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Abbattere il Santa Chiara?

Luigi Francesco Traverso

Da tempo leggo poco degli accadimenti internazionali e nazionali. Con il passare degli anni e con una situazione, a mio modo di vedere, desolante, leggere il giornale è diventato quasi una tortura.

Tra una guerra, un crac, un imbroglio, un credito millantato, una nuova povertà galoppante e quant’altro, non si può che essere tristi.

Da qualche tempo mi limito quindi a leggere dei fatti locali, di quello che accade a Trento, città che mi ospita ormai da undici anni, nella convinzione che la lettura sia meno desolante.

Alcuni giorni or sono, sfogliando appunto la cronaca di Trento, ho letto le esternazioni del signor Daniele Bornacin, consigliere comunale della Margherita, in merito al futuro dell’ospedale "Santa Chiara". Sento dalle sue parole di un problema di traffico in zona Bolghera, ed io posso garantire che pur vivendo in Via Veneto ho problemi di traffico maggiori rispetto a quella zona, ma mal comune non è mezzo gaudio. Se si pensa di costruire un ospedale nuovo solamente per questioni di traffico, mi sembra veramente una motivazione di pochissimo conto.

Tutto però può essere pensato, detto e fatto. Le ipotesi sono "open". Se la decisione di costruire un nuovo ospedale è ormai incancrenita nelle menti di chi decide, bisognerà sicuramente pensare al futuro della struttura esistente.

Personalmente, se ne avessi l’opportunità, ripenserei a quella struttura per mantenerla come ospedale, ma io sono antico e probabilmente non sono in grado di capire l’importanza di costruire un ospedale nuovo, per chiudere, magari subito dopo, quelli periferici.

Quello che però mi ha decisamente preoccupato nelle esternazioni del signor Bornacin è stato questo passo "A mio avviso la città di Trento non è solo università e sarebbe sicuramente più facile ragionare prendendo in considerazione anche l’idea di abbattere l’ospedale e di ripensare interamente quei sei ettari...".

Io passo spesso per la zona della Bolghera, e, se non sbaglio, ho visto lavori di adeguamento di un’ala dell’ospedale adiacente agli uffici amministrativi, e poi, sempre se non vado errato, ho visto nascere, e non ancora ultimare, una nuova ala dell’ospedale, in zona prospiciente Largo Donatori Sangue.

Spero che l’idea di abbattere l’ospedale sia solamente uno scherzo; caso mai fosse invece vera, allora sarebbe meglio fermare i lavori di costruzione attualmente in attività. Si risparmierebbe qualche euro.

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