Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca
QT n. 17, 11 ottobre 2003 Servizi

Il tempo è denaro. Anzi, di più

Banca del Tempo: come investire i propri talenti per uno scambio alla pari.

Tempus fugit! Le giornate di 24 ore spesso non bastano per far fronte ai numerosi impegni che ci gravano sul capo come una moderna, implacabile spada di Damocle. E non possiamo stupirci, quindi, se proprio il tempo abbia assunto la forma di immateriale moneta sonante da investire, risparmiare, far fruttare giorno dopo giorno. Immersi nella nostra abitudine di mercificare un po’ tutto, non possiamo stupirci del fatto che anche il tempo possa trovare debita collocazione in una banca: la Banca del Tempo. Tuttavia, ben lontana da ogni forma di lucro, la Banca del Tempo capitalizza le ore dei propri correntisti per distribuirle agli stessi sotto forma di scambio di talenti. In poche parole, chi ritiene di poter offrire parte del proprio tempo in attività utili per gli altri in cambio di competenze che egli non ha, può aprire una sorta di conto corrente presso questa banca e versare le sue ore, proprio come si fa con il denaro nella banche tradizionali. Così facendo il correntista diventa socio della banca e può usufruire del capitale di tempo offerto dagli altri soci.

I soci fondatori della Banca del Tempo.

Si attua in questo modo uno scambio di capacità e talenti che anche a Trento ha trovato una sede ufficiale fin dal 1996, quando la Banca del Tempo è nata in seno al Circolo Culturale Femminile di Piedicastello al quale ormai è definitivamente subentrata.

Come ci racconta la presidente della Banca del Tempo di Trento, Anna Maria Tommasini, "ogni socio al momento dell’iscrizione versa una modesta quota annuale con la quale contribuisce all’autofinanziamento della Banca, compila un modulo su cui segnala le attività che può offrire e le attività che richiede, prende visione di tutte le offerte garantite dagli altri soci e riceve un libretto degli assegni su cui vengono segnate le ore date o ricevute che alla fine dell’anno dovrebbero raggiungere una sostanziale parità".

Esemplificando: una persona può offrire parte del proprio tempo per fare dei dolci ad un socio che lo richiede e vedersi restituito il credito sotto forma di un altro servizio (per esempio un aiuto nell’utilizzo del computer) messo a disposizione da un altro socio. In questo modo nel corso dell’anno ognuno dà e riceve un servizio utile, "permettendo - continua la presidente - di superare il consueto timore di chiedere ed instaurando un vero e proprio rapporto alla pari che prosegue nei mensili incontri tra i soci presso la sede della Banca".

In effetti chi entra a far parte di un’associazione è abituato a dare più che a ricevere, mentre all’interno della Banca del Tempo si genera una diffusa parità di rapporti sancita dal reciproco scambio: una reciprocità degna di una democratica struttura di cooperazione tra gli individui.

Fino ad ora la Banca del Tempo di Trento (unica sede in provincia assieme a Dro) ha distribuito tra i soci circa 8.000 ore in attività più o meno consuete: si va dalla preparazione di torte al ricamo, dalla compagnia in casa o nell’attività sportiva ai piccoli lavori di giardinaggio, dalla preparazione di cibi etnici alle conversazioni in lingua straniera. "In particolare le ultime due - ci informa Cristina Betzu, una delle socie fondatrici - sono rese possibili dalla partecipazione di soci stranieri, sia europei che extraeuropei. In ogni caso, è bene dirlo, nessuno ha l’obbligo assoluto di prestare un servizio richiesto qualora si trovi in una particolare situazione che glielo impedisca. L’importante è che alla fine dell’anno ciascuno raggiunga una sostanziale parità tra le ore ricevute e quelle offerte".

Gli obiettivi futuri sono quelli di aprire uno sportello della Banca presso le circoscrizioni di Trento, oltre a quello nuovo già presente presso la circoscrizione Oltrefersina, e di creare un progetto simile all’interno della scuola dell’obbligo, dove i ragazzi potrebbero sperimentare questo particolare rapporto di scambio di talenti tra loro.

Che sia una pratica forma di educazione civica per futuri cittadini di una democrazia?

Parole chiave:

Commenti (0)

Nessun commento.

Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.