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A loro insaputa

Don Floriano Abrahamowicz con Roberto Calderoli

Il convegno era previsto per il 18 maggio al Grand Hotel di Levico; il tema, di indubbia attualità, “Governo delle banche, signoraggio della moneta”. Fra i relatori, il presidente dell’Associazione Artigiani (Roberto De Laurentis) e quello di Confesercenti (Loris Lombardini). Poi succede che un assessore comunale si accorge che un terzo relatore dovrebbe essere don Floriano Abrahamowicz, prete lefebvriano noto per le sue sparate negazioniste (“Io so che le camere a gas sono esistite per disinfettare, ma non so se abbiano fatto morti o no, perché non ho approfondito la questione”- ebbe a dire), e protesta pubblicamente. Anche perché sul volantino che pubblicizza l’iniziativa appare il patrocinio del Comune, in realtà mai concesso.

Lombardini cade dalle nuvole: “Ho accettato perché me l’ha chiesto De Laurentis... Se lo avessi saputo... Ma credo che nemmeno De Laurentis ne fosse a conoscenza”.

Cadiamo dalle nuvole anche noi. Perfino se un amico ti invita a un pic-nic, è normale chiedere chi ci sarà, per evitare sgradite compagnie. E nel convegno in questione, oltre a don Abrahamowicz, era pure prevista la presenza di un tal Manuel Negri, dirigente de La Destra (quella di Storace), per cui non era difficile immaginare tirate sui banchieri massonici e le lobby ebraiche. Nessuno poi (nemmeno L’Adige da cui traiamo la notizia) ha cercato di capire di che razza fossero gli organizzatori dell’incontro - la prima cosa sulla quale un professionista invitato a un convegno dovrebbe informarsi. Ebbene, si tratta del Coordinamento trentino area Nazionale, associazione presieduta da Emilio Giuliana (quello di Fiamma Tricolore), nel cui sito si trova - facciamo solo qualche esempio -il ricordo del 67° anniversario dell’uccisione di Mussolini, con l’espressione di una sentita”riconoscenza per un uomo che ha dato tanto al suo popolo” e l’avvertenza che “quel che si insegna nei suoi confronti è falso”. Poi c’è la riscrittura della tragica vicenda di Giordano Bruno, “eroe massonico, spia della Corona inglese, vigliacco e traditore”, in realtà mai messo al rogo come favoleggia la sinistra. E ancora, tanto per restare sul negazionismo, si rivela che l’Aids non esiste: è tutto un complotto messo in atto da una potente lobby scientifica. E potremmo proseguire con altre bubbole, tanto laide quanto fasulle. Di fronte a tutto questo, ci pare, il prete lefebvriano passa quasi in secondo piano.

Gli organizzatori tentano una maldestra difesa. Il falso patrocinio del Comune? L’avrebbero chiesto, ma avevano fretta, dovevano andare in stampa col volantino. Don Abrahamowicz? “Non è un convegno sulla Shoah... ma sul signoraggio bancario, un tema di stretta attualità, sul quale don Floriano è un esperto”.

Comunque sia, il convegno a questo punto salta, suscitando le ire di Emilio Giuliana, che attribuisce la cancellazione a “cause riconducibili ad ignoranza endemica di alcuni ominicchi della specie umana”, ma afferma che l’incontro è solo rinviato ad altra data. Vedremo se troveranno ancora chi ci casca.

P. S. Abbiamo rilevato la distrazione dei mancati relatori; ma merita un commento anche la “disattenzione” della Chiesa, che permette a certi personaggi di continuare a seminare veleni indossando l’abito sacerdotale; d’altra parte, sono di questi giorni le norme stabilite dalla Cei da seguire nel caso in cui l’autorità ecclesiastica venga a conoscenza di episodi di pedofilia: “Il vescovo - vi si legge - non rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale, né di incaricato di pubblico servizio, non ha l’obbligo giuridico di denunciare all’autorità giudiziaria statuale le notizie che abbia ricevuto”.

Per una cosa e per l’altra, gli applausi di Ponzio Pilato.

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