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QT n. 10, 15 maggio 2004 Monitor

Il mistero delle voci bulgare

Affascinante concerto di canti bulgari: voci, dissonanze, schemi ritmici, che destabilizzano l'ascolto del nostro occidente. Ma emozionano.

"Ci sono suoni che non si possono dimenticare: si piantano nella memoria e lì rimangono, senza che nulla possa rimuoverli". Comincia così la presentazione di Marco Olivotto al concerto del 25 aprile scorso a Rovereto. Una serata che ha fatto vivere alle tante persone presenti nella Sala Filarmonica il mistero delle voci bulgare.

Avvenimento carico di emozioni, questo concerto è nato da un forte desiderio di Olivotto, titolare dello studio di registrazione roveretano Sonica Studios, di ricordare il padre Ennio scomparso lo scorso dicembre. Affascinato sin da ragazzo dal suono misterioso, quasi magico di questo coro bulgaro di voci femminili, Marco Olivotto ebbe finalmente l’occasione d’incontrare la direttrice Dora Hristova e le sue "ragazze senza età" a Sofia nel 2002. Quando seppe che sarebbero transitate in Italia, decise di chiedere loro di cantare a Rovereto e volle dedicare questo avvenimento carico di emozioni alla memoria del padre scomparso.

"Nella vita e nella morte le generazioni si abbracciano. - scrive Olivotto - Anche tramite il canto le generazioni si abbracciano".

Ci riempie di grande stupore comprendere la vera anima di questo concerto che, lontano anni luce da una politica di offerta e di gradimento, si è presentato come un grande abbraccio di suoni e sentimenti. Un concerto organizzato da un privato, non confezionato come evento musicale, non comprato per un calendario concertistico, non dovuto per un contratto largamente remunerativo, ma un momento di vita, di amore espresso nella misteriosa voce di un coro di ragazze bulgare.

Il primo ascolto dei suoni emessi da queste donne destabilizza l’orecchio, educato e non alla musica, di un europeo. La voce non è quella impostata dei cantanti lirici cui siamo abituati, ma una voce naturale che salendo verso l’acuto diviene simile ad un grido potente, ricco di armonici. Il canto è aperto, arriva direttamente dalla gola e mantiene così le qualità irripetibili di ogni individuo, poiché non è frutto di una impostazione. La musica di questi canti bulgari è poi completamente diversa dal nostro modo di comporre. La dissonanza d’urto di un intervallo di seconda (ossia la stridente contemporaneità di due note vicine) è la peculiarità dei loro canti, mentre la scienza musicale del nostro Occidente, partita dalla regola delle consonanze di Pitagora lungamente studiata e riproposta dal Rinascimento al Settecento, ha sempre tenuto al di fuori dei suoi fondamenti compositivi l’uso di questo aspro intervallo. I suoni delle voci bulgare scivolano per quarti di tono, passando da un suono all’altro con mutazioni impensabili. Non solo: gli schemi ritmici adottati dai canti bulgari, fatti di tempi dispari e raggruppamenti in continua variazione, sono a dir poco incontrollabili per un orecchio educato alla musica europea.

Questa destabilizzazione dell’intelletto nell’ascolto di una novità poco comprensibile ci obbliga inconsciamente ad ascoltare con un’altra parte di noi, priva di schemi cognitivi precostituiti: l’emozione. Le voci bulgare comunicano con noi attraverso un linguaggio primordiale, fatto di suoni e di sensazioni.

Di più non si può esprimere a parole sulla serata del 25 aprile con "Le Mystère des Voix Bulgares".

Il giorno seguente Dora Hristova con le sue ragazze ci ha regalato un’interessante conferenza/concerto sulle voci bulgare, organizzato presso l’auditorium del Conservatorio rivano dalla Scuola Musicale di Riva del Garda grazie ad Annamaria Arcangeli, curatrice di un ciclo di seminari sulla voce.

Dora Hristova ci ha svelato i motivi che rendono le voci bulgare così misteriose. La voce proposta nella sua naturalità mantiene le caratteristiche individuali di ogni donna ed inoltre le donne di luoghi diversi della Bulgaria, l’est e l’ovest, probabilmente per una diversa conformazione o spessore del palato, hanno un tipo diverso di voce. Da qui l’unicità di questo coro che riunisce voci naturalmente diverse in canti nati dagli arrangiamenti di compositori contemporanei sulle melodie popolari. In un coro di voci che provengono da regioni diverse della Bulgaria, anche i canti hanno stile, melodia e ritmi legati ad una tradizione e provenienza diversa.

"Le Mystère des Voix Bulgares" potrebbe dirsi così svelato. Ma se anche il mistero si scioglie, rimane il miracolo di queste voci e di questa nostra esperienza.

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Commenti (1)

penka ilcheva

L'autore usa la sensibilità psichica e con il sucesso ha scoperto i veri talenti.
In questo caso, sono oprgogliosa come bulgara,cittadina italiana e come cittadina europea.
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