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Automobilisti bastonati

Molti trentini, in particolare residenti o domiciliati per ragioni di lavoro nel territorio della provincia di Trento, possessori di veicoli Euro 0 e dei veicoli diesel Euro 1, dichiarati in perfetto ordine dal punto di vista meccanico e delle emissioni di gas, in quanto regolarmente revisionati, ci hanno scritto chiedendoci di dare un seguito a quanto da noi affermato nel precedente articolo riguardante i provvedimenti presi dalla Giunta Provinciale sulle PM 10 e il divieto di circolazione per le auto Euro 0/1.

Ebbene, come Federconsumatori del Trentino abbiamo elaborato una petizione che presenteremo al Presidente della Provincia alla fine di gennaio, dopo che avremo raccolto le firme di quanti si dichiarano insoddisfatti per quanto gli amministratori provinciali sono riusciti ad elaborare in tema di inquinamento atmosferico.

Le ragioni che ci hanno portato ad elaborare la richiesta di revoca della delibera provinciale n. 2278 sono molteplici e vorremo sottoporle all’attenzione di tutti i cittadini e di tutti gli amministratori pubblici, in quanto in materia non ci sembra sia stato fatto uno studio serio ed approfondito.

Chiediamo quindi la revoca della delibera provinciale n. 2278, per questi motivi:

1) Le misure restrittive della circolazione veicolare colpiscono in modo diretto cittadini che per evidenti ragioni economiche non hanno la possibilità di sostituire una autovettura, efficiente, funzionante e regolarmente sottoposta a revisione periodica.

2) Molte famiglie hanno la disponibilità di un’unica autovettura e spesso utilizzata per esclusive ragioni di lavoro.

3) Non esiste un censimento né ufficiale né ufficioso delle autovetture euro 0 ed euro 1 diesel.

4) Non sono state predisposte misure di spostamento alternativo mediante aumento delle corse di trasporto pubblico o, com’era auspicabile, mediante l’istituzione di nuove corse con nuovi itinerari e gratis.

5) E’ dato comune in tutta l’Europa promuovere ed agevolare l’installazione dei filtri antiparticolato e di analoghi dispositivi per la riduzione delle emissioni, sia sui veicoli nuovi, sia su quelli già circolanti.

6) Tale pratica amministrativa non pare abbia trovato casa e sostenitori presso di noi.

7) A fronte delle limitazioni imposte ai cittadini le amministrazioni pubbliche continuano a far circolare il vetusto parco automezzi in barba ad ogni buona intenzione sul piano del contenimento delle emissioni inquinanti.

8) E’ gravemente discriminatorio sospendere le limitazioni alla circolazione in occasione di eventi di rilevante interesse commerciale come le fiere ed il mercatino di Natale (quasi a significare che l’interesse economico è superiore a quello della salute e del benessere), per poi tornare a colpire indistintamente i soliti pochi cittadini indifesi quando tutto ritorna nella normalità.

9) Da quanto risulta dai dati finora pubblicati, le politiche restrittive rese operative in base alla delibera in questione non hanno inciso in maniera determinante, per non dire che sono risultate ininfluenti, nell’abbattimento delle polveri PM 10 ;

10) Il Comune di Rovereto, che non ha voluto aderire al piano mettendo in atto misure ed accorgimenti alternativi, ha dimostrato, in base ai dati forniti e resi pubblici,che in materia si può operare senza vietare la circolazione ai veicoli Euro 0/1, ottenendo risultati soddisfacenti.

11) In base a studi effettuati presso università e centri di ricerca austriaci e tedeschi si è dimostrato che la responsabilità delle auto sulla qualità dell’aria non è così devastante e colpevole come si vuol far credere: in Germania nessun sindaco o assessore all’ambiente ha mai limitato o vietato la circolazione alle auto non catalizzate a causa delle polveri.

12) Non risulta dalla delibera che siano stati verificati concreti studi atti a stabilire le effettive capacità inquinanti dei veicoli in oggetto, inoltre se essi siano più inquinanti di un diesel Euro 3.

13) Non risulta che siano stati eliminati dagli edifici pubblici le vecchie centrali termiche a gasolio.

