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Il “Bruno” non si tocca

Apprendiamo dalla stampa locale che entro giugno 2014 lo stabile dove stiamo dando vita all’esperienza di autogestione politica e sociale del centro sociale Bruno dovrà essere libero per far posto al nuovo costoso quartier generale della Cooperazione Trentina. Un’asettica nota conferma che la Federazione Trentina della Cooperazione e la PAT hanno firmato la permuta dell’area ex Italcementi con l’edificio di via Dogana, operazione che riteniamo di chiara speculazione che ha portato nelle tasche di panciuti dirigenti di via Segantini un bel po’ di soldi e di potere. Soldi che, è bene ricordare, sono della collettività, dei cittadini trentini, quindi anche nostri. Come già segnalato nelle nostre iniziative, chi ci rimette economicamente è la cittadinanza trentina. Già questo basterebbe a farci indignare. Questi affari vengono fatti sottraendo soldi del welfare utili a quanti oggi subiscono la crisi, e si tratta solo di uno dei molti esempi del “sistema trentino”, un mix di interessi e clientelismo destinato a portarci al collasso. Attraverso queste righe ci preme fare chiarezza rispetto al futuro del Bruno.

1. Il Centro sociale Bruno non ha nessuna intenzione di chiudere la propria esperienza. Ci hanno sgomberato più volte, abbiamo resistito, abbiamo costruito, abbiamo sudato e gioito. La questione non è risolvibile con comunicati stampa o polizia: siamo pronti a sederci e discutere se dalla controparte c’è la volontà. Lo spazio però rimane utilizzato e frequentato da migliaia di persone; da lì - sia chiaro - intanto non ce ne andiamo.

2. I nostri passi nella direzione del dialogo li abbiamo fatti, ma dalla Cooperazione e dalla Provincia nessuna risposta. Se loro non vogliono parlare e trattare si assumeranno anche la responsabilità politica delle loro azioni. Noi ci siamo, ilnostro indirizzo lo conoscono, conoscono i nostri nomi e cognomi. Anche noi conosciamo i loro!

3. Da oggi parte la nuova campagna “il Bruno non si tocca”: chi vuole chiudere questa esperienza deve sapere che non tocca poche persone o un progetto minoritario. Tocca una pluralità di soggetti e generazioni, tocca un’idea di società/comunità diversa e alternativa alla crisi, e tocca dei progetti concreti che quotidianamente trovano possibilità di esprimersi al suo interno.

4. La prima iniziativa di questa campagna è quella di invitare tutti e tutte a spedire al nostro profilo Facebook una foto con uno slogan a sostegno dell’esperienza di autogestione del Bruno che quest’anno compirà 7 anni.

5. To be continued...

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