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QT n. 12, 14 giugno 2003 Cover story

Il pubblico e il privato

Iniziative Urbane è la società costituita appositamente per acquisire e valorizzare l’area ex-Michelin. Composta da Unicredito (28%), Trentino Servizi (22%), Isa (14%), BTB (11%), Itas Assicurazioni (11%) e via via con quote minori altre banche e le associazioni di categoria, è una società a capitale "pubblico-privato", formula che si sente spesso ripetere.

Cosa ci guadagna il pubblico in quest’operazione? - chiediamo al presidente di Iniziative prof. Mario Fedrizzi, docente a Economia, già presidente di Caritro e attualmente consigliere di Unicredito.

L'area ex-Michelin durante la demolizione (foto Piero Cavagna).

"La finanza pubblica ha spesso problemi; ed altri ne pone la burocrazia. Per il Comune sarebbe stato difficile gestire la partita Michelin, con il concreto pericolo che il Comune acquistasse, e poi per anni tutto restasse fermo. Noi invece assicuriamo la dinamicità proprio del privato, ma al contempo non siamo un privato speculativo, bensì legato alla città".

Nell’articolo a fianco spieghiamo come questa impostazione sia all’origine del grosso equivoco sull’area Michelin: non più di proprietà pubblica, del comparto non si può fare quello che si vuole, perché deve assicurare una remunerazione ad Iniziative Urbane. Rimane il discorso di come, all’interno di questa situazione, il Comune e Iniziative Urbane giochino il proprio ruolo.

Voi avete comperato l’area a un prezzo di favore, 49 miliardi, grazie al fatto che l’ente pubblico aveva fornito alla Michelin il nuovo stabilimento. Non solo: dandovi facoltà di costruirvi sopra quell’area, ha avuto un incremento di valore. Siete d’accordo nel restituirne parte al pubblico?

"Questo sta fin nei patti iniziali. E a tutt’oggi parlano i fatti: abbiamo organizzato un concorso d’idee per progettare l’area, e poi un convegno di presentazione (cui abbiamo invitato tra gli altri l’arch. Busquets che è poi diventato l’estensore del nuovo Prg), abbiamo promosso e gestito il progetto PRUST, che ha portato diversi miliardi nelle casse comunali. Inoltre, della proprietà di Iniziative, 4 ettari dovranno diventare parco, quota che abbiamo ampliato a 5 ettari; e su un’altra parte del nostro terreno, per circa altri 10.000 mq, sorgerà una porzione del Centro della Scienza".

C’è un vostro impegno a sostenere i costi di allestimento del parco?

"C’è la nostra disponibilità. E inoltre vorrei sottolineare la scelta di assumere un progettista come Renzo Piano, che darà alla città qualcosa di prestigioso, ma che a noi costerà; anche perché la sua è un’architettura di qualità, che presuppone considerevoli costi di costruzione, che poi non vengono compensati dai prezzi di mercato, che sono poco sostanzialmente indipendenti dalla qualità della realizzazione.".

Con l’arch. Roberto Bortolotti parliamo, a proposito di Iniziative Urbane, del principio della perequazione: secondo il quale, quando l’amministrazione rende edificabile un’area, crea valore, regala miliardi al proprietario, che è giusto ne restituisca una quota alla comunità.

"E’ un principio che solo ora inizia, e con fatica, ad essere applicato in Trentino. Nel caso della ex-Michelin, su 11 ettari, quasi 5 di parco e circa 3 di strade e piazze vengono restituiti al pubblico; e in più, l’area su cui sorgerà parte del Centro della Scienza, e il costo di allestimento del parco. Mi sembra una buona perequazione".