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L’aeroporto è un’impresa, non un’opera pubblica!

Nicola Polito

Ritengo che l’assessore Grisenti, e chi per lui sta curando le analisi di fattibilità del futuro aeroporto di Mattarello, stia omettendo colpevolmente di considerare il fattore essenziale connesso a questo problema. Dato per acquisito che si tratta di un’opera scellerata per gli effetti ambientali che porterebbe a danno della salute pubblica della parte a sud della città di Trento e di Mattarello, il vero problema è economico. Si fa l’errore di non voler comprendere che avviare un’attività aeroportuale non equivale a costruire una strada, un ponte, ossia non è la stessa cosa che investire il denaro pubblico in opere pubbliche di tipo infrastrutturale.

Costruire un’opera pubblica è un investimento che l’ente pubblico opera a favore di una ipotizzata collettività locale, con l’intento di favorire, di riflesso, uno sviluppo economico e quindi una crescita del benessere sociale della medesima. L’investimento pubblico (anche oneroso) è motivato e legittimato dal fatto che attraverso quell’opera si intende creare un contesto di condizioni infrastrutturali tali da permettere e sollecitare lo sviluppo delle attività imprenditoriali. L’avviamento di un’attività aeroportuale però non è un’opera pubblica, bensì un’impresa. Avviare un’impresa significa aver fiutato l’opportunità di soddisfare una domanda per lo meno sufficiente a superare i costi fissi dell’attivazione e dell’esercizio dell’impresa medesima.

Nessun imprenditore privato, volto al perseguimento del profitto, sarebbe oggi così sprovveduto da investire il suo denaro nell’aeroporto di Mattarello. L’impresa che verrà costituita per esso, infatti, sarà perennemente in perdita. Se l’intento lodevole della Giunta e di Grisenti è quello di favorire lo sviluppo economico locale, questa non è purtroppo la strada. La presenza di imprese ed attività attive sul piano interregionale e internazionale che necessitano di mezzi di trasporto veloci su lunghe distanze (aeroporto) è una pre-condizione all’avviamento di un aeroporto. Non si crea sviluppo per la sola presenza di un aeroporto. E’ un’illusione. L’aeroporto è servente ad uno sviluppo che preesiste, ne favorisce il rafforzamento, ma non crea ex sé lo sviluppo delle imprese.

E’ bene sapere che il probabile aeroporto di Mattarello sarà un’impresa in perdita, coperta da fondi pubblici inutilmente spesi. La strategia aziendale di un aeroporto deve valutare la consistenza della domanda di trasporto aereo e nel contesto della nostra Provincia non esiste un simile bisogno. Non perché in Trentino si sia privi di ambizioni di sviluppo impreditoriale internazionale e interregionale, ma semplicemente perché le caratteristiche proprie dell’economia trentina non lo richiedono e perché, ove lo richiedessero, vi sarebbero a distanza, rispettivamente di 60 e 90 km, due aeroporti perfettamente funzionanti: Bolzano e Verona (chi lavora nell’attivissima Lombardia o nell’operoso Veneto non si sognerebbe mai di desiderare un aeroporto a 7 km dalla città!). Costruire l’aeroporto quindi, significa oggi accontentare i capricci di minoritari settori di domanda, del tutto incosistenti. L’economia, implacabile, boccerà l’iniziativa, ma a riparare saranno i fondi pubblici.

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