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Il valore simbolico della cremazione

Qualche tempo fa sono apparsi sui quotidiani locali i fotogrammi dell’area prescelta dall’Amministrazione Comunale di Trento per costruirvi il forno crematorio ed i relativi servizi, a seguito dell’accantonamento della realizzazione nell’area cimiteriale di Trento.

Rimasi sconcertato per una scelta così infelice e deludente: un’evidente area di sfrido, rinchiusa all’interno di ben due linee elettriche ad alta tensione.

Questo perché, a mio parere, l’atto della cremazione non è da assimilare ad un’operazione industriale, indifferente a qualsiasi localizzazione ambientale: è una scelta che dovrebbe essere circondata dal dovuto rispetto e di grande valore simbolico e spirituale.

Ovunque nel mondo per l’annullamento della nostra essenza corporea si scelgono luoghi di elevata pregnanza di significati, di alto valore significativo sia umano che ambientale: l’incessante scorrere dei grandi fiumi, l’infinita rilucente superficie di un mare, gli alti versanti delle montagne, verso il cielo.

Qualche tempo fa è stato anche proposto quasi provocatoriamente da un consigliere comunale di realizzare la cremazione sul Doss Trento.

L’idea a mio parere, in un primo tempo, non era da scartare, ma ripensandoci trovava contrarietà per la presenza di vari altri elementi fortemente simbolici: le testimonianze dei primi insediamenti, la basilica paleocristiana, il monumento a Cesare Battisti ed agli Alpini.

Ma vi è un altro dosso raggiungibile con raccordo stradale, vicino alla città, recentemente oggetto di ampie opere di riassetto a parco della città: il Dosso di S. Rocco.

Là, davanti alle nostre splendide montagne, si potrebbe compiere l’annullamento della componente materiale delle persone umane in modo degno, in un edificio di elevato valore architettonico e di grande forza ispiratrice, da ricercare attraverso un pubblico concorso, raggiungibile lungo un percorso nella natura di alto significato psicologico e spirituale; del resto nei paesi del nord non è infrequente poter passeggiare serenamente in un’area cimiteriale.

Nella speranza che in questa torrida estate non si compia un altro dei già numerosi errori presenti sul nostro territorio, dovuti alla rinuncia della soluzione più opportuna per motivi di urgenza, al compromesso per comodo opportunismo.

L’annullamento dell’essenza corporea umana non è parificabile all’eliminazione di un rifiuto!

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Paolo Mayr

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