbandonate a se stesse o al massimo ai bidelli. Se si considerano poi i legittimi scioperi, le autogestioni, le elezioni, ecc., il rischio è quello di non raggiungere i 200 giorni di lezione previsti dalla legge; vi sarebbe inoltre una grave lesione al diritto all’insegnamento, nonché uno spostamento di alunni verso la scuola privata.

La nuova legge a favore dei consumatori. Dal 23 marzo scorso è entrato in vigore il decreto legislativo n. 24 del 2 febbraio 2002. Recependo le direttive comunitarie, anche la legislazione italiana si è adeguata ed ha emanato il conseguente decreto legislativo. Grazie a tale disposizione, la garanzia per i beni di consumo passa da uno a due anni. Ciò significa che il consumatore, dal momento dell’acquisto di un bene, ha due anni di tempo per accorgersi di eventuali difetti. Se si considera poi che l’utente, dal momento in cui si accorge del difetto, ha due mesi di tempo per denunciare l’accaduto al venditore, il termine ultimo per la denuncia è di 26 mesi dall’acquisto. Il provvedimento riguarda gli oggetti comprati a partire dall’entrata in vigore del decreto, ovvero dal 23 marzo del 2002.

Occorre comunque prestare attenzione: a partire dal 23 marzo, anche se sul contratto è riportato un solo anno di garanzia, gli acquirenti potranno avvalersi del decreto sopra citato e pretendere due anni di garanzia. Se ad esempio il televisore è difettoso e si rompe in un arco temporale di due anni dall’acquisto, il consumatore può usufruire della garanzia e pretendere la sostituzione o la riparazione gratuita dell’apparecchio. L’art. 3 di questo decreto, infatti, recita: "In caso di difetto di conformità, il consumatore ha diritto al ripristino, senza spese della conformità del bene mediante riparazione o sostituzione... o ad una riduzione adeguata del prezzo o alla risoluzione di contratto relativo a tale bene..".

Il provvedimento si applica a tutti i beni mobili, anche se da assemblare o usati, tranne quelli venduti dalle Autorità Giudiziarie, quelli oggetto di vendita forzata, e tranne gas, elettricità e acqua, se non vendute in quantità limitate.

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