Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca
QT n. 19, 8 novembre 2003 Servizi

La famiglia, questa sconosciuta

Gli studi sulla famiglia latitano: certo, esistono dati facilmente reperibili di tipo quantitativo, cioè statistici, che rilevano la sua composizione socio-demografica, ma scarseggiano le ricerche qualitative: quelle che ci permettono di sviscerare le pieghe dell’identità famigliare e di capirne i mutamenti e i bisogni. Queste ultime sono esigue e frammentate, spesso datate. Ma frugando fra le inchieste commissionate dalla PAT, una ricerca corposa l’abbiamo scovata: diretta dal sociologo prof. Pierpaolo Donati, ci offre una panoramica sulle condizioni famigliari e le politiche sociali in Trentino, peccato che risalga al 1982.

Una lacuna desolante - a nostro parere - se pensiamo che stiamo parlando di una risorsa fondamentale per tutta la collettività: a tutt’oggi la famiglia è la principale mediatrice fra l’individuo e la società ed elargisce gran parte dei servizi di cura. Ed in merito a queste nostre osservazioni abbiamo chiesto un parere al prof. Antonio Schizzerotto.

"La consistenza delle indagini sulla famiglia trentina, - afferma il professore - è contenuta e dunque dei suoi bisogni abbiamo, per così dire, delle immagini segmentate e settoriali. Bisognerebbe cercare di svolgere delle indagini più articolate, coordinando gli sforzi tra il Servizio Statistico locale della Provincia e l’ISTAT nazionale. Dopo di che nulla vieta, ovviamente, che l’amministrazione provinciale si faccia essa stessa promotrice d’indagini ad hoc sui bisogni delle famiglie trentine".

A dire il vero, in quanto a ricerche aggiornate l’argomento ci pare poco esplorato anche a livello universitario...

"Certo - spiega Schizzerotto -questo dipende anche dalla specializzazione degli studiosi: non è che all’Università si può chiedere di occuparsi di tutto... Ciò che davvero manca nell’ambito della conoscenza della famiglia trentina è di sapere quali sono i meccanismi di funzionamento interno delle famiglie. Ad esempio, sarebbe interessante sapere chi prende le decisioni, com’è ripartito il lavoro domestico, se il carico del lavoro di cura cambia nelle coppie nuove rispetto a quelle più anziane, oppure chi gestisce le risorse economiche della famiglia. E ancora, cos’è cambiato fra genitori e figli nelle famiglie anziane, rispetto a quelle più giovani, se è vero che i genitori si occupano meno dei loro figli, se c’è maggior permissività… Questi sono problemi che effettivamente non conosciamo".

Parole chiave:

Articoli attinenti

Nello stesso numero:
Fare famiglia in Trentino
In altri numeri:
Una famiglia “a catena”
Marzia Bisognin

Commenti (0)

Nessun commento.

Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.