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E anche Rubbia se ne va

Carlo Nichelatti

Che delusione! Certo che noi italiani siamo proprio dei geni, ma non sappiamo sfruttare le nostre potenzialità. E così Rubbia se ne va in Spagna a creare la prima centrale solare termica...

Quando un anno fa avevo sentito parlare di questa centrale ne sono rimasto particolarmente colpito perché è geniale: attraverso degli specchi la luce del sole, e quindi il calore, viene convogliata su un tubo che contiene una particolare sostanza (un tipo di sale fertilizzante, che in caso di rotture non inquina) che porta il calore all’interno della centrale in un grosso serbatoio, come un grosso thermos, ad una temperatura intorno ai 400-500° da qui viene creato del vapore che fa girare delle turbine e produce energia elettrica, semplicemente geniale. Il sistema è talmente efficiente che potrebbe continuare a produrre energia anche se il cielo rimane coperto fino al cinque giorni. Dopo di che entra in funzione una turbina a gas per permettere di sostituire il sole. Coprire con questi specchi una superficie grande come l’aeroporto di Milano in una zona del sud Italia avrebbe potuto generare elettricità pari ad una centrale nucleare; con la piccola differenza che non produce scorie... costa molto meno e ci vuole molto meno tempo per realizzarla (5-6 anni). Addirittura si calcola che una centrale nel giro di cinque anni avrebbe potuto ripagare i costi della sua costruzione.

Era tutto pronto per realizzarla in Italia, con fondi privati, ma non è arrivata l’autorizzazione del governo. Quindi Rubbia se ne va in Spagna, che - mica scemi - lo hanno accolto a braccia aperte per realizzare il progetto.

Avremmo potuto essere il paese più all’avanguardia nello sfruttamento delle energie rinnovabili... ma come il solito ci diamo la zappa sui marroni!

Che delusione!

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