14) Non sembra vengano effettuati seri ed efficaci controlli sulla temperatura interna dei locali pubblici (da Pergine, Trento e Rovereto abbiamo segnalazioni che le palestre delle scuole sono addirittura impraticabili per l’eccessivo riscaldamento; che alcuni uffici pubblici hanno temperature superiori ai 22 gradi).

15) Non è stato previsto, in occasione del blocco della circolazione dei veicoli suddetti un trasporto pubblico gratuito.

16) Non si è fatta una verifica capillare degli impianti di riscaldamento pubblici e privati.

17) Non sono stati sanzionati gli abusi e gli sprechi.

18) Non è stato approntato un vero e proprio piano per il passaggio alle energie alternative.

La petizione può essere firmata da tutti coloro che riconoscono valide le motivazioni che addiciamo per il ritiro della delibera presso le sedi dell’associazione:

- a Trento in via Muredei 8; - a Rovereto in via Maioliche 57H - a Riva in viale della Liberazione 7 presso l’Inca - a Pergine presso l’Inca-Cgil in via Pennella 94 – a Borgo Valsugana presso l’Inca-Cgil in via per Telve 2/B - a Tione presso l’Inca-Cgil in via Roma, 17.

Il tasso d’inflazione ufficiale è realistico? R. G. di Rovereto, ma anche altri consumatori, ci richiedono spiegazioni circa il fatto che il potere d’acquisto delle famiglie italiane viene continuamente eroso dall’inflazione e per molti è difficile arrivare a fine mese.

Vogliamo anzitutto evidenziare che si sta ancora pagando la finanza allegra di Tremonti e i mancati controlli sui prezzi da parte del precedente Governo. Con questo non si vuole scaricare la responsabilità solo sul passato, poiché, malgrado la buona volontà e le liberalizzazioni di Bersani, anche l’attuale Governo finora poco ha fatto per controllare i prezzi.

Il fatto che l’inflazione 2006 si attesti al 2%, secondo i dati ufficiali, conferma quanto l’associazione dei consumatori da anni sta chiedendo, cioè un intervento mirato da un lato ad ottenere un paniere adeguato per una reale registrazione dei dati inflattivi che le famiglie italiane sopportano e dall’altro la necessità di panieri diversificati per le diverse fasce sociali, al fine di comprendere di più e meglio gli andamenti inflattivi, in modo da poter decidere interventi utili ad una migliore difesa del potere d’acquisto delle famiglie. Infatti il dato ufficiale (quello del 2%) appare incomprensibilmente basso in un anno caratterizzato da incrementi dei prezzi e delle tariffe energetiche, quando solo loro hanno pesato per circa 500 euro a famiglia (pari all’1.7% di tasso di inflazione) e da un aumento importante per i prodotti alimentari e per una terza voce, anche questa, di notevole importanza per le famiglie italiane, che riguarda l’affitto o il mutuo per l’abitazione.

In sostanza, secondo noi occorre intervenire in tre direzioni per rendere realistico il tasso di inflazione del nostro Paese:

- modificare le voci del paniere per renderle più attendibili;

- modificare i pesi relativi alle voci del paniere per renderli realisticamente identiche a quanto effettivamente spendono le famiglie;

- migliorare l’accuratezza delle rilevazioni dei prezzi nel territorio, anche alla luce di denunce fatte dai rilevatori degli uffici della città di Milano che, come è sostenuto da tempo da Federconsumatori, ed in termini generalizzati, rendono le rilevazioni o non attendibili o non effettuate.

E’ infine necessario che vengano forniti, oltre ai dati generali dell’inflazione, anche dati articolati per fasce di reddito, che inevitabilmente hanno panieri di spesa completamente differenziati. Infatti milioni di famiglie che hanno redditi di 1.000-1.300 euro al mese, come il consumatore di Rovereto e coloro che ci hanno chiamato, hanno panieri che, a differenza di quelli medi, per i costi di alimentazione e di mantenimento abitazione coprono oltre il 60% di spesa del proprio reddito. Per queste famiglie l’inflazione 2006 è quindi almeno doppia di quella già poco credibile registrata dall’ Istat.

Conoscere meglio il reale andamento dell’inflazione dovrebbe permettere, secondo noi, interventi di politica economica e di sostegno indirizzati verso questi strati sociali.