Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

Lasciamo parlare la natura...

Alessandro De Guelmi

Io sono un lago, l’uomo mi chiama Ledro; sono incastonato tra le montagne di una valle del Trentino sud-occidentale poco sopra il lago di Garda.

Le mie acque sono tra le più pulite d’Europa. Durante l’estate migliaia di turisti e valligiani in esse trovano refrigerio e divertimento; le montagne che mi cingono si riflettono dentro di me.

I boschi ed i prati lambiscono le mie rive, le fronde dei faggi mi accarezzano e nei giorni di vento giocano con le mie onde.

Su una mia sponda tre paesi sono collegati tra loro da una strada sulla quale vedo passare molte automobili e mezzi pesanti; sull’ altra sponda una verde valle i cui prati arrivano a toccarmi è divisa dai paesi da monti i cui boschi accarezzano le mie onde.

La valle di Pur è collegata ai due paesi da una strada stretta e tortuosa che costringe le automobili a procedere adagio e convivere con ciclisti e pedoni. La ridotta velocità non crea pericoli e consente anche ai più sbadati automobilisti di ammirare quanto sono bello; scusate la modestia, se non ci credete venite pure a godere della mia bellezza.

Ora, e non si capisce per quale motivo, le amministrazioni comunali dei due paesi di Molina di Ledro e di Pieve di Ledro (paesi che, guarda caso, portano il mio stesso nome) vogliono potenziare questa strada.

Pensate che hanno persino progettato di tagliare i faggi che da molti anni giocano con le mie onde e sostituirli con una balconata in cemento armato.

La carreggiata sarà allargata, le velocità di conseguenza aumenteranno e con esse aumenterà pure il pericolo; l’ automobilista non avrà più il tempo di ammirarmi e diventerà un pericolo per chi ha ancora voglia di assaporare la natura passeggiando lungo le mie sponde. Uno sfregio di cemento armato, asfalto e reti sarà la ferita perenne tra il verde dei boschi e l’azzurro delle mie acque. Ma quando vi deciderete a smettere di rovinare ciò che la natura vi ha donato?

Se siete favorevoli all’ampliamento di questa strada, oppure pensate che questo progetto abbia dei risvolti positivi, vi invito sulle mie sponde, all’alba oppure al tramonto, quando i rumori umani si smorzano. Se dentro di voi sarà rimasta la capacità di mantenervi in equilibrio con il creato rimanendo in silenzio e contemplando il lago, il bosco, le montagne ed il cielo, potrete ascoltare il rumore del vento, delle onde e degli alberi e vi renderete conto di quanto sia inutile il potenziamento di questa strada.

 Molti sono contrari al potenziamento della strada Pieve di Ledro-Pur- Molina di Ledro e per contrastare la sua costruzione si è costituito un comitato spontaneo formato da abitanti e amanti della Valle di Ledro e del suo lago.

Alessandro De Guelmi, Comitato Tutela Lago di Ledro

Articoli attinenti

Nello stesso numero:
Anno dell’acqua: un bilancio
Francesco Borzaga
In altri numeri:
Un lago, una strada
Carlo Devigili

Commenti (0)

Nessun commento.

Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